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Cronaca
Il genero di Diabolik arrestato per traffico di droga
14-01-2025, 16:12
AGI - C'è anche Daniele Gatta, 40enne romano tra i 15 arrestati (12 in carcere e tre ai domiciliari) dalla Guardia di Finanza e dalla polizia di Reggio Emilia, in un'indagine coordinata dalla Dda di Bologna su un traffico internazionale di droga italo-albanese. Gatta è il genero di Fabrizio Piscitelli detto 'Diabolik', il capo ultras, estremista di destra e trafficante di droga ucciso a Roma nel 2019. Il 40enne è uno dei destinatari delle misure di custodia cautelare in carcere ed è accusato di aver finanziato l'acquisto di una partita di cocaina in arrivo dall'Ecuador nel 2021. Gatta partecipò, spiegano gli inquirenti nell'ordinanza di custodia cautelare, all'acquisto dello stupefacente e al finanziamento dell'operazione, "addirittura anticipando il proprio interesse e sostegno economico a prendere parte anche a ulteriori e successivi acquisti e importazione di stupefacente". Gli investigatori della guardia di finanza e della polizia di Reggio Emilia e il gip di Bologna Domenico Truppa hanno disposto insieme all'arresto di Gatta quello di altre 15 persone per un traffico di droga gestito da italiani e albanesi. L'organizzazione dell'acquisto prevedeva che la droga, dal Sud America, dovesse arrivare a Rotterdam e poi in Italia. Ci fu un incontro a Bibbiano (Reggio Emilia) intorno al primo luglio 2021, a cui partecipò anche Gatta, che avrebbe cofinanziato l'operazione con circa quindicimila euro. L'importazione della cocaina, però, andò a monte e alla fine non fu intrapresa. L'attività d'indagine ha permesso di individuare un'organizzazione criminale italo-albanese, con base nella provincia di Reggio Emilia e dedita al traffico internazionale di stupefacenti. Inoltre è stata accertata l'introduzione, dalla Spagna, nel territorio nazionale, di 75.000 euro in banconote da 500 euro falsificate. La ricostruzione del traffico internazionale di stupefacenti è stata possibile anche grazie all'acquisizione di numerose conversazioni telematiche che i narcotrafficanti avevano scambiato tramite smartphone criptati e l'utilizzo dell'applicazione Sky-Ecc.
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