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Estero
È il Ringraziamento, gli americani rinunciano ai farmaci anti-obesità
Oggi 26-11-25, 16:19
AGI - Manna dal cielo per chi deve mandare via molti chili, gli ormai diffusissimi farmaci anti-obesità agiscono provocando un senso di nausea che inibisce l'appetito. Ma non è detto che chi ha amato tutta la vita banchettare apprezzi di vedersi togliere il gusto di mangiare anche durante le festività più attese dell'anno. Come Natale. O come il giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti. Così, c'è chi ha deciso di far slittare l'iniezione settimanale per godersi tacchino e patate dolci in libertà. A dedicare un lungo articolo a come "gli americani saltano la dose di Ozempic per mangiare a Thanksgiving" e all'effetto di questi farmaci sui pranzi in famiglia è stato il Wall Street Journal. Il quotidiano ha raccolto le testimonianze di diversi grandi obesi che hanno preferito rimandare la dose settimanale o modificare il menu. E di medici che mettono in guardia dagli effetti collaterali. Come Taryn Langer che ha perso già 65 chili e non vuole rinunciare "al pane di peperoni" della cognata. O Jamie Steinberg, 51 anni, ex manager di ristoranti a San Diego dimagrito di 40 chili, che toglierà dalla tavola grassi e zuccheri che i farmaci GLP-1 rendono sgradevoli. Ozempic e composti simili funzionano sopprimendo l'appetito e facendo sentire le persone piene prima. Alcuni cibi cremosi e dolci fanno aumentare aumentano la nausea. Da qui la necessità di cambiare i menù. E per i più golosi di ritardare l'iniezione settimanale. I medici mettono però in guardia sul fai-da-te, visto che l'efficacia del farmaco diminuisce con il passare del tempo e allo stesso tempo si rischia poi un iperdosaggio. Va bene ritardare di un giorno o due, a patto che poi se ne aspettino almeno altri tre per la dose successiva, ha chiarito la dottoressa Ania Jastreboff, direttrice del centro di ricerca di Yale sull'obesità. Ma questo non basta a scongiurare il rischio piu' grande: di esagerare durante le feste e che una volta riscoperto il gusto di mangiare e in grande quantita', si abbandoni del tutto la terapia. E lo ha chiarito Caroline Apovian, co-direttrice del centro per la cura dell'obesita' all'ospedale femminile di Boston. "Dico solo ai pazienti di fare attenzione e ricordare che la fame e l'ossessione del cibo torneranno", ha ammonito.
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