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Cultura e Spettacolo
'Il nome della rosa' rifiorisce grazie ai disegni di Milo Manara
Oggi 27-11-25, 18:17
AGI - A due anni dalla prima parte del graphic novel ‘Il nome della rosa’, arriva in libreria il 28 novembre il secondo e conclusivo volume dell’adattamento di Milo Manara del capolavoro di Umberto Eco che nel 1980 vinse il Premio Strega. Pubblicato ancora da Oblomov Edizioni, il nuovo libro giunge a conclusione di un progetto frutto di anni di lavoro e che ha visto la pubblicazione del primo capitolo nel 2023. Un adattamento pensato per restituire in forma visiva uno dei romanzi italiani più tradotti e letti nel mondo. ‘Il nome della rosa – Vol.2’ è un elegante cartonato di 72 pagine a colori che completa la magistrale interpretazione di Milo Manara del capolavoro di Umberto Eco, a 45 anni dalla sua prima edizione. Tre stili grafici per un capolavoro letterario Un’opera preziosa che mette su carta tre distinti stili grafici che si intersecano inseguendo la perfezione visiva. Ciascuno racconta un aspetto del libro di Eco: le sculture, i rilievi dei portali e i marginalia meravigliosi e surreali che corredano i libri miniati della biblioteca; il romanzo di formazione di Adso, con la scoperta della sensualità e della Donna; la vicenda storica dei Dolciniani, i cui temi della povertà degli ultimi, la non omologazione, la diversità perseguitata, il dissenso sono cruciali anche oggigiorno. ‘Il nome della rosa’ di Manara trova quindi un suo spazio nell’operazione “matrioska” letteraria del libro di Eco, che è anche un libro sui libri: non una superflua trascrizione, ma una meravigliosa chiosa visiva. Mostra integrale a Milano e celebrazioni Nel pomeriggio di oggi presso il Volvo Studio di Milano, ha luogo l’inaugurazione della prima mostra integrale delle tavole tratte dal primo e secondo volume. Alla serata interverranno Chiara Angeli, Milo Manara, Nicola Piovani ed Elisabetta Sgarbi; chiuderà l’incontro un concerto di Nicola Piovani. La mostra a cura di Elisabetta Sgarbi, un progetto allestivo di Luca Volpatti, sarà visitabile fino al 15 gennaio 2026. Il catalogo della mostra è edito dalla Fondazione Elisabetta Sgarbi. La mostra assume inoltre un significato particolare perché cade in occasione dei 45 anni dall’uscita del romanzo di Umberto Eco, e tra i festeggiamenti degli 80 anni di Milo Manara, offrendo al pubblico l’opportunità di rileggere l’opera in una nuova chiave visiva. La carriera internazionale di Milo Manara Milo Manara è uno dei Maestri italiani del fumetto celebrato a livello internazionale. La sua consacrazione avviene a metà degli anni ‘70 con ‘Lo Scimmiotto’ (sceneggiatura di Silverio Pisu), ‘H.P. e Giuseppe Bergman’, ‘L’uomo delle nevi’ (sceneggiatura di Alfredo Castelli) e la seconda puntata di ‘Bergman’. Seguono ‘L’uomo di carta’ e ‘Tutto ricominciò con un’estate indiana’, che segna la prima collaborazione con Hugo Pratt. Con ‘Il Gioco’ la produzione di Manara si orienta verso l’erotismo tout court, come confermano i successivi ‘Il profumo dell’invisibile’ e ‘Candid Camera’. Nello stesso periodo, da un soggetto di Federico Fellini, Manara adatta ‘Viaggio a Tulum’. Il rapporto del grande regista con Manara è fortissimo al punto da affidare al disegnatore questa sceneggiatura e un’altra, amatissima, ‘Il viaggio di G. Mastorna, detto Fernet’, dopo che ha capito che non avrebbe mai trovato i finanziamenti per farne un film. Siamo negli anni ‘90 e Manara pubblica anche ‘El Gaucho’ (testi di Pratt) e ‘Il Gioco 2’. Nel nuovo millennio escono ‘Tre ragazze nella rete’, ‘Fuga da Piranesi’ e ‘46’, di cui è protagonista Valentino Rossi. Manara ha collaborato anche con alcuni prestigiosi sceneggiatori a livello internazionale: Jodorowsky (I Borgia), Gaiman (The Sandman: Endless Nights) e Claremont (X-Men: Ragazze in fuga)
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