s

Economia e Finanza
Ceto medio al centro della manovra: ipotesi Irpef al 33%, si cercano le coperture
Ieri 09-09-25, 22:24
AGI - La prossima legge di bilancio è ancora un cantiere aperto, lo stesso Giancarlo Giorgetti a Cernobbio ha spiegato che "come c'è il calcio mercato nel mese di agosto c'è anche una manovra-mercato in agosto e settembre". Tra le forze della maggioranza l'ipotesi è che si potrebbe arrivare come l'anno scorso ad una cifra intorno ai 30 miliardi. Ma mentre i partiti che sostengono l'esecutivo, a partire da Lega e FI, si muovono per mettere a punto le misure di riferimento, la Ragioneria lavora alle coperture. Che al momento non sarebbero state ancora trovate, nè riguardo alle richieste della sanità di circa 4 miliardi, nè sulla possibilità di un abbassamento dell'Irpef dal 35 al 33% per redditi fino a 60.000 euro, per cui servirebbero circa altri 4 miliardi. Ed è su quest'ultima idea, oggi rilanciata da FI ma ipotizzata più volte anche in FdI, che punterebbe la premier Giorgia Meloni. Le ultime due manovre in fondo sono state focalizzate proprio sul taglio del cuneo fiscale, ma per i redditi fino a 35mila euro. Intanto prende sempre più corpo l'ipotesi che sia difficile trovare spazi, se non marginali, sull'eventualità di una nuova operazione sulla rottamazione delle cartelle sulla quale insiste il partito di via Bellerio. La proposta è quella di una rottamazione in 120 rate tutte uguali spalmate su 10 anni. La versione 'ridotta' del provvedimento si stima costerebbe almeno 2 miliardi. In ogni caso i lavori sono in corso, la prossima settimana il dicastero di via XX settembre potrebbe cominciare a stringere sul confronto con il centrodestra in vista della legge di bilancio. La scorsa settimana Salvini ha radunato i suoi, oggi è stata la volta di Tajani che ha, appunto, rilanciato la proposta già allo studio, dell'abbassamento dell'Irpef dal 35 al 33% per redditi fino a 60.000 euro. Mettendo sul tavolo anche gli interventi sulle retribuzioni attraverso la detassazione di premi di produzione, straordinari, festivi e tredicesime e sui salari bassi, l'Ires premiale, gli investimenti per favorire sia l'export che il mercato interno. Forza Italia, spiegano fonti parlamentari azzurre, incontrerà l'Abi, Confindustria e i sindacati per un percorso di condivisione. Mentre la Lega punta su una pace fiscale definitiva con la rottamazione delle cartelle esattoriali, sull'estensione della Flat Tax al 15%" oltre che sull'applicazione dell'autonomia e del federalismo fiscale. I fondi necessari? "Da un'azione forte di contrasto all'evasione", il 'refrain' del partito azzurro. Attraverso "l'apporto di realtà finanziarie che stanno facendo decine di miliardi di euro di profitti", il 'mantrà della Lega. Ma una fonte di Fdi già mette in chiaro che nella prossima legge di bilancio non dovrebbe trovare alcuno spazio un'operazione di rottamazione. Del resto negli allegati all'ultimo rendiconto generale la Corte dei Conti ha rilevato come ci sia una bassa percentuale di incasso effettivo dell'evasione fiscale scoperta, con solo il 17,7% del totale accertato. Le entrate tributarie potrebbero dare una spinta sulle risorse. Oggi Bloomberg riferisce che ci sarebbero fino a 13 miliardi di euro di margine fiscale aggiuntivo a causa dei minori costi di indebitamento. La linea della prudenza portata avanti dal Mef negli ultimi mesi ha trovato il riconoscimento nella revisione al rialzo del giudizio da parte di alcune agenzie di rating e quello del mercato con lo spread ormai stabilmente attorno agli 85 punti. Anche sul capitolo previdenza sarebbero ancora incerti gli spazi di manovra per arrivare alla sterilizzazione dell'aumento di 3 mesi dell'età pensionabile. I conti sono in ordine e la crescita dovrebbe essere in linea con le stime che la indicano quest'anno allo 0,6%, ha scandito due giorni fa davanti alla platea degli imprenditori riuniti a Cernobbio il titolare di viale XX settembre, sottolineando allo stesso tempo che la richiesta di aumento delle spese per la difesa implicherà "una maggiore pressione sui conti pubblici, che dobbiamo valutare". Proprio sul tema della difesa domani si prevede bagarre alla Camera, con il dibattito sulle mozioni da parte della minoranza. L'obiettivo del governo sarebbe quello di portare le spese per la difesa fino al 2% del Pil, per andare incontro all'accordo Nato sul 5% entro il 2035, tra le ipotesi ci sarebbe quella di provare ad inserire nella voce anche spese affini per raggiungere il target.
CONTINUA A LEGGERE
7
0
0
Guarda anche
Agi
Ieri, 21:32
Macron ha nominato nuovo premier Sebastien Lecornu
Agi
Ieri, 21:16
Apple presenta l'iPhone supersottile, ma il titolo non festeggia
Agi
Ieri, 20:24