s

Cronaca
Il Papa sostiene la candidatura di Lampedusa a patrimonio Unesco
Ieri 12-09-25, 19:36
AGI - "Voi siete un baluardo di quell'umanità che le ragioni gridate, le paure ataviche e i provvedimenti ingiusti tendono a incrinare. Non c'è giustizia senza compassione, non c'è legittimità senza ascolto del dolore altrui". Papa Leone XIV ha inviato un videomessaggio in occasione della proposta di candidatura dei "Gesti di Accoglienza" di Lampedusa a Patrimonio Immateriale dell’Unesco. "Tante vittime - e fra loro quante madri, e quanti bambini! - dalle profondità del Mare nostrum gridano non solo al cielo, ma ai nostri cuori. Parecchi fratelli e sorelle migranti sono stati sepolti a Lampedusa, e riposano nella terra come semi da cui vuole germogliare un mondo nuovo", ha sottolineato il Pontefice. "Non mancano, grazie a Dio, migliaia di volti e di nomi di persone che vivono oggi una vita migliore e non dimenticheranno mai la vostra carità. Molti di loro sono diventati a loro volta operatori di giustizia e di pace, perché il bene è contagioso". "Il soffio dello Spirito non venga a mancarvi mai!", ha esortato il Papa. "È vero, col passare degli anni può subentrare la stanchezza. Come in una corsa, può mancare il fiato. Le fatiche tendono a mettere in questione ciò che si è fatto e, a volte, anche a dividerci. Bisogna reagire insieme, stando uniti e aprendoci di nuovo al respiro di Dio. Tutto il bene che avete fatto potrebbe sembrare come gocce nel mare. Non è così, è molto di più!". Sulla strada tracciata da Francesco "Il mio 'grazie', che è il 'grazie' di tutta la Chiesa per la vostra testimonianza, prolunga e rinnova quello di Papa Francesco. 'Grazie' alle associazioni, ai volontari, ai sindaci e alle amministrazioni che nel tempo si sono succeduti; 'grazie' ai sacerdoti, ai medici, alle forze di sicurezza e a tutti coloro che, spesso invisibilmente, hanno mostrato e mostrano il sorriso e l'attenzione di un volto umano a persone sopravvissute nel loro viaggio disperato di speranza". Il Pontefice ha poi richiamato il concetto di "globalizzazione dell'indifferenza", denunciata da Papa Francesco proprio a Lampedusa: "Sembra oggi essersi mutata in una globalizzazione dell'impotenza. Davanti all'ingiustizia e al dolore innocente siamo più consapevoli, ma rischiamo di stare fermi, silenziosi e tristi, vinti dalla sensazione che non ci sia niente da fare. Cosa posso fare io, davanti a mali così grandi?". "La globalizzazione dell'impotenza è figlia di una menzogna: che la storia sia sempre andata così, che la storia sia scritta dai vincitori. Allora sembra che noi non possiamo nulla. Invece no: la storia è devastata dai prepotenti, ma è salvata dagli umili, dai giusti, dai martiri, nei quali il bene risplende e l'autentica umanità resiste e si rinnova". Un possibile viaggio? Il Papa ha aperto il videomessaggio con un saluto diretto ai partecipanti riuniti a Lampedusa: "Cari fratelli e sorelle! 'O'scia'!'. Il soffio, il respiro: questo vi augurate, salutandovi nel vostro dialetto. E così vi salutò nel 2013 il nostro amato Papa Francesco quando venne tra voi: fu il suo primo viaggio". "Sapete che nella lingua della Bibbia il soffio, il respiro sono ciò che noi traduciamo 'lo Spirito'. E così, nel salutarci - oggi a distanza, ma spero presto in presenza, di persona - come credenti invochiamo gli uni per gli altri lo Spirito Santo, il soffio di Dio", ha aggiunto il Pontefice, lasciando intendere la volontà di recarsi personalmente in visita a Lampedusa.
CONTINUA A LEGGERE
2
0
0