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Estero
Furto al Louvre, c'è anche una donna nel commando
Ieri 01-11-25, 18:11
AGI - C'è anche una donna incriminata tra le persone arrestate in Francia per la 'rapina del secolo' al Louvre, messa a segno due settimane fa nel celebre museo parigino. La 38enne, secondo quanto riportano i media francesi, è stata incriminata per "complicità in furto organizzato e associazione a delinquere" e posta in custodia cautelare. In lacrime al momento della sentenza, ha dichiarato di avere "paura per i suoi figli", secondo quanto riporta l'emittente Bfmtv. La donna fa parte del gruppo di cinque persone fermate mercoledì in Francia in relazione alla rapina; di queste, due sono state formalmente incriminate, mentre altre tre sono state rilasciate senza accuse. Gli avvocati Sofia Bougrine e Noémie Gorin, che rappresentano uno dei cinque sospettati rilasciati, hanno dichiarato all'AFP di essere costernati dalla situazione. "In questi casi di reati gravi, stiamo scoprendo che le ondate di arresti sono più simili a una pesca a strascico", hanno denunciato. Nuovi arresti e indagini scientifiche Gli arresti di mercoledì si sono aggiunti a quelli di due uomini sulla trentina effettuati la settimana scorsa; i due - che pianificavano di fuggire all'estero e sono stati rintracciati grazie al lavoro della scientifica sul DNA rilevato dalla scena del crimine - sono entrambi formalmente incriminati e in custodia. Il bottino scomparso: 88 milioni di dollari Mentre le indagini proseguono, ancora non c'è traccia del bottino sottratto alla Galleria di Apollo del Louvre dove, lo scorso 19 ottobre, un gruppo di quattro uomini si è introdotto in pieno giorno e in meno di otto minuti ha portato via diversi gioielli della corona francese per un valore stimato di 88 milioni di dollari. Ipotesi sul destino dei gioielli rubati La procuratrice generale di Parigi, Laure Beccuau, ha sottolineato la sua "determinazione", così come quella del centinaio di investigatori mobilitati, nel recuperare i gioielli e consegnare alla giustizia tutti i responsabili. Riguardo alla refurtiva, Beccuau ha spiegato che l'Ufficio centrale per la lotta al traffico di beni culturali sta esplorando "diversi mercati paralleli" rispetto a quello ufficiale dell'arte; tra le ipotesi al vaglio, c'è che i gioielli potrebbero "essere utilizzati per il riciclaggio di denaro o persino per traffici all'interno della criminalità organizzata". Critiche alla sicurezza del Louvre Il maxi-furto ha scatenato un acceso dibattito sulla sicurezza del Louvre, il museo d'arte più visitato al mondo. La ministra della Cultura, Rachida Dati, ha presentato ieri i primi risultati dell'indagine dell'Ispettorato generale degli Affari culturali, fornendo una valutazione estremamente critica: "una cronica e strutturale sottostima del rischio di intrusione e furto" da parte del Louvre, "attrezzature di sicurezza insufficienti", governance "inadeguata" e protocolli "completamente obsoleti" per rispondere a furti e intrusioni, si legge nel rapporto. "Non possiamo continuare così'", ha ammonito Dati.
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