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Estero
Hezbollah conferma la morte di Nasrallah. Biden, "è giustizia per le sue vittime"
28-09-2024, 22:02
AGI - Hezbollah conferma che Hassan Nasrallah è morto. Lo riporta l'emittente di Hezbollah, Al Manar. "Il segretario generale di Hezbollah, si è unito ai suoi grandi e immortali martiri, di cui ha guidato il viaggio per quasi trent'anni", dice Hezbollah. "Sua Eminenza il Maestro, il Maestro della Resistenza, il giusto servitore, si è schierato dalla parte del suo Signore come grande martire, leader coraggioso ed eroico, credente saggio, perspicace e fedele, unendosi all'eterno carovana dei martiri di Karbala alla luce luminosa del cammino divino della fede sulle orme dei profeti e degli imam martiri", aggiunge Hezbollah secondo Al Manar. Il corpo senza vita di Nasrallah è stato rinvenuto e identificato sabato mattina, secondo quanto riferito dalla stampa israeliana, che cita fonti della Difesa dello Stato ebraico. Accanto al cadavere del leader sciita è stato ritrovato anche il corpo senza vita del comandante del fronte sud di Hezbollah Ali Karaki. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito la morte del leader sciita di Hezbollah Hassan Nasrallah in un bombardamento israeliano "una misura di giustizia per le sue numerose vittime, tra cui migliaia di civili americani, israeliani e libanesi". "Hassan Nasrallah e il gruppo terroristico da lui guidato, Hezbollah, sono stati responsabili dell'uccisione di centinaia di americani durante un regno di terrore durato circa quattro decenni", ha dichiarato il presidente in un comunicato della Casa Bianca, in cui ha ribadito il diritto di Israele all'autodifesa. L'attacco che ha ucciso Nasrallah "è avvenuto nel contesto più ampio del conflitto iniziato con il massacro di Hamas il 7 ottobre 2023". "Nasrallah, il giorno dopo, ha preso la fatidica decisione di allearsi con Hamas e di aprire quello che ha definito un 'fronte settentrionale' contro Israele", ha detto Biden. Netanyahu: "L'equilibrio di potere cambierà per gli anni a venire Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato, da parte sua, che l'uccisione del leader di Hezbollah rappresenta una svolta storica che potrebbe cambiare gli equilibri di potere in Medio Oriente, sebbene abbia messo in guardia dai "giorni difficili" che li attendono. "Nasrallah non era un terrorista, era il terrorista", ha detto Netanyahu. "L'uccisione di Nasrallah è stato un passo necessario per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, riportare i residenti del nord sani e salvi alle loro case e cambiare l'equilibrio di potere nella regione per gli anni a venire". Tajani: gli italiani lascino il Libano La situazione in Libano, dunque, continua a essere sempre più critica. E il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della visita di Stato di Sergio Mattarella in Germania, non fa che ribadire quanto già detto nei giorni precedenti: "Invitiamo tutti i cittadini italiani a lasciare quanto prima il Libano". L'invito è a lasciare il Libano "utilizzando anche i voli di linea che - ha aggiunto - continuano a essere operativi da Beirut verso Milano e Roma". "Stiamo cercando di tutelare nel modo migliore possibile i nostri militari - ha poi precisato Tajani -. Abbiamo chiesto rassicurazioni al governo di Israele, che ci ha fornito garanzie per i 1200 soldati al confine tra Hezbollah e Israele". Per la morte di Nasrallah, l'Iraq ha proclamato tre giorni di lutto. Lo ha stabilito il primo ministro Shia al-Sudani, dopo che anche l'influente leader musulmano sciita iracheno, Muqtada al-Sadr, ha annunciato tre giorni di lutto. "A Dio apparteniamo e a Lui torneremo", si legge in una dichiarazione ufficiale diramata da Baghdad. Il premier iracheno Shia al-Sudani ha descritto Nasrallah come "un martire sulla via dei giusti" e ha definito il bombardamento israeliano di Beirut meridionale un "attacco vergognoso" e "un crimine che dimostra che l'entita' sionista ha oltrepassato tutte le linee rosse". Per Khamenei, Israele non è uscito vittorioso Cinque giorni di lutto nazionale, invece, saranno osservati in Iran. "Il fronte della Resistenza ha perso un leader di spicco e Hezbollah ha perso un leader senza precedenti, ma le benedizioni della sua jihad decennale non andranno perdute - ha detto la guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei -. Gli attacchi che il fronte della resistenza dirigerà verso il nemico saranno più chiari". "Il regime sionista, perfido, non è uscito vittorioso dal compiere questa atrocità", scrive su X la guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei. "Per la grazia e il potere di Dio, i colpi inferti dal Fronte di Resistenza al corpo esausto e in deterioramento del regime sionista diventeranno ancora più schiaccianti". E anche il movimento Houthi nello Yemen piange la scomparsa di Nasrallah, suo alleato in un fronte capitanato dall'Iran che si oppone a Israele. "La resistenza non verrà spezzata e lo spirito jihadista dei fratelli Mujahidin in Libano e su tutti i fronti di supporto diventerà più forte e più grande", ha affermato il gruppo in una dichiarazione. Nell'ultimo anno gli Houthi allineati all'Iran hanno lanciato ripetuti attacchi con droni e missili contro navi nei cruciali canali di navigazione del Mar Rosso, quale dimostrazione di solidarietà per i palestinesi nella guerra di Israele a Gaza. Il gruppo, che controlla lo Yemen settentrionale, ha anche lanciato missili e droni contro Israele ripetutamente, alcuni dei quali hanno preso di mira per la prima volta la regione centrale. Oggi i media iraniani hanno reso noto che nell'attacco israeliano a Beirut, oltre a Nasrallah, ha perso la vita anche un vice comandante della Guardia rivoluzionaria iraniana. "Il generale di brigata Abbas Nilfrushan è stato ucciso nell'attacco israeliano a Beirut, insieme al leader di Hezbollah Hassan Nasrallah", si legge sull'agenzia Mehr. I musulmani devono "sostenere il popolo del Libano e l'orgoglioso Hezbollah con tutti i mezzi a loro disposizione e li assistano nell'affrontare il regime malvagio di Israele - ha commentato l'ayatollah Ali Khamenei - Il destino di questa regione sarà determinato dalle forze della resistenza, con Hezbollah in prima linea". Venti di guerra in Iran Nei prossimi giorni l'Iran inizierà la registrazione per l'invio delle sue truppe in Libano. Lo ha annunciato l'ayatollah iraniano Mohammad Hassan Akhtari, vicepresidente dell'Iran per gli affari internazionali, secondo quanto riporta l'emittente Usa NBC. "Con la registrazione pubblica, i funzionari concederanno sicuramente il permesso per lo spiegamento delle forze in Libano e sulle alture del Golan", ha affermato Akhtari. "Possiamo inviare truppe in Libano per combattere contro Israele, proprio come abbiamo fatto nel 1981". Il governo libanese, dal canto suo, ha convocato una sessione straordinaria di emergenza, che si terrà questa sera alle 19:30 ora locale, in risposta agli eventi degli ultimi due giorni. L'esercito libanese si è schierato in tutta Beirut, in posizione di guardia ai principali incroci della capitale, pronti a intervenire a eventuali reazioni popolari all'uccisione del segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Intanto si sono formate file nei supermercati di Beirut, dove i residenti si precipitano per acquistare beni di prima necessita', come acqua e cibi secchi, mentre la gente è in coda davanti agli sportelli bancomat. La stampa locale riferisce inoltre che il ronzio dei droni israeliani a bassa quota che pattugliano i cieli di Beirut sono un suono costante dalle prime ore del giorno, oltre al frastuono degli attacchi aerei in corso. Il ministro della Difesa Yoav Gallant, nel giorno in cui l'esercito ha confermato l'uccisione di Hassan Nasrallah, a Beirut, ha detto che Israele non è in guerra con il popolo libanese. Riferendosi al leader di Hezbollah, Gallant, citato dal Guardian, lo ha definito "l'assassino di migliaia di israeliani e cittadini stranieri. Era una minaccia immediata per la vita di migliaia di israeliani e altri cittadini. Al popolo del Libano, dico: la nostra guerra non è con voi. E' tempo di cambiare". In ogni caso, gli attacchi aerei di Israele attuati sul Libano dal 16 settembre hanno finora causato la morte di 1.030 persone. Lo riferisce il governo libanese in un bilancio aggiornato al 27 settembre dei raid israeliani contro Hezbollah. "Dal 16 al 27 settembre sono morte 1.030 persone, tra cui 156 donne e 87 minori. Inoltre, 6.352 persone sono rimaste ferite", ha detto il ministro della Sanita' pubblica libanese, Firas Abiad, in conferenza stampa. Sulla situazione nella regione ha detto la sua anche il presidente turco: "La Turchia è e rimane al fianco del Libano - ha sottolineato sul proprio profilo X Recep Tayyip Erdogan -. La politica di invasione portata avanti da Israele ha ora preso di mira il Libano. In seguito ai selvaggi attacchi di questi giorni hanno perso la vita civili e bambini. Un massacro inaccettabile per chiunque abbia una coscienza. Il mondo islamico prenda una posizione forte. La Turchia, in questi giorni difficili è e rimane al fianco del popolo e del governo libanese. Condanno senza alcuna riserva gli attacchi israeliani e invoco il perdono di Allah per tutti coloro che hanno perso la vita".
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