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Estero
File Epstein, Schumer e Clinton chiedono la pubblicazione integrale
Oggi 22-12-25, 21:34
Il leader della minoranza al Senato degli Stati Uniti, il democratico Chuck Schumer, ha annunciato la presentazione di una risoluzione che ordina al Senato di avviare un'azione legale contro il dipartimento di Giustizia per il suo "palese disprezzo della legge nel rifiuto di rendere pubblici i fascicoli completi su Epstein", il finanziere condannato per pedofilia, morto in carcere nel 2019. "La legge approvata dal Congresso è chiarissima - ha aggiunto - rendere pubblici integralmente i fascicoli Epstein affinché gli americani possano conoscere la verità". I democratici accusano il dipartimento di aver diffuso documenti con ampie parti oscurate e trattenuto potenziali prove contro il Presidente Donald Trump, a lungo amico di Epstein. Schumer ha dichiarato che forcerà l'esame del provvedimento a gennaio, quando il Senato tornerà a riunirsi. Il Senato rientrerà dalla pausa festiva il 5 gennaio. L'ex Presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, il cui nome appare nei file del finanziere pedofilo Jeffrey Epstein, ha chiesto al Presidente Donald Trump e al dipartimento di Giustizia la pubblicazione integrale di tutti i documenti, parte dei quali sono stati diffusi venerdì. Il portavoce di Clinton: "Qualcuno viene protetto" "Quello che il dipartimento di Giustizia ha pubblicato finora - ha dichiarato il portavoce di Clinton, Angel Urena - e il modo in cui è stato fatto, rende chiara una cosa: qualcuno o qualcosa viene protetto. Non sappiamo chi, cosa o perché. Ma sappiamo questo: non abbiamo bisogno di queste protezioni". La richiesta di Clinton per la pubblicazione integrale Clinton ha chiesto la pubblicazione integrale di tutti gli atti, "incluse le trascrizioni del grand jury, le note degli interrogatori, fotografie e prove raccolte dalla procura distrettuale sud di New York". Sospetti sul dipartimento di Giustizia "Il rifiuto - ha aggiunto il portavoce - confermerà il diffuso sospetto che le azioni del dipartimento di Giustizia non siano state fatte in nome della trasparenza, ma per insinuare, utilizzando un rilascio selettivo, cattive condotte di individui che sono stati già ripetutamente prosciolti dallo stesso dipartimento di Giustizia".
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