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Cronaca
Eredità Agnelli: spunta nuovo testamento. I legali di Elkann: "Non è valido"
Oggi 29-09-25, 19:06
AGI - Stamattina al tribunale di Torino, durante la causa civile promossa da Margherita Agnelli nei confronti dei figli John, Lapo e Ginevra Elkann, i legali di Margherita Agnelli hanno presentato la copia di un nuovo testamento del 1998 dell'avvocato Gianni Agnelli, "rinvenuto - spiegano - nel corso delle indagini avviate dalla procura di Torino nei confronti, tra gli altri, di John Elkann e Gianluigi Ferrero, accusati di evasione fiscale e truffa ai danni dello Stato", reati per i quali i due hanno rispettivamente richiesto la messa alla prova e il patteggiamento. Il Testamento olografo del 1998 "Il nuovo documento - si legge in una nota dei legali di Margherita Agnelli - è un testamento olografo, sottoscritto in data 20 gennaio 1998, con cui Gianni Agnelli stabiliva che le sue partecipazioni nella società Dicembre, pari a circa il 25%, venissero attribuite al figlio Edoardo 'a modifica di altre disposizioni precedenti', revocando con ciò le disposizioni di cui alla 'lettera di Monaco' del 1996. Quest'ultima era stata redatta prima che Gianni Agnelli si sottoponesse ad una delicata operazione a Monte Carlo e con essa prevedeva che il 25% della sua partecipazione nella Dicembre venisse riconosciuto in favore del nipote John Elkann". La Donazione a John Elkann E ancora: "All'apertura del testamento di Gianni Agnelli, avvenuta il 24 febbraio 2003 presso lo studio del Notaio Ettore Morone, le informazioni disponibili per gli eredi Margherita Agnelli e Marella Caracciolo relativamente alle quote della Dicembre erano solo circoscritte alla lettera di Monaco del 1996. Convinta di adempiere fedelmente alle volontà del marito, in pari data Marella Caracciolo, con atto rogato dal Notaio Ettore Morone, trasferiva a titolo di donazione a John Elkann una quota pari al 25,37% della Dicembre, consentendogli di acquisire la maggioranza del capitale. Il testamento sulla Dicembre del 1998 oggetto di ritrovamento, mai revocato, né modificato (neppure nell'ambito delle successive disposizioni del 20 aprile 1999) è stato, dunque, totalmente ignorato e tenuto nascosto per tutti questi anni". Le ultime volontà di Gianni Agnelli Secondo gli avvocati, il testamento "dimostra come la disposizione con cui Gianni Agnelli aveva destinato al nipote John Elkann la propria quota del 25% della Dicembre non rappresentasse la sua ultima e definitiva volontà. Al contrario, dalle volontà autografe dell'Avvocato, oggi prodotte innanzi al Tribunale, emerge come al nipote sarebbe dovuta spettare soltanto una partecipazione minoritaria, mentre quella a lui riconducibile doveva spettare al figlio Edoardo - tragicamente scomparso nel 2000 - e, in mancanza, ai suoi eredi legittimi, ossia Margherita Agnelli e Marella Caracciolo. Questa circostanza costituisce un ulteriore elemento idoneo a determinare una radicale revisione degli assetti proprietari della Dicembre e, sul piano morale, rappresenta la prova che le ultime volontà dell'Avvocato siano state disattese e tradite". Legali Elkan: "Il nuovo testamento non incide" "Il presunto testamento di Gianni Agnelli, contenente disposizioni a favore del figlio Edoardo e prodotto in copia fotostatica solo oggi da Margherita nell'ambito del giudizio civile, non incide in alcun modo nè sulla successione Agnelli nè sulla successione Caracciolo e quindi sull'assetto proprietario della società Dicembre". Così in una nota i legali dei fratelli Elkann, secondo i quali "al momento del decesso dell'Avvocato, infatti, Edoardo era già scomparso: di conseguenza, le partecipazioni nella Dicembre di proprietà di Gianni Agnelli sono state trasmesse alla moglie Marella e alla figlia Margherita. La gestione della successione Agnelli è stata poi definita con l'accordo transattivo del febbraio 2004, a seguito del quale Margherita è definitivamente uscita dal capitale della Dicembre, avendo peraltro ritenuto in quel momento la Fiat un'azienda destinata al fallimento. Inoltre, trascorsi oltre 20 anni dalla morte di Gianni Agnelli, qualsiasi pretesa di terzi sul di lui patrimonio sarebbe in ogni caso estinta. L'iniziativa del legale di Margherita - conclude la nota- appare dunque più rivolta a generare confusione mediatica che a un rigoroso approfondimento giuridico delle norme applicabili".
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