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Cronaca
Ictus: i 6 segnali per riconoscerlo e come prevenirlo
Oggi 28-10-25, 11:21
AGI - L'ictus ogni anno colpisce 15 milioni di persone a livello globale: 5 milioni perdono la vita, e altri 5 rimangono permanentemente disabili, con un conseguente onere per la famiglia e la comunità. I sopravvissuti infatti possono subire perdita della vista o della parola, paralisi e confusione. Inoltre, le persone che hanno già avuto un ictus hanno un rischio di ulteriori di episodi significativamente aumentato. L'incidenza di ictus - di cui il 29 ottobre si celebra la giornata mondiale - è in calo in molti paesi ad alto reddito, soprattutto grazie a un migliore controllo dell'ipertensione e alla riduzione dei livelli di fumo. Tuttavia, il numero assoluto di ictus continua ad aumentare a causa dell'invecchiamento della popolazione. In Italia, le malattie del sistema circolatorio, che includono l'ictus (oltre alle malattie ischemiche del cuore, le malattie cerebrovascolari e le altre malattie cardiache), rappresentano la prima causa di morte con il 30,9% di tutti i decessi nel 2022 (ultimo dato di mortalita' disponibile). E i decessi per le malattie cerebrovascolari rappresentano il 24,6% del totale dei decessi dovuti alle malattie del sistema circolatorio. Nel nostro Paese, in linea con l'Europa ma diversamente dai Paesi a basso-medio reddito, negli ultimi tre decenni si assiste a un calo del numero dei casi e della mortalità per ictus. Negli ultimi anni in Italia si continua a registrare una riduzione dei decessi per le malattie del sistema circolatorio: il tasso di mortalità standardizzato (Eurostat 2013) si è ridotto dell'10,9% nei 6 anni dal 2017 al 2022: dal 30,3 per 10.000 abitanti nel 2017 al 27,0 per 10.000 abitanti nel 2022. Nello stesso periodo il tasso di mortalità delle malattie cerebrovascolari si è ridotto del 14,8% (da 7,77 a 6,62 per 10.000 abitanti). "Questa riduzione della mortalità per le malattie del sistema circolatorio, incluso l'ictus - commentano Luigi Palmieri, e Chiara Donfrancesco, ricercatori del Dipartimento malattie cardiovascolari, dismetaboliche e dell'invecchiamento dell'Istituto Superiore di Sanità - è stata favorita dal miglioramento dell'efficacia delle misure di prevenzione e terapeutiche. Parallelamente, il potenziamento degli interventi assistenziali e riabilitativi hanno contribuito a ridurre la disabilita' associata a queste patologie". Questi secondo gli esperti i 6 segnali che possono far pensare a un ictus: Intorpidimento del viso, del braccio o della gamba, soprattutto su un solo lato del corpo; confusione, difficoltà a parlare o a comprendere il discorso; difficoltà a vedere con uno o entrambi gli occhi; difficoltà a camminare, vertigini, perdita di equilibrio o coordinazione; forte mal di testa senza causa nota; svenimento o perdita di coscienza. "Anche quando le persone colpite da ictus hanno accesso a trattamenti moderni e avanzati, il 60% muore o riporta disabilità. È quindi importante conoscere i segnali d'allarme e agire rapidamente, ma è ancora meglio prevenire - ricordano i ricercatori Iss - La ricerca dimostra che diversi fattori aumentano la probabilità di avere un ictus. Alcuni fattori di rischio sono legati alle scelte che facciamo nel nostro stile di vita". Gli stili di vita più importanti nella prevenzione dell'ictus sono: evitare l'abitudine al fumo e consumo di tabacco; alimentazione sana, compreso un uso non eccessivo di sale; attività fisica regolare. Scelte di stile di vita sbagliate possono portare a tre gravi problemi fisici: pressione alta (ipertensione);glicemia alta (diabete); livelli elevati di grassi nel sangue (iperlipidemia). L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) riporta che per ogni 10 persone che muoiono di ictus, quattro avrebbero potuto essere salvate se la loro pressione arteriosa fosse stata sotto controllo. Tra le persone di età inferiore ai 65 anni, due quinti dei decessi per ictus sono legati al fumo. Altri importanti fattori di rischio sono fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca e infarto.
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