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Estero
In Australia gli under 16 verso piattaforme a rischio
Oggi 10-12-25, 07:58
AGI - L'Australia è il primo paese al mondo a introdurre per legge il divieto di social network per i minori di 16 anni. La norma è entrata in vigore oggi, non senza polemiche da parte dei giganti delle piattaforme e delle app finite sotto i fari del governo di Camberra. Alla base della stretta c'è, per il premier Anthony Albanese, la necessità di proteggere i giovani dai rischi associati all'uso dei social media, come il bullismo e la violenza online. Le piattaforme come Instagram, TikTok e YouTube devono rimuovere gli account dei minori e impedire loro di creare nuovi. Se non rispettano questa regola, le piattaforme possono affrontare multe fino a 49,5 milioni di dollari australiani. La posizione del governo australiano L'Australia ha iniziato a "riprendere il controllo" rispetto ai potenti giganti della tecnologia, ha dichiarato il premier Albanese: "Si tratta di una legge all'avanguardia a livello mondiale. L'Australia sta dimostrando che ora basta. Si tratta di restituire il controllo alle nostre famiglie". Le reazioni delle piattaforme La piattaforma X di Elon Musk fa subito sapere che si conformerà alla normativa australiana: "Non è una nostra scelta, è quanto previsto dalla legge australiana", ha affermato l'azienda in una dichiarazione rilasciata in occasione dell'entrata in vigore della legge australiana. Critica Meta: il gigante tecnologico ha dichiarato che il divieto australiano sta già spingendo i giovani verso piattaforme meno regolamentate, rendendole meno sicure. "Abbiamo costantemente sollevato preoccupazioni sul fatto che questa legge mal concepita potesse spingere gli adolescenti verso piattaforme o app meno regolamentate. Ora stiamo vedendo quelle preoccupazioni diventare realtà", ha affermato l'azienda statunitense. L'impatto globale e il futuro "Sebbene l'Australia sia la prima ad adottare tali restrizioni, è improbabile che sia l'ultima", ha detto Tama Leaver, professoressa di studi su internet alla Curtin University. "I governi di tutto il mondo stanno osservando come il potere delle Big Tech sia stato conquistato con successo. Il divieto dei social media in Australia è proprio il canarino nella miniera di carbone. Un portavoce del governo britannico, che a luglio ha iniziato a obbligare i siti web che ospitano contenuti pornografici a bloccare gli utenti sotto i 18 anni, ha dichiarato di "monitorare da vicino l'approccio dell'Australia alle restrizioni di età".
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