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Angelina Jolie contro la censura: "Amo il mio Paese ma non lo riconosco più"
Oggi 22-09-25, 07:58
AGI - “Non riconosco più il mio Paese”. Con queste parole Angelina Jolie ha denunciato i rischi per la libertà di espressione negli Stati Uniti, parlando al Festival del cinema di San Sebastián, in Spagna. Alla domanda di un giornalista su cosa la spaventasse come artista e come americana, l’attrice premio Oscar ha risposto: “Amo il mio Paese, ma in questo momento non lo riconosco. Ho sempre vissuto a livello internazionale, la mia famiglia è internazionale, i miei amici, la mia vita. Qualsiasi cosa che divida o limiti l’espressione personale e le libertà di chiunque, penso sia molto pericolosa”. Per Jolie, come scrive il Guardian, “questi sono tempi molto seri, in cui dobbiamo stare attenti a non dire le cose con leggerezza. Sono tempi molto, molto pesanti che stiamo vivendo insieme”. Le dichiarazioni arrivano a pochi giorni dalla sospensione “a tempo indeterminato” del programma Jimmy Kimmel Live! da parte di ABC, controllata da Disney, dopo le critiche rivolte al conduttore dal presidente della Federal Communications Commission, Brendan Carr, per i commenti sull’omicidio dell’attivista conservatore Charlie Kirk. Jolie non ha fatto riferimento diretto al caso, ma la sua presa di posizione si inserisce nel dibattito che ha acceso Hollywood. Diversi attori e personalità del cinema hanno infatti criticato la decisione di Disney: Pedro Pascal ha dichiarato su Instagram di “stare dalla parte di Kimmel” e di difendere “libertà di parola e democrazia”. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Pedro Pascal he/him (@pascalispunk) Tatiana Maslany, protagonista della serie Marvel She-Hulk, ha invitato i fan a cancellare gli abbonamenti a Disney+. Damon Lindelof, creatore di Lost, ha promesso di non lavorare più con la piattaforma se il conduttore non sarà reintegrato. Anche Olivia Rodrigo, cresciuta nei prodotti Disney, ha definito la sospensione “un caso lampante di censura e abuso di potere”. In un editoriale su Deadline, lo sceneggiatore Dan Gilroy, fresco vincitore di un Emmy per la serie Andor, ha tracciato un parallelo tra la rappresentazione di un “regime autoritario” nella saga di Star Wars e l’America di Donald Trump.
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