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Cronaca
Esce la guida "Sapori e storie di Roma", 30 imperdibili ristoranti di quartiere
Oggi 17-06-25, 16:02
AGI - Trenta storie che parlano di sapori, eccellenze e passioni familiari sono quelle contenute nella guida “Sapori e storie di Roma. 30 imperdibili ristoranti di quartiere”, un progetto promosso da American Express e curato da Le Guide de L'Espresso, in collaborazione con Confesercenti Roma, presentato oggi al Social Hub di San Lorenzo. La guida si inserisce in una campagna di marketing che si chiama Shop Small di American Express, giunta alla sua quinta edizione, con l'obiettivo di creare un legame sempre più stretto con i piccoli commercianti e la valorizzazione dei negozi di prossimità. Con Shop Small si mettono in connessione circa 200 mila piccoli esercenti con i clienti American Express. “All'interno di questo scegliamo un verticale che quest'anno è dedicato ai ristoranti di Roma e alla cucina romana, che ha una connotazione molto autentica. Ci è sembrato un argomento molto interessante. Contiamo di aver dato ai nostri clienti una guida che li porti non solo a mangiare bene, ma a fare un'esperienza di grande valore”, ha spiegato il General Manager di American Express Italia, Luca Staglianò. Un regalo quindi ai clienti del circuito di pagamenti, ma anche alla città di Roma, alle sue tradizioni e soprattutto alla sua straordinaria accoglienza. “Sono molto orgoglioso di questa guida che mostra l'impegno di American Express a evidenziare il ruolo dei ristoranti nella vita economica, sociale e culturale della città. Spero che tanti nostri clienti italiani e stranieri che sfoglieranno questa guida saranno colpiti per l'autenticità di questi ristoranti”, ha detto l'AD di American Express Italia, Jean Diacono, aprendo la giornata. Trenta insegne tra tradizione e nuove aperture I trenta ristoranti selezionati sono suddivisi in tre categorie: Tradizione, Innovazione e Nuove aperture. Non solo luoghi del centro, ma anche indirizzi utili in quartieri come Tuscolano, Centocelle, Ostiense, Testaccio, Torpignattara. Per ognuno una breve descrizione della storia del locale e della sua proposta, utile ai turisti (la guida è anche in inglese) e ai romani in cerca di nuove esperienze a tavola, senza rinunciare alla tradizione, che vede ancora carbonara, cacio e pepe e amatriciana tra i piatti più serviti. “Chi arriva a Roma la prima cosa che cerca è dove andare a mangiare – spiega Valter Giammaria, presidente di Confesercenti Roma – e pochi sanno che Roma è il primo comune agricolo in Europa. E allora io penso che quello che fanno i ristoranti romani è valorizzare i prodotti locali con passione e professionalità”. In queste trenta storie è possibile tracciare il filo comune della passione, della ricerca dell'eccellenza del prodotto e della cura della tradizione, senza rinunciare alla contemporaneità e, talvolta, alle contaminazioni. In molti casi, dietro i banconi lavorano le seconde e terze generazioni di famiglie ai fornelli: naturale quindi che ogni proposta porti in tavola anche il bagaglio del proprio tempo. Molti ristoranti, accanto ai piatti della tradizione (come coda alla vaccinara, coratella, carbonara, abbacchio), propongono un menù stagionale basato sull'offerta del mercato, confermando che la scelta dell'ingrediente di qualità rimane centrale nell'offerta al cliente. I premi ai ristoratori e i dati della ricerca Al termine della presentazione della guida sono stati premiati quattro ristoratori per quattro differenti categorie, selezionati dalla giuria composta da Luca Gardini (curatore de Le Guide de L'Espresso), Fabiola Fiorentino (coordinatrice delle Guide e critico gastronomico) e Gabriele Principato (giornalista gastronomico – Cook). Il premio per la Comunicazione è andato all'Osteria delle Coppelle; quello per la Valorizzazione del territorio a Da Francesco; il riconoscimento per la Visione imprenditoriale a Santopalato; infine, il premio per l'Attrattività turistica a Felice a Testaccio. Durante la mattinata sono stati presentati anche i risultati di una recente ricerca di American Express, secondo la quale il 94% degli italiani riconosce che le attività commerciali di prossimità svolgono un ruolo significativo nel preservare l'identità e la cultura del quartiere. Il 79% fa acquisti nei negozi locali almeno una volta a settimana, mentre il 20% lo fa tre o più volte; una percentuale che sale al 29% nelle città con oltre 500.000 abitanti. Per quanto riguarda la ristorazione informale, il 63% degli italiani esce a mangiare almeno una volta al mese. Il 55% si affida al passaparola per scegliere dove andare, mentre i giovani adulti (18-34 anni) si ispirano ai social media (34%). La cucina romana continua a godere di grande popolarità: tra chi frequenta i ristoranti romani informali, il 52% indica l'autenticità dei piatti come principale attrattiva, il 49% dà priorità alla qualità degli ingredienti. I piatti più citati? Carbonara (63%), cacio e pepe (59%) e amatriciana (53%). “Sono felice di partecipare alla realizzazione di un progetto come quello di American Express che celebra l'anima autentica della nostra città. Le osterie, le trattorie e i ristoranti di quartiere sono spazi di comunità, memoria e identità. Ringrazio tutte le realtà coinvolte e, soprattutto, i ristoratori, veri custodi delle tradizioni e motori di innovazione quotidiana. Valorizzarli significa sostenere un modello di sviluppo più inclusivo, sostenibile e radicato nella storia viva di Roma”, ha commentato Mariano Angelucci, Presidente della Commissione Permanente Turismo, Moda e Relazioni internazionali di Roma Capitale.
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