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Politica
Il centro sinistra riparte dai referendum
Ieri 19-05-25, 22:23
AGI - A Piazza Vittorio, a Roma, il centrosinistra riparte dal "popolo dei referendum". È la Cgil a riunire, nella stessa iniziativa, gran parte dell'opposizione. Pur con qualche distinguo, ci sono Elly Schlein e Giuseppe Conte. La coppia Angelo Bonelli-Nicola Fratoianni e Riccardo Magi. Una "maratona oratoria", quella convocata dal sindacato. "Il voto è libertà", è il claim. L'obiettivo è battere l'astensionismo e raggiungere il quorum. Il bersaglio, invece, è il centrodestra, che ha invitato all'astensione alla consultazione prevista per l'8 e il 9 giugno. "Lo voglio dire a un certo ministro che ha detto che non andrà a votare e starà con i suoi figli, noi andremo a votare anche per il futuro dei suoi figli. È un voto che permetterà di riparare anche agli sbagli fatti dal centrosinistra sul lavoro e sulla cittadinanza", dice Schlein dal palco montato nei giardini di Piazza Vittorio, tra bandiere rosse della Cgil, vessilli arcobaleno e della Palestina. Un nuovo perimetro, dunque, per mettersi alle spalle anche le stagioni passate, ma soprattutto le stoccate alla maggioranza. A Matteo Salvini, certo, che ha spiegato che starà con i figli. Ma anche al presidente del Senato Ignazio La Russa, anche lui favorevole al non voto. "È il momento di andare a votare, se chi ha il busto di Mussolini in casa ti invita a non andare a votare", arringa la folla, che applaude, assiepata sotto il palco. Insomma, aggiunge Schlein, "sono felice di essere qua con tante altre forze di opposizione, uniti in questa battaglia, con associazioni e organizzazioni sindacali. Una alternativa esiste". Maurizio Landini, che si muove da padrone di casa, aggirando fotografi e telecamere, suona la carica e dice che il raggiungimento del quorum è "un obiettivo assolutamente raggiungibile". Landini chiama al voto, per cancellare quelle che definisce "leggi balorde". Una sfida da vincere "seggio per seggio, comune per comune". E ancora, il segretario della Cgil si esprime contro "l'inaccettabile tentativo di oscurare" la tornata referendaria. Anche Giuseppe Conte, presidente del M5s, esorta ad "andare a votare in massa". Il Movimento, però, farà campagna soltanto per quattro quesiti, quelli sul lavoro. Sulla cittadinanza la linea è quella della libertà di coscienza, perché - spiega Conte - "abbiamo delle perplessità". "Io voterò si' a titolo personale", precisa però subito dopo. Quindi anche lui mette nel mirino il governo, "che in Cdm litiga per le poltrone". Per cinque si', come parte del Pd, anche Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. "Ogni volta che parli e dici di non andare a votare c'è qualcuno che aveva dubbi e si decide. Impegnati di più Ignazio La Russa", insiste dal palco Fratoianni. Che prima aveva puntato contro "il centrodestra un pò codardo che invita all'astensione". Bonelli chiama "cinque si' contro la narrazione tossica del governo" e torna sul Medio Oriente, per esprimere "indignazione per quello che sta accadendo a Gaza". L'altro distinguo, oltre a quello del M5s, parte da Più Europa, presente all'iniziativa con Riccardo Magi, presidente del comitato referendario per la cittadinanza, che però ha lasciato libertà di coscienza sugli altri quattro quesiti. Magi, dunque, punta tutto sulla cittadinanza e sfida Salvini. "Gli chiedo un confronto perché, l'altro ieri, ha definito il referendum sulla cittadinanza pericoloso", incalza. Il pubblico, tra qualche birra e un giro agli stand con i gadget della Cgil, dice, ritmato, "cinque si', cinque si'", all'indirizzo di Conte. Lui e la Schlein si stringono la mano tra fotografi e telecamere, tra di loro c'è Landini. Si riparte dai referendum. Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone
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