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Cronaca
Il centrosinistra in piazza per Gaza. Schlein, "nella Striscia in corso una pulizia etnica"
Oggi 07-06-25, 21:57
AGI - “Free, free Palestinese” e “Palestina libera” sono i cori che risuonano tra i partecipanti alla grande manifestazione per Gaza a Roma, organizzata dai partiti Pd, M5S e Avs, con la partenza del corteo avvenuta da piazza Vittorio Emanuele. La protesta per Gaza ha richiamato in piazza decine di migliaia di persone e un grande striscione con la scritta “Fermiamo il massacro”. Tra le numerose bandiere palestinesi, spiccano anche quelle dei promotori dell'iniziativa: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Dietro lo striscione di testa sono presenti i leader dei partiti con i dirigenti: Elly Schlein per il Partito Democratico, il leader M5S Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli per Avs, il presidente Pd Stefano Bonaccini, il responsabile Esteri del Pd Giuseppe Provenzano, il presidente dei senatori dem Francesco Boccia, il vice capogruppo Avs alla Camera Marco Grimaldi, gli esponenti M5S Roberto Fico e Riccardo Ricciardi, oltre al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Oltre 300mila in piazza "Siamo oltre trecentomila". Lo hanno detto gli organizzatori della manifestazione di Roma su Gaza. "È importantissimo definire quello che sta accadendo a Gaza: è un genocidio. La Comunità internazionale deve adoperarsi per fermare lo sterminio del mio popolo. La nostra responsabilità non è. Proteggere l'establishment e i lobbisti dalle verità scomode. Il nostro dovere è uno solo: salvare le vite umane". Lo ha detto Rula Jebreal alla manifestazione per Gaza a piazza San Giovanni. Un intervento, quello della giornalista palestinese, più volte sottolineato dagli applausi della piazza. Le parole dei leader Giuseppe Conte "Questa è la Piazza dell'umanità contro lo sterminio sistematico che va avanti da venti mesi, con tanti governi che stanno facendo finta di non vedere e ancora oggi balbettano. Nella nostra mozione unitaria ci sono misure concrete. La presenza di tanti cittadini oggi è il segno che l'opinione pubblica e i cittadini italiani non ci stanno più. Stop a questo sterminio". "Genocidio. Tutto questo lo chiamiamo genocidio. Oggi qualche ministro ha iniziato a balbettare dicendo che sessantamila sono troppi. Perchè, 59mila erano accettabili? Questo governo quando deve agire lo fa velocemente, quando deve rimpatriare uno stupratore di bambini li fa in poche ore. Abbiamo il vice premier che si precipita a Tel Aviv per stringere le mani insanguinate di Netanyahu. Si deve imporre lo stop alla vendita di armi a Israele perchè non è questa l'Italia che vogliamo e non è questo il governo che ci rappresenta. Il governo anzichè precipitarsi in Europa a sottoscrivere un piano di riarmo per 800 miliardi dovrebbe decretare lo stop, l'embargo totale della fornitura di armi a Israele. Questo massacro non può proseguire con i nostri soldi". Elly Schlein "Siamo qui per dire una cosa semplice e potente: basta con il massacro dei palestinesi e basta con i crimini di Netanyahu. Basta con le occupazioni illegali e basta con le bombe nelle scuole. Basta con gli spari sulle persone che vanno a chiedere un tozzo di pane dopo che per mesi il governo di Netanyahu non ha fatto entrare cibo e medicine. In corso a Gaza è una vera e propria pulizia etnica". "Siamo qui per chiedere un cessate il fuoco immediato e la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas. Netanyahu e il suo governo stanno cullando il diritto internazionale per questo chiediamo sanzioni e un embargo totale da e verso Israele. Pretendiamo la fine delle occupazioni illegali in Cisgiordania. Voglio ringrazio Iddo Elam venuto qui da Tel Aviv", ha aggiunto Schlein. "Il popolo palestinese deve avere pace e giustizia e la pace si costruisce solo con due popoli e due Stati. La nostra critica a Netanyahu e ai suoi crimini non è antisemitismo. La condanna dell'antisemitismo è nel nostro dna e nella nostra storia, non come l'organizzazione giovanile di un partito di governo". "Qualche settimana fa abbiamo sentito Meloni dire che non condivide le recenti proposte del governo israeliano. Ma quali proposte: quello di Netanyahu è un crimine. Il governo dia un segnale non rinnovando il memorandum militare con Israele. Meloni ascolti questa piazza e riconosca lo Stato di Palestina. Ascoltate il messaggio che viene da questa piazza: i palestinesi non sono soli. Palestina libera". Massimo D'Alema "Purtroppo l'afflusso degli aiuti umanitari a Gaza è in gran parte bloccato da israeliani. Il governo israeliano è arrivato addirittura a finanziare gruppi di criminali comuni per aggredire i palestinesi. Gli aiuti vanno inviati, ma c'è esigenza di una iniziativa politica. Questo non c'è stato". "Sarebbe un atto dovuto fermare l'accordo di associazione Ue-Israele: l'accordo di associazione prevede, all'articolo due, il rispetto dei diritti umani. L'Unione europea dovrebbe sospendere l'accordo per palese violazione dei principi europei. Questo avrebbe avuto un grande valore. Anche dal punto di vista del sostegno alla opposizione israeliana" "Il significato di questa manifestazione va al di là" dell'unità del centrosinistra, "però certo, il centrosinistra deve essere unito per vincere le elezioni. Se lo fosse stato, avrebbe vinto anche le ultime elezioni. Vorrei ricordare che Meloni ha avuto un milione e 200 mila voti in meno delle forze oggi all'opposizione. Quindi credo che non si voglia ripetere quell'errore. La seconda volta sarebbe un crimine". Pierluigi Bersani "Questo centrosinistra è d'accordo sul tema del lavoro, della sanità, sul tema delle politiche sulla casa. Questo centrosinistra è d'accordo su una miriade di cose. Lodevole, nobile il richiamo all'unità" scandito alla manifestazione per Gaza. "Ma anche inutile. È plasticamente rappresentato il popolo di centrosinistra". E se ci sono ancora difficoltà nel mettere insieme una coalizione, per Bersani, è perché "non ci si rende ancora conto che danni fa la destra ancora lì". Gli slogan e la contestazione "Basta complicità con il genocidio, Italia fuori dalle guerre imperialiste". È lo striscione che campeggia lungo il percorso del corteo per Gaza ed esposto da un gruppo di sigle: Fronte della Gioventù comunista, Giovani Palestinesi, Udap (Unione democratica arano palestinese), Fronte comunista, collettivo Militante. "Il motivo principale della contestazione è che le forze oggi all'opposizione, quando erano al Governo hanno toccato il record di esportazione di armi a Israele, facendo dell'Italia il terzo Paese per export di armi dopo Francia e Germania, soprattutto con il Conte 2", spiega un esponente di Udap. Tra i manifesti esposti durante il corteo a Roma per Gaza, spicca quello con la scritta: “Ma quale genocidio, è solo uno sterminio”, accompagnato dalle foto del presidente israeliano Netanyahu e della premier italiana Giorgia Meloni. Alla manifestazione per la Palestina è presente anche un ragazzo avvolto nella bandiera palestinese, che porta sulla schiena le immagini di Netanyahu e Meloni affiancate a quelle di Mussolini e Hitler. Accanto, un cartello recita: “Sono padre, sono cristiano, sono nonno, sono italiano, non sono assassino”, frase riferita ad alcune dichiarazioni della premier Meloni. La posizione delle associazioni “Chi ha a cuore Gaza non può non partecipare alla manifestazione di oggi a Roma. È vero che i partiti che l'hanno indetta non sono stati sempre molto coerenti nelle loro posizioni, è vero che si poteva fare di più, però è l'occasione di fare una grande manifestazione nazionale per Gaza. Andiamo compatti a manifestare”. Così l'associazione ‘Palestina Libera' in un post social annuncia la propria adesione al corteo promosso da Pd, M5S e Avs, in partenza alle 14 da piazza Vittorio Emanuele II. Il fronte pro-Palestina, però, è diviso sulla partecipazione alla manifestazione di Roma: in particolare, gli studenti palestinesi e l'Associazione dei Palestinesi in Italia hanno scelto di non aderire (“Non siamo disposti a manifestare accanto a chi ha sempre ignorato, delegittimato o strumentalizzato la lotta del popolo palestinese”, scrivono in una nota). Da parte sua, Yousef Salman, coordinatore delle Comunità palestinesi italiane e presidente della Comunità di Roma, ringrazia i segretari Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli per “la convocazione della manifestazione nazionale per dire no: al genocidio del popolo palestinese, per l'immediato cessate il fuoco, per l'entrata immediata degli aiuti umanitari al popolo affamato di Gaza, per la fine dell'occupazione israeliana e perché l'Italia riconosca lo Stato di Palestina”. La Comunità Palestinese d'Italia scende in piazza, dunque, “per ringraziare l'Italia democratica e amante della libertà, della giustizia e della solidarietà fra gli uomini e i popoli del mondo”. “La pace giusta è possibile e fattibile solo sulla base del rispetto e dell'applicazione delle risoluzioni ONU e della legalità internazionale – aggiunge Yousef Salman –. No alle armi, alle guerre, all'occupazione, alla distruzione e alla morte. Per un mondo diverso, più giusto e più civile. Palestina libera”. Anche Palermo in piazza "Palermo in piazza per Gaza. Basta complicità". Parole su uno striscione che si prendono la scena davanti al Teatro Massimo, la principale istituzione culturale cittadina. In centinaia si sono presentati all'Iniziativa promossa dai partiti del centrosinistra e da numerosi collettivi pacifisti, le donne dell'Udi, nonchè espressioni del mondo cattolico, dai religiosi comboniani a esponenti dell'Ufficio missionario diocesano. Il vento agita le tante bandiere palestinesi, quelle multicolore della pace, del Pd, del M5s, di Avs. "Basta genocidio: siamo giunti oggi a gridarlo - scandisce con sofferenza e rabbia Zaher Darwish, rappresentante della comunità palestinese e sindacalista della Cgil - e questo ci deve fare interrogare su quello che potevamo fare molto prima per impedirlo. Abbiamo permesso che questo accadesse e oggi contiamo 60 mila morti, 20 mila sono i bambini, la Striscia di Gaza è distrutta. Abbiamo il diritto ad avere uno Stato in cui tutti possano vivere. I valori umani devono essere il fondamento di tutto". "Siamo in piazza non solo per ribadire la nostra avversione all'orrendo genocidio perpetrato a Gaza dal governo Netanyahu - dice Sergio Lima, componente della Direzione nazionale del Pd, durante la manifestazione di Palermo, tenutasi in concomitanza con quella nazionale a Roma dove era presente una delegazione guidata dal segretario regionale, Anthony Barbagallo - ma anche per riaffermare il ruolo della Sicilia come terra di pace nel Mediterraneo. Su questo ci auguriamo che tutte le istituzioni della Regione facciano sentire la propria voce contro lo sterminio in atto a Gaza, da cui ogni giorno provengano notizie e immagini di orrenda violenza nei confronti della popolazione civile, contro donne e bambini inermi, che ci provocano angoscia e dolore". In piazza Verdi, ai piedi del teatro Massimo, per dire stop al genocidio, tra gli altri, l'eurodeputato Giuseppe Lupo, i deputati regionali Valentina Chinnici, Mario Giambona e Antonello Cracolici e le dirigenti Dem Cleo Li Calzi, Franco Piro, Mari Albanese e Valentina Villabuona.
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