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Cronaca
Garlasco: il rompicapo delle indagini intrecciate tra Pavia e Brescia
Oggi 29-10-25, 13:35
AGI - La richiesta dell'avvocato Domenico Aiello, legale dell'ex magistrato Mario Venditti, di trasferire l'indagine su Andrea Sempio da Pavia a Brescia rientra nel contesto di quello che sta diventando un rompicapo giudiziario attorno al delitto di Garlasco. Più il tempo passa, più si aggiungono nuovi capitoli legati all'inchiesta 'madre' che vede accusato Sempio per l'omicidio di Chiara Poggi. Intanto va detto che le Procura coinvolte sono due, quelle di Pavia e di Brescia con quest'ultima che è intervenuta quando il radar investigativo si è allargato su dei magistrati. Le toghe di un distretto non possono occuparsi di eventuali responsabilità dei loro colleghi ed ecco spiegato l'intervento dei pm bresciani. Torniamo al 'ground zero', l'inchiesta aperta dal procuratore Fabio Napoleone e dal pm Stefano Civardi su input di una consulenza della difesa di Alberto Stasi che sostiene l'attribuibilità del dna sulle unghie di Chiara Poggi a Sempio. Circostanza che ancora deve essere confermata o smentita, cosa che accadrà a fine anno quando dall'incidente probatorio dovrebbero arrivare delle certezze. La Procura di Brescia è entrata in scena alla fine di setttembre con l'inchiesta sulla presunta corruzione dell'ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, che nel 2017 avrebbe intascato "tra i 20 e i 30mila euro" per chiedere l'archiviazione di Sempio, poi accolta da un giudice. Indagine in cui al momento non sono esplicitati i nomi di chi la Procura ritenga i corruttori perché i familiari di Sempio e gli ex carabinieri della squadra di Venditti, tutti perquisiti, sono stati sentiti come persone informati sui fatti. Poi c'è il grande capitolo 'Clean', l'indagine pavese che si propone di fare 'pulizia' di quello che sarebbe stato un sistema di malaffare con profonde radici nella cittadina lombarda che avrebbe coinvolto lo stesso Venditti, poliziotti giudiziari, imprenditori. Un'inchiesta che sembrava avere un rilievo locale tanto che le prime condanne col rito abbreviato, il 23 luglio scorso, erano passate a livello mediatico quasi inosservate. A pronunciare la sentenza era stata proprio la giudice Daniela Garlaschelli davanti alla quale si sta celebrando l'incidente probatorio su Garlasco e tra gli imputati c'era Antonio Scoppetta, ex carabiniere che svolse le indagini sul delitto nel 2017, al quale sono stati inflitti 4 anni e mezzo di carcere per corruzione e stalking. Scoppetta è stato perquisito e poi sentito come testimone nell'indagine della Procura sulla presunta corruzione di Vendittti per agevolare l'archiviazione di Sempio nel 2017. Il verdetto riguardava il filone 'Clean 2' mentre, la cronologia non tragga in inganno, è ancora in corso 'Clean 1' dove si è registrato il 25 ottobre scorso il rinvio a giudizio di tredici persone tra i quali figura ancora Scoppetta. Più recente è 'Clean 3' dove è coinvolto sempre Venditti assieme al pm milanese Pietro Paolo Mazza. Secondo la Procura guidata da Fabio Napoleone, Mazza e Venditti avrebbero ricevuto "varie utilita' tra cui pranzi e agevolazioni sulla vendita di auto" da Cristiano D'Arena, titolare della Esitel, la società che si occupò anche delle intercettazioni sempre nell'indagine del 2017 su Sempio. Secondo Aiello, ci sarebbe, codice alla mano, una 'connessionè tra Garlasco e 'Clean' perché sono stati utilizzati gli stessi carabinieri e finanzieri nelle attività investigative, fatto che obbligherebbe a spostare tutto a Brescia per 'trascinamento' vista la presenza di magistrati indagati.
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