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Estero
Colloquio Erdogan-Putin: "Serve la pace, ma si avvicina un conflitto nucleare"
24-11-2024, 15:40
AGI - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto oggi un colloquio telefonico con il collega russo Vladimir Putin. Una telefonata dalla tempistica non casuale, le cui motivazioni vanno oltre le strette relazioni economiche tra Ankara e Mosca e il recente avvicinamento della Turchia al gruppo Brics. Erdogan ha compiuto negli ultimi mesi passi importanti che lo avvicinano sempre più al gruppo di Paesi capitanato proprio da Russia e Cina. La Turchia nei Brics, al di là dei vantaggi economici che deriverebbero per Ankara nel medio e lungo termine, rappresenta un allontanamento dall'Unione Europea e un segnale di un certo peso nei confronti della Nato. Proprio le strategie dell'Alleanza Atlantica, e degli Usa in particolare, sono finite nel mirino delle critiche del presidente turco negli ultimi giorni. Erdogan ha polemizzato con la decisione del presidente americano uscente Joe Biden di consentire all'esercito di Kiev di colpire in territorio russo con missili made in Usa. Una decisione che Erdogan ha definito "profondamente sbagliata", una volta rientrato dal G20 in Brasile. "Invece di spingere per una soluzione diplomatica spiana la strada a una escalation e a una reazione da parte della Russia. Biden ha commesso un errore che espone tutti al rischio che una minima provocazione abbia conseguenze irreparabili", ha detto Erdogan pochi giorni fa. Sempre secondo il leader turco la dura risposta di Putin alla decisione di Biden "deve essere tenuta in massima considerazione" dalla Nato. Erdogan ha invitato i Paesi dell'Alleanza "a reagire con la massima cautela" ed evitare "in tutti i modi" che si giunga all'utilizzo di armi atomiche. Un rischio definito "reale" dopo che lo stesso Putin ha annunciato cambiamenti nella 'dottrina nucleare' di Mosca. "Il mondo attende e vuole la pace, al contrario ci stiamo avvicinando a un conflitto nucleare", il monito ripetuto più volte. Con la telefonata di oggi il leader turco ha ribadito ancora una volta la volontà di mantenere aperto il dialogo con la Russia, ponendosi in controcorrente con gli altri Paesi Nato e soprattutto con la strategia di Joe Biden; tuttavia obiettivo ultimo di Erdogan è organizzare una conferenza di pace a Istanbul. Secondo l'agenzia americana Bloomberg il governo turco punta organizzare un vertice per presentare un piano di pace alla presenza del presidente ucraino Volodimir Zelensky. Il piano del leader turco infatti prevede di fermare le ostilità come primo passo, rinviare di 10 anni la discussione relativa l'ingresso dell'Ucraina nella Nato e creare una zona demilitarizzata nel Donbass, regione che dal 2014 è al centro di scontri ed è gradualmente finita sotto controllo russo. A sostegno delle truppe ucraine Ankara vuole proporre l'invio di un contingente internazionale che agisca da garante e supporto in cambio del rinvio del dialogo per l'ingresso di Kiev nella Nato. Condizioni che potrebbe non essere facile far accettare al presidente ucraino, ma ritenute da Ankara sufficienti a placare Putin. Un piano realistico, che le fonti di Bloomberg rivelano essere "basato sulla situazione sul campo" e su rapporti di intelligence secondo cui l'Ucraina potrebbe presto perdere porzioni di territorio ben più consistenti.
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