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Politica
Da fisco a sanità, Schlein e Conte attaccano Meloni sui numeri
Oggi 17-12-25, 20:10
AGI - Il confronto a tre che è mancato ad Atreju va in scena alla Camera dei Deputati. Da una parte, sui banchi del Governo, Giorgia Meloni. Dall'altra Elly Schlein e Giuseppe Conte. L'occasione è data dalle comunicazioni della premier alla vigilia del Consiglio europeo chiamato a decidere su sostegno all'Ucraina e utilizzo degli asset russi congelati. "La Russia si è impantanata in Ucraina in una durissima guerra di posizione a costo di enormi sacrifici", dice Meloni. È importante quindi "mantenere la pressione economica" su Mosca. In ogni caso, conferma Meloni, "l'Italia non invierà soldati in Ucraina". Quanto agli asset "trovare una soluzione sostenibile è tutt'altro che semplice", considerando che "qualsiasi strumento deve sempre rispettare le regole su cui poggia lo stato di diritto". Lo scontro politico Ma è su manovra, fisco e rapporti interni alle coalizioni che lo scontro tra i tre leader ha toccato i livelli di guardia, con la premier che è andata all'attacco già durante la sua relazione alle Camere. Lo fa con una dura requisitoria nei confronti della magistratura e con una stoccata al centrosinistra per le polemiche sulla presenza della casa editrice Passaggio al Bosco alla fiera Più Libri Più Liberi. Dai banchi delle opposizioni si levano le prime proteste. Nicola Fratoianni parla di "comizio sguaiato della premier" per nascondere il fatto di "non avere risposte da dare agli italiani". In sede di dibattito, le opposizioni incalzano: per Marco Grimaldi è una "bassezza usare il caso Shahin contro i magistrati", mentre Peppe Provenzano fa presente che non si può essere al contempo "patriota e vassalla di Trump". Gli interventi di Conte e Schlein Interviene anche il capogruppo M5s per accusare Meloni di avere utilizzato la tragedia ucraina con l'obiettivo di promuovere il riarmo. La reazione della premier, in replica, è veemente e riprende argomenti sollevati nello scontro con Schlein, a cominciare dalla "teoria del frigo vuoto". È il momento di Conte: "Ma lei, presidente, usa la stessa calcolatrice rotta usata da Vespa? Faccia un bel bagno di realtà: aumenta la spesa sociale, diminuiscono gli stipendi e allora rispettate almeno chi sta in fila per giorni davanti ai pronto soccorso". Poi Schlein interviene sulle divisioni del centrodestra: "Siete così divisi che per votare insieme una risoluzione unica non ci avete scritto niente". Il voto sulle risoluzioni Dal voto sulle risoluzioni emergono segnali in vista della costruzione della coalizione. Il Pd chiede il voto per parti separate su ogni testo delle minoranze. Quando è il turno di Schlein, la segretaria dem parte all'attacco paragonando Meloni a Maria Antonietta e a un Babbo Natale al contrario. "Se gli italiani potessero scriverle una letterina di Natale suonerebbe più o meno così: 'Cara presidente, le liste d'attesa sono di un anno per una tac al torace, per una mammografia da fare entro 60 giorni ne aspetti 147, per una colonscopia aspetti due anni, ma pure per quella urgente che dovresti fare in tre giorni un italiano su quattro ne aspetta 105". Il finale in Aula Il finale, in Aula, sfiora la bagarre. Il capogruppo FdI Galeazzo Bignami riserva dieci minuti di attacchi alle opposizioni e ai loro leader. "La sinistra oggi che è all'opposizione ha tutte le risposte ai problemi che ha creato quando era al governo". Poi, di fronte alle proteste, afferma: "Siete nervosi, anch'io lo sarei al posto vostro".
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