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Estero
Come il caso Le Pen condizionerà le presidenziali 2027
Ieri 01-04-25, 02:31
AGI - In Francia, la storica condanna all'ineleggibilità con effetto immediato per Marine Le Pen sta suscitando reazioni contrarie molto forti da un ampio spettro delle forze politiche, per lo più solidali nei confronti della leader di estrema destra, presentata come la vittima del "governo dei giudici". Effettivamente, come analizza il direttore dell'autorevole Istituto francese del sondaggio di opinione (Ifop), Frederic Dabi, siamo "di fronte a un evento molto molto forte, inaudito, senza precedenti". Lo paragona, anche se il contesto era ben diverso e con una certa prudenza, all' "impatto che ha avuto la squalifica alle presidenziali di Dominique Strauss-Kahn, di cui era il favorito, per la vicenda di aggressione sessuale al Sofitel di New York, nell'aprile 2011". Reazioni e impatto sull'elettorato Un'onda d'urto che, sottolinea Dabi, farà sicuramente scattare una reazione forte dell'elettorato del Rassemblement national (Rn), attualmente il più grande partito di Francia dopo i risultati conseguiti alle ultime votazioni e la cui storica leader è nettamente in testa nei sondaggi come prossima vincitrice delle presidenziali del 2027, dopo ben tre sconfitte. "Marine Le Pen ha alle spalle una storia singolare con i francesi, anche per essere stata candidata tre volte alle presidenziali. Quanto accaduto oggi rappresenta la prima puntata delle presidenziali 2027", prospetta il direttore dell'Ifop. Come reazione d'impatto, "molti elettori di Marine Le Pen, tra 11 e 12 milioni di persone alle ultime elezioni europee e legislative, vivranno questa sentenza come un diniego di democrazia, un attentato molto pesante alle loro scelte elettorali", valuta Dabi. Possibile rafforzamento dell'estrema destra Per l'analista politico di Le Monde, Clément Guillou, la sentenza del tribunale e la copertura mediatica che ne viene fatta potrebbero rafforzare ulteriormente l'estrema destra francese. "È questa la scommessa che l'Rn fa già da diversi mesi, sperando, come Donald Trump negli Stati Uniti, che il suo partito venga galvanizzato da una decisione negativa per Marine Le Pen. È anche vero che il tono generale dato, dalle reazioni politiche o dagli ospiti televisivi tende a presentare la sua leader come una vittima, di cui è appena stata giudicata colpevole", scrive ancora il giornalista. Il futuro del Rassemblement national e Jordan Bardella Se, in prospettiva, il partito di estrema destra può effettivamente trarre vantaggio da questa condanna in termini di consensi elettorali, allo stesso tempo ha appena perso "il suo candidato naturale, il più esperto, il che non è un criterio da poco in elezioni presidenziali, oltre a essere l'unico che si prepara all'Eliseo da molti anni", fa notare Guillou. Per l'analista politico del noto quotidiano, Jordan Bardella, 29 anni, presidente Rn, "è un candidato di riserva che molti partiti politici sognerebbero di avere, ma presenta anche delle debolezze oggettive in un voto del genere". A stretto giro, questa decisione giudiziaria apre notevolmente il gioco politico sia a destra che all'estrema destra, le cui forze potrebbero finalmente avvicinarsi e stringere un'alleanza, attuando così una linea valutata come "più naturale" per un leader come Bardella, finora respinta, invece, da Marine Le Pen. Scenari futuri e possibili alleanze Per il direttore dell'Ifop, guardando oltre lo scossone di oggi, il Rassemblement national "non si trova in una situazione disperata: ha una candidatura sostitutiva nella persona del presidente del partito. È stato colui che ha guidato la battaglia elettorale nelle elezioni europee e legislative. In realtà l'ha guidata più di Marine Le Pen". È anche vero, inoltre, che vincere la corsa all'Eliseo è "una storia con i francesi, un incontro, un'esperienza diretta. Da questo punto di vista, si dirà che Bardella non ha questa esperienza specifica. Ora, l'ultima volta che l'ho testato in una simulazione del primo turno delle presidenziali, il risultato è stato del 34-35%, un punteggio già di per sé assolutamente inaudito", conclude Dabi. Non a caso, nei giorni scorsi la stessa Le Pen ha dichiarato, per la prima volta, che "certamente [Jordan Bardella] ha la capacità di essere Presidente della Repubblica". Se alla fine nel 2027 Bardella dovesse effettivamente arrivare all'Eliseo, potrebbe, in un primo scenario - di cui, però, dubitano diversi esponenti Rn - scegliere Le Pen come suo primo ministro, invertendo così le poltrone tra i due capofila di estrema destra. In effetti da 18 mesi Marine Le Pen presentava Bardella come il futuro premier, mentre lei aspirava - con ottime chance - all'Eliseo. Bardella presidente della Repubblica avrebbe allora i pieni potere per concedere la grazia alla storica leader, rilanciando così la sua carriera istituzionale.
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