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Estero
Il girasole gigante, un ponte tra Ucraina e speranza
Oggi 15-09-25, 09:27
AGI - Quando Alex Babich solleva lo sguardo nel suo giardino di casa ciò che vede a 11 metri d’altezza non è solo un gigantesco girasole. È un ponte simbolico tra la sua infanzia in Ucraina e la sua vita adulta negli Stati Uniti. Tra il passato segnato da tragedie e un futuro che vuole seminare con amore e speranza. “Clover”: un simbolo di speranza Il girasole affettuosamente battezzato “Clover”, è stato ufficialmente riconosciuto dal Guinness World Records come il più alto mai cresciuto al mondo: ben 11 metri e 22,9 centimetri, superando di oltre un metro e mezzo il precedente record detenuto in Germania. Un’impresa straordinaria, certo, ma che porta con sé una storia ancora più profonda. Babich, oggi 47 anni, è emigrato dall’Ucraina nel 1991, all’età di 14 anni, poco dopo il disastro nucleare di Chernobyl. “Clover” è cresciuto nel suo giardino come lui è cresciuto in una nuova terra, senza dimenticare da dove viene. Un tributo all'Ucraina I girasoli, fiore nazionale ucraino, sono per lui un simbolo identitario e spirituale. Li coltiva da sette anni, inizialmente per amore della terra, poi come tributo al suo paese natale. Il suo primo tentativo lo portò a un girasole alto 4 metri, poi 4,5, poi 5,8. La sfida divenne un percorso personale e familiare, fatto di esperimenti, dedizione quotidiana e anche qualche rituale scaramantico. Il figlio di Babich, di 10 anni, ha contribuito dando al fiore il nome “Clover” (trifoglio) e attaccando quadrifogli alle foglie, come portafortuna. “È uno dei miei figli. Tu sei là fuori ogni giorno a prenderti cura di lui”, racconta Babich con orgoglio all’AP. Una misurazione da record La scorsa settimana, il giorno della misurazione ufficiale, il giardino di Babich si è trasformato in un piccolo anfiteatro della meraviglia. Circa 85 persone erano presenti, inclusi maestri giardinieri, rappresentanti del Dipartimento di Pesi e Misure della contea di Allen, una troupe televisiva, un drone in volo e persino Icy D. Eagle, mascotte della squadra di hockey locale. Grazie a una piattaforma aerea da 12 metri, la misurazione è avvenuta sotto gli occhi attenti anche di un rappresentante del Guinness, in collegamento via WhatsApp. Quando il numero finale è stato annunciato, l’emozione era palpabile. Ma oltre ai numeri da record, la storia di “Clover” tocca corde più intime. Babich ha conosciuto la povertà e la carestia nell’infanzia, esperienze che gli hanno insegnato ad amare la terra e a non dare per scontato il cibo. Negli ultimi anni, il suo legame con i girasoli si è intensificato, in particolare dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022. “Preghiamo solo che la guerra finisca, che le uccisioni cessino. Speriamo che questo fiore ispiri qualcuno nei posti giusti”, ha confessato all’AP. Simbolo di pace e resistenza Il girasole è simbolo di pace in Ucraina e, dal 2022, è diventato anche emblema di resistenza e unità. Dalle immagini virali di donne ucraine che offrono semi ai soldati russi come memento mori, ai gesti di pace come la piantumazione di girasoli sul sito di ex basi nucleari: ogni petalo racconta una storia. Questa storia unica sarà presto narrata nel documentario “Bloom”, in uscita nell’estate. Ma Babich non si ferma qui. Ha cominciato a piantare girasoli nei campeggi visitati con la sua famiglia, e a distribuire bustine di semi ai bambini durante le feste, con etichette che portano un semplice ma potente messaggio: “Diffondi l’amore - semi di girasole”.
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