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Cronaca
Inneggiavano alla Shoah, 3 minorenni indagati per razzismo
10-06-2025, 10:51
AGI - Un ragazzo di 17 anni, italiano ma di origine turca, residente in provincia di Como, è al centro di una indagine della polizia, che ha eseguito un'ordinanza, emessa dal gip per i Minorenni di Milano, che dispone la misura cautelare del divieto di utilizzo di strumenti per l'accesso al web per due mesi nei suoi confronti. Il minorenne, incensurato, è indagato come promotore di un gruppo che faceva propaganda e istigazione all'odio razziale, anche per apologia della Shoah. Svolte anche due altre perquisizioni nei confronti di altrettanti minorenni. Il primo, residente in Friuli Venezia-Giulia, per gli inquirenti è componente attivo del gruppo, mentre il secondo, residente nel Comasco, era il possibile possessore di armi da fuoco e munizioni. Attività del gruppo L'indagine, coordinata dalla procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano e condotta dalla Sezione Antiterrorismo Destra della Digos della Questura di Milano e dalla Digos della Questura di Como, in stretta sinergia con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione - Servizio per il Contrasto dell'Estremismo e del Terrorismo Interno, scaturisce dalla quotidiana attività di web-monitoring svolta nei confronti degli ambienti dell'estrema destra radicale e suprematista: tale attività ha consentito d'individuare su una piattaforma social il gruppo, amministrato dal 17enne, di esplicita ispirazione fascista e con aperti richiami al nazismo, nel cui ambito il minore ha svolto attività di propaganda, anche di tenore marcatamente xenofobo, omofobo ed antisemita, e reclutamento di giovani e giovanissimi. Nel corso dell'indagine è emerso come l'indagato avesse creato un 'arcipelago' di gruppi, canali e pagine, visibili a tutti e su distinte piattaforme social, funzionale ad amplificare ulteriormente, rendendoli virali, i contenuti propagandati dal gruppo nonché a implementare il potenziale bacino di reclutamento. Obiettivi del gruppo Obiettivo del gruppo, cui partecipavano anche maggiorenni, già colpiti da provvedimenti giudiziari per reati analoghi, era quello d'istigare i giovani partecipanti a compiere atti di violenza e 'spedizioni punitive' ideologicamente connotate, nonché, più in generale, di costituire di movimento antisistema, anche prospettando la possibilità di procurarsi del denaro per l'acquisto di armi.
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