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Cronaca
Il monito di Papa Francesco: "Sempre più concreta la minaccia di una guerra mondiale"
Ieri 09-01-25, 18:21
AGI - Un mondo ancora più "lacerato da numerosi conflitti grandi e piccoli", nel quale diventa "sempre più concreta" la minaccia di una guerra mondiale. Papa Francesco ha ricevuto in udienza il Corpo diplomatico presso la Santa Sede (184 ambasciatori) per il tradizionale incontro di auguri di inizio anno, e ha lanciato un appello affinché si superi la "logica dello scontro" per "abbracciare" la "logica dell'incontro", "favorire il dialogo" comprendendo "gli interlocutori considerati più 'scomodi'" e cosi' "spezzare le catene di odio e vendetta che imprigionano" disinnescando "gli ordigni dell'egoismo, dell'orgoglio e della superbia umana, che sono la radice di ogni volontà belligerante che distrugge". La voce a inizio udienza era affaticata e il Pontefice ha confermato di "soffrire ancora" il raffreddore, chiedendo al suo collaboratore, monsignor Filippo Ciampanelli, sottosegretario del Dicastero per le Chiese Orientali, di leggere il suo discorso, consegnato ai presenti. Un lungo discorso, nel quale Francesco ha passato in rassegna tutti i conflitti nel mondo. Il suo auspicio è che nel 2025 la Comunità internazionale si adoperi "per porre fine alla guerra che da quasi tre anni insanguina la martoriata Ucraina". "Qualche segno incoraggiante è apparso all'orizzonte - ha osservato -, ma molto lavoro è ancora necessario per costruire le condizioni di una pace giusta e duratura e per sanare le ferite inflitte dall'aggressione". Sul Medio Oriente Francesco ha denunciato la "situazione umanitaria gravissima e ignobile" a Gaza, rinnovando l'appello "a un cessate-il-fuoco e alla liberazione degli ostaggi israeliani" e chiedendo che "la popolazione palestinese riceva tutti gli aiuti necessari". E poi ha delineato gli altri drammi internazionali: Siria, Libano, Bolivia, Colombia, Nicaragua, Venezuela, Myanmar, Haiti. E l'Africa (Sudan, Sahel, Corno d'Africa, Mozambico, Repubblica Democratica del Congo), dove non si può tacere, cosi' come in Asia, "le numerose persecuzioni contro varie comunità cristiane". "La libertà religiosa costituisce 'un'acquisizione di civiltà politica e giuridica", ha affermato il Papa che si detto preoccupato per l'aumento di forme di antisemitismo, per la cancel culture, e ha messo in guardia dalle "insidie" delle nuove tecnologie, come il diffondersi delle fake news, che "non solo distorcono la realtà dei fatti" ma anche le coscienze, "suscitando false percezioni" generando "un clima di sospetto che fomenta l'odio", e dall'uso distorto dell'intelligenza artificiale il cui rischio è la "manipolazione a fini economici, politici e ideologici". Bergoglio ha inoltre denunciato "l'inaccettabile" diritto all'aborto, ricordando che "tutta la vita va protetta, in ogni suo momento, dal concepimento alla morte naturale, perché nessun bambino è un errore o è colpevole di esistere, cosi' come nessun anziano o malato può essere privato di speranza e scartato". Occorre una "diplomazia della speranza" - che è anche diplomazia di libertà e di giustizia -, ha precisato rinnovando i suoi tanti appelli alla pace, a impiegare i soldi per gli armamenti alla costituzione di un Fondo per debellare la fame nel mondo, a eliminare la pena di morte, a cancellare i debiti economici "opprimenti" dei Paesi più poveri, condividendo le risorse con i molti Paesi vulnerabili alla crisi climatica. E ancora: "è quanto mai urgente recuperare lo 'spirito di Helsinki'", ha rimarcato, chiedendo di riformare le istituzioni multilaterali sorte 80 anni fa e che "non sembrano più in grado di garantire la pace e la stabilità, la lotta contro la fame e lo sviluppo per i quali erano state create". "Come vorrei che questo 2025 fosse veramente un anno di grazia, ricco di verità, di perdono, di libertà, di giustizia e di pace!", è il desiderio del Papa che ha voluto esprimere in conclusione il suo cordoglio e la sua preghiera per le vittime del terremoto che ha colpito due giorni fa il Tibet.
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