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Estero
Gaza, atteso per lunedì il voto del Consiglio di Sicurezza Onu
Oggi 15-11-25, 13:44
AGI - È atteso per lunedì prossimo il voto al Consiglio di Sicurezza dell'ONU sulla risoluzione su Gaza, finalizzata ad attuare il piano di pace promosso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La scorsa settimana l'amministrazione USA ha ufficialmente avviato i negoziati nel consesso ristretto di 15 membri su un testo che darebbe seguito al cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia, in linea con il piano in 20 punti del capo della Casa Bianca. La risoluzione, così come è circolata, "accoglie con favore l'istituzione del Board of Peace", un organo di governo transitorio per Gaza - teoricamente presieduto da Trump - con un mandato fino alla fine del 2027. Autorizzerebbe gli Stati membri a formare una "Forza Internazionale di Stabilizzazione (ISF) temporanea" che collaborerebbe con Israele ed Egitto e con la polizia palestinese recentemente addestrata per contribuire a proteggere le aree di confine e smilitarizzare Gaza. A differenza delle bozze precedenti, in quest'ultima viene menzionato un possibile futuro Stato palestinese. Il sostegno internazionale alla bozza statunitense Gli Stati Uniti e diverse nazioni arabe e musulmane - tra cui Egitto, Arabia Saudita e Turchia - hanno chiesto ieri al Consiglio di Sicurezza "la rapida adozione" della risoluzione. "Stati Uniti, Qatar, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Regno dell'Arabia Saudita, Indonesia, Pakistan, Giordania e Turchia esprimono il loro sostegno congiunto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza attualmente in esame", si legge in una dichiarazione congiunta. Questo ampio sostegno evidenzia l'urgenza percepita per l'attuazione del piano di stabilizzazione. La contro-proposta della Russia e la soluzione a due Stati Parallelamente agli sforzi USA, la Russia ha presentato una contro-proposta che non autorizza la creazione di un comitato di pace né l'immediato dispiegamento di una forza internazionale a Gaza. La versione di Mosca accoglie con favore "l'iniziativa che ha portato al cessate il fuoco", ma non nomina Trump. Inoltre, chiede al segretario generale Antonio Guterres di presentare un rapporto che affronti la possibilità di dispiegare una forza internazionale di stabilizzazione nella Gaza devastata dalla guerra. La rappresentanza di Mosca all'ONU ha messo l'accento sul fatto che, nella sua proposta, viene ribadito il principio di una "soluzione a due Stati per la risoluzione israelo-palestinese". "Purtroppo, queste disposizioni non sono state tenute in debita considerazione nella bozza statunitense", ha affermato Mosca. Avvertimenti statunitensi e punti critici Washington ieri ha definito il cessate il fuoco "fragile" e ha avvertito venerdì dei rischi derivanti dalla mancata adozione della bozza. "Qualsiasi rifiuto di sostenere questa risoluzione equivale a votare a favore del dominio dei terroristi di Hamas o a un ritorno alla guerra con Israele, condannando la regione e il suo popolo a un conflitto perpetuo", ha sottolineato l'ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite, Mike Waltz, sul Washington Post. "Ogni deviazione da questa strada, sia da parte di chi desidera fare giochi politici o ridiscutere il passato, avrà un costo umano reale". Restano lacune e interrogativi, in primis rispetto all'assenza di un meccanismo di monitoraggio da parte del Consiglio, al ruolo dell'Autorità nazionale palestinese e ai dettagli del mandato delle forze internazionali.
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