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Politica
Femminicidio, ora c'è l'ergastolo. Ok definitivo e unanime della Camera
Oggi 25-11-25, 20:40
AGI - Via libera definitivo e unanime della Camera al ddl femminicidio, che introduce nel codice penale il reato specifico di femminicidio, punito con l'ergastolo. I voti a favore sono 237, nessun voto contrario. Il provvedimento diventa legge. Meloni, ok unanime segnale coesione politica "Sono molto soddisfatta dell'approvazione all'unanimità in Parlamento del disegno di legge del governo che introduce il reato di femminicidio. È un segnale importante di coesione della politica contro la barbarie della violenza contro le donne. Aggiungiamo uno strumento in più a quelli che avevamo già previsto, dal rafforzamento del Codice rosso al raddoppio delle risorse per i centri antiviolenza e per le Case rifugio. Sono passi concreti che ovviamente non bastano. Dobbiamo continuare a fare ogni giorno di più per difendere la dignità e la libertà di ogni donna". Lo afferma la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio. Il ddl introduce all'interno del codice penale il nuovo articolo 577-bis inerente al reato di femminicidio. Nel dettaglio, si introduce una fattispecie specifica di omicidio, volta a sanzionare con la pena dell'ergastolo chiunque cagioni la morte di una donna, commettendo il fatto come atti di discriminazione, di odio o di prevaricazione, ovvero mediante atti di controllo, possesso o dominio verso la vittima in quanto donna. Inoltre, il reato di femminicidio risulta integrato anche quando la condotta omicidiaria è commessa in relazione al rifiuto della donna di instaurare o mantenere un rapporto affettivo o come atto di limitazione delle sue libertà individuali. L'espressa previsione per cui risulta integrato il reato di femminicidio ex art. 577-bis c.p. nel caso in cui la condotta omicidiaria sia commessa in relazione al rifiuto della donna di instaurare o mantenere un rapporto affettivo è stata aggiunta nel corso dell'esame al Senato. L'obiettivo è reprimere puntualmente la condotta posta in essere nell'ambito di una relazione tra il soggetto agente e la persona offesa. Il delitto risulta integrato anche quando è commesso nei confronti di persona non più convivente con il soggetto agente, allorquando quest'ultimo e la vittima siano legati da vincoli nascenti dalla filiazione. Modifiche ai maltrattamenti e confisca Inoltre, si modifica il reato di "Maltrattamenti contro familiari e conviventi" ex art. 572 c.p. estendendo, da un lato, il novero dei soggetti passivi e, dall'altro lato, introducendo una nuova circostanza aggravante qualora la condotta sia commessa con le modalità stabilite per il reato di femminicidio. Si prevede poi l'applicazione della confisca obbligatoria dei beni utilizzati per commettere il medesimo reato. Relazione annuale del ministro della Giustizia Infine, il testo prevede che entro il 30 giugno di ogni anno, il ministro della Giustizia presenta alle Camere una relazione sullo stato di applicazione delle misure contenute nella legge, con particolare riguardo al reato di femminicidio e agli altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne, con l'indicazione specifica dei dati delle condanne e delle assoluzioni per il reato di femminicidio nonché quelli per il reato di omicidio, disaggregati in base al sesso della persona offesa e alle circostanze aggravanti. La protesta in aula e il ricordo di Giulia Cecchettin I deputati delle opposizioni, al momento del voto definitivo e unanime sul ddl femminicidio, che introduce il reato di femminicidio nel codice penale, hanno 'fatto rumore' in Aula della Camera con i mazzi di chiavi, come hanno fatto le tante donne e ragazze all'indomani del femminicidio di Giulia Cecchettin, al grido di 'non stiamo in silenzio, facciamo rumore'.
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