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Economia e Finanza
Allarme per la pasta italiana, rischia super-dazio al 107%
Oggi 05-10-25, 11:19
AGI - Sulla pasta italiana potrebbe arrivare un mega dazio Usa del 107%, ma l'ambasciata del nostro Paese, fanno sapere fonti informate, è al lavoro per ottenere una sensibile riduzione. Se confermata infatti, l'imposizione di tariffe così elevati rischierebbe di limitare l'accesso al mercato statunitense per le aziende italiane interessate (secondo i dati del Dipartimento del Commercio l'export di pasta italiana negli Stati Uniti nel 2024 relativo alle categorie merceologiche oggetto di indagine si aggira intorno ai 500 milioni di dollari). Il Dipartimento del Commercio americano ha accusato le aziende italiane del settore di dumping e imposto una tariffa del 91,74%, in aggiunta al 15% già in vigore, facendo salire l'imposizione complessiva a quasi il 107%: questa tariffa potrebbe entrare in vigore da gennaio 2026. Il Dipartimento del Commercio ha avviato già nel 1995 indagini antidumping e anti sussidio sulle importazioni di alcuni tipi di pasta provenienti dall'Italia. Entrambe le indagini si sono concluse con l'imposizione di dazi compensativi sulle esportazioni dall'Italia nel 1996, che sono tuttora in vigore e vengono rivisti di anno in anno. Per quanto riguarda i dazi antidumping, è attualmente in corso la revisione amministrativa per il periodo 1/07/2023-30/06/2024, che a conclusione della fase preliminare il 4 settembre scorso ha visto un'impennata del margine di dumping medio dal 12,09% al 91,74%. Il Dipartimento del Commercio ha infatti stabilito nelle decisioni preliminari - in base alla regola "adverse facts available" - che le aziende italiane selezionate quali "mandatory respondents" La Molisana e Garofalo avrebbero praticato un margine di dumping medio pari al 91,74%. Se confermato, tale margine, in base alla normativa di riferimento, verrebbe applicato anche alle altre 11 aziende italiane che hanno chiesto di partecipare alla revisione amministrativa annuale. In questa fase le aziende interessate stanno ultimando la trasmissione delle rispettive memorie scritte al Dipartimento del Commercio. Anche le altre 11 aziende italiane interessate (tra cui Barilla e Rummo) hanno deciso di intervenire con memorie ad hoc. A tali interventi si aggiunge quello del Governo Italiano a sostegno delle aziende nazionali. Oltre alla trasmissione di una memoria formale, sono in corso passi a livello diplomatico con le autorità statunitensi. Il Dipartimento del Commercio renderà noti gli esiti finali dell'indagine insieme alla decisione che conferma o riformula i dazi antidumping da applicare entro la fine dell'anno, come specificato nella Nota del 4 settembre (termine di 120 giorni dalla pubblicazione degli esiti preliminari). Ieri il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida in visita negli Usa ha affermato: "Negli Stati Uniti con l'ambasciatore Marco Peronaci facciamo il punto sulle azioni a tutela del nostro export. Seguiamo con attenzione i dossier legati alla presunta azione anti dumping che farebbe scattare un meccanismo iper protezionista verso i nostri produttori di pasta del quale non vediamo ne' la necessita' ne' alcuna giustificazione". "Il Governo e i nostri diplomatici sono in contatto costante con gli uffici governativi statunitensi per affrontare questo e altri dossier - vino, pecorino romano, olio extravergine - utili a garantire rapporti commerciali floridi e sempre più proficui", ha aggiunto Lollobrigida. Coldiretti ha evidenziato che un dazio così pesante "sarebbe un colpo mortale per il Made in Italy: raddoppierebbe il costo di un primo piatto per le famiglie americane e aprirebbe un'autostrada ai prodotti 'Italian sounding', favorendo le imitazioni e penalizzando le nostre imprese". "Nel 2024 - ha denunciato la Coldiretti - l'export di pasta Made in Italy negli Stati Uniti ha raggiunto un valore di 671 milioni di euro, un mercato strategico che verrebbe di fatto azzerato da un dazio di pari entita', cancellando anni di crescita e investimenti lungo la filiera". "E' uno scenario che va scongiurato e è importante l'azione del Governo, con i Ministri Lollobrigida e Tajani, insieme all'Ice", ha affermato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.
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