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Estero
Duolingo ha ucciso il suo popolare gufo
14-02-2025, 08:01
AGI - Può una mascotte morire brutalmente? Sì, soprattutto per ragioni di marketing e viralità. Nelle ultime 24 ore il popolo del web ha commentato, condiviso, preso posizione dopo aver visto Duo, il famoso gufo verde dell'app Duolingo, morire sulle piattaforme online. "È con grande dispiacere che annunciamo il decesso della nostra amata mascotte, Duo the Owl", si legge in comunicato dell'azienda per l'apprendimento delle lingue straniere. "Per anni, ha ricordato instancabilmente a milioni di persone di seguire le lezioni, a volte con gentili spinte, a volte con pura, folle e decisa persistenza. Ma persino il più implacabile e il più paziente degli uccelli può sopportare solo fino a un certo punto". In un video su TikTok, altri due personaggi, Lily e Zari, trasportano la bara di duo per poi metterla nel cassone di un pick-up e portarla via (senza indicare dove). La gag alterna momenti di ilare creatività ad altri molto più inquietanti. La morte di Duo, tanto amato degli utenti, è avvolta nel mistero. "Sappiamo che aveva molti nemici" ha fatto sapere ancora l'azienda confermando che è in corso un'inchiesta per far luce sull'accaduto. Non si esclude che l'assassino si trovi all'interno della cerchia di personaggi che ruotano all'interno dell'app ma, in maniera bonaria, viene suggerito come possa essere morto "aspettando che gli utenti completassero le loro lezioni". La trovata di marketing ha funzionato perfettamente scatenando le reazioni di organizzazioni e 'vip', tra meme, riprese contestualizzate e semplici commenti. Dall'Organizzazione Mondiale della sanità, che ha escluso il vaiolo come causa visto che "la malattia è stata eradicata nel 1980" a Dua Lipa, che lo ha voluto ricordare in maniera commossa, stando al gioco lanciato da Duolingo. Netflix ha inserito la morte di Duo in un post che ricorda la disponibilità di "Squid Game 2" sulla piattaforma: l'uccellino viene qui ucciso come fosse un partecipante del crudele e violento gioco coreano. Duolingo ha poi dato qualche informazione in più sulla sua mascotte: era nato nel 1000 a.C. (anche se ha debuttato nel 2011 quando l'app è staa lanciata sul mercato). La versione 3D, con gli occhi enormi, realistici, che fissavano l'alunno di turno, è arrivata un anno dopo. La trasformazione finale, in ottica 'gaming', è arrivata nel 2014. La versione finale, quella che oggi conosciamo, è risalente al 2018. Insomma, una storia lunga e complessa, finita improvvisamente, o almeno così sembra, con un paio di post online. Una morte improvvisa, inaspettata, come a volte capita nella vita. E tutti, ora, attendono di capire quali saranno le prossime mosse. Risorgerà? Verrà sostituita da una nuova mascotte? Domande che attendono ora risposta. Una sola cosa è certa: la trovata di puro marketing ha funzionato appassionando utenti e, perché no, persino i giornalisti.
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