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Estero
Strage a Bondi Beach, 16 morti durante l'Hanukkah. "Attacco antisemita"
Oggi 14-12-25, 21:46
AGI - Doveva essere una festa, quella delle luci. Ma Hannukah si è trasformata in tragedia per la comunità ebraica di Sydney. Almeno due uomini armati hanno aperto il fuoco sui tanti che affollavano il festival 'Hannukah sul mare' nella spiaggia di Bondi, un angolo di paradiso a Sydney. Il bilancio delle vittime è di 16 morti, tra cui un bambino. Quaranta feriti sono ancora in ospedale. E un eroe, un 43enne che ha rischiato la vita per disarmare uno degli attentatori. Uno dei due terroristi è stato ucciso mentre l'altro è finito in manette, erano padre e figlio. Uno di loro ha un nome: Naveed Akram, 24 anni, di origine pakistana. La polizia, che in un primo momento non aveva escluso la presenza di un terzo attentatore, ha annunciato l'arresto di uomo e una donna in un appartamento della città, in qualche modo legati alla strage. Nell'auto degli attentatori sono stati trovati diversi ordigni esplosivi rudimentali. "I colpevoli sono un uomo di 50 anni e un uomo di 24 anni, padre e figlio", ha detto il commissario di polizia Mal Lanyon. "Il cinquantenne è deceduto. Il ventiquattrenne è attualmente ricoverato in ospedale, ha aggiunto il commissario, secondo il quale non risultano altre persone coinvolte e gli agenti non sono più alla ricerca di un terzo soggetto. Lanyon ha spiegato che il cinquantenne era titolare di porto d'armi da dieci anni e possedeva sei armi da fuoco separate, la stessa quantità rinvenuta sulla scena della sparatoria. "Le indagini balistiche e forensi stabiliranno se quelle sei armi da fuoco sono le sei che erano state concesse in licenza a quell'uomo", ha aggiunto. I testimoni hanno raccontato che i due sono arrivati verso le 18:40 ora locale e hanno aperto il fuoco senza pietà, anche sui bambini. Fra le vittime vi sono un rabbino di nome Chabad Eli Shlanger, il piccolo allievo di una scuola ebraica locale e un cittadino israeliano. Feriti anche due agenti. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha escluso la presenza di italiani. Mattarella, dura condanna terrorismo e antisemitismo "Ho appreso con sgomento le tragiche notizie riguardanti la sparatoria presso la spiaggia di Bondi a Sydney. In questi momenti di profonda tristezza, a nome della Repubblica Italiana, desidero esprimere sentite condoglianze e massima vicinanza alle famiglie delle vittime.Il pensiero di tutti gli italiani, e mio personale, è altresì rivolto ai feriti, ai quali auguro un pronto e pieno ristabilimento. Quali che siano le causali e le responsabilità di questo vile attentato, rinnovo le più dure espressioni di condanna contro gli ignobili atti di terrorismo, le ripugnanti manifestazioni e forme di antisemitismo, ogni espressione di fanatica violenza alimentata da odio etnico o religioso". Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato a S.E. Sam Mostyn AC, governatore generale del Commonwealth d'Australia. Trump: attacco terribile, puramente antisemita L'attentato di Sydney "è stato un attacco terribile" e "puramente antisemita". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante un evento natalizio alla Casa Bianca. Trump ha inoltre lodato la "persona molto coraggiosa che si e' buttata e ha aggredito uno dei tiratori, salvando molte vite". Sulla matrice dell'attacco in pochi hanno avuto dubbi, a cominciare dal premier Anthony Albanese: "È un atto malvagio di antisemitismo e terrorismo che ha colpito il cuore della nostra nazione", ha dichiarato subito. E dal re Carlo III, formalmente capo dello Stato, che ha chiamato gli Australiani a "restare come sempre insieme, con unità e determinazione". Ma questo non ha risparmiato al governo, e ad Albanese in particolare, l'accusa di aver in qualche modo creato un terreno fertile all'attentato, con il suo riconoscimento dello Stato della Palestina. Esplicito il premier israeliano Benjamin Netanyah: "Tre mesi fa, ho scritto al primo ministro australiano per dirgli che la sua politica stava alimentando il fuoco dell'antisemitismo," ha spiegato. Durissimo il ministro di ultradestra israeliano Itamar Ben-Gvir: "Il governo australiano ha sulle sue mani il sangue delle vittime", ha detto. L'Fbi sta collaborando alle indagini, ha fatto sapere il suo direttore Kash Patel. Gli inquirenti non si sono sbilanciati ufficialmente sulla natura dell'attacco. L'origine dell'attentatore identificato ha fatto immediatamente pensare alle tanti stragi compiuti da terroristi islamici, ma nessuno ufficialmente si è espresso e nessuno sembra voler balzare a conclusioni affrettate che potrebbero scatenare altre violenze. Anche perché è ancora viva in Australia la memoria dei due attentati, opera di un neonazista islamofobo, che nel 2019 provocarono 51 morti nella moschea e nel centro islamico di Christchurch, nella vicina Nuova Zelanda. Il presidente della Federazione Sionista Australiana, Jeremy Leibler, ha riferito di aver saputo dal ministero degli Esteri che si sta indagando sul possibile coinvolgimento dell'Iran nella sparatoria. Teheran però si è unita al coro di condanne: "Il terrore e l'uccisione di esseri umani, ovunque vengano commessi, sono respinti e condannati", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Esmail Baqaei. Netta anche la reazione dell'Autorità nazionale palestinese. "Violenza, terrorismo ed estremismo sono contrari ai valori umanitari e ai principi morali", ha sottolineato il ministero degli Esteri. Mentre valori, e coraggio, ha dimostrato di averne Ahmed al Ahmed, l'eroe che disarmando uno degli attentatori ha evitato che vi fossero altri morti. Nei filmati circolati sui social media, l'uomo mentre prende alle spalle un terrorista che sta sparando, gli salta addosso e lo disarma. L'attentatore inciampa e cade. Ahmed gli punta addosso il fucile ma non ha evidentemente il coraggio di fare fuoco e si limita a cercare di attirare l'attenzione della polizia mentre a pochi metri l'altro terrorista continua a sparare. A quanto riferito da diversi media, Ahmed ha 43 anni, due figli e gestisce un negozio di frutta; è stato ricoverato in ospedale per ferite d'arma da fuoco. Ad Ahmed, e agli altri che sono intervenuti per cercare di fermare i terroristi, ha reso omaggio il premier Albanese. "Oggi abbiamo visto australiani correre verso il pericolo per aiutare gli altri. Questi australiani sono eroi e il loro coraggio ha salvato delle vite", ha tenuto a dire.
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