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Cronaca
La Betlemme di Roma
Oggi 14-06-25, 04:40
AGI - Anche il Nazareno ha avuto una mamma amorevole e accudente. A Roma, la basilica che simboleggia Betlemme è Santa Maria Maggiore all'Esquilino, costruita per venerare la Vergine e rievocare la grotta della natività. Metaforicamente, la chiesa è il corpo di Gesù nel grembo di Maria. E se si osserva bene, il primo gesto protettivo materno è espresso nella facciata della basilica: le braccia della Vergine, ovvero le colonne che “avvolgono” Gesù nel mosaico sulla parete nella loggia superiore. L'edificazione della chiesa iniziò nel 432 (altri dicono nel 352), un anno dopo il terzo Concilio di Efeso in cui si stabilì che la Madonna è madre di Dio. Per tradizione tutti i grandi eventi umani sono annunciati da altri sovrumani. E la fondazione di Santa Maria Maggiore non è sfuggita alla regola. Secondo la narrazione, in principio fu una visione onirica a indicare dove posare la prima pietra. Siamo nell'anno 352. Nella notte tra il 4 e 5 agosto al patrizio Giovanni apparve in sogno Maria: gli disse di costruire una chiesa nel punto in cui il giorno dopo sarebbe caduta la neve, in piena estate. Possibile? con il caldo di agosto? Si riporta che nelle stesse ore anche papa Liberio ebbe la medesima apparizione. Così, la mattina seguente i due si ritrovarono sul posto accorgendosi che le immagini avute nei rispettivi sogni in effetti erano realtà. E da allora la basilica è detta anche Liberiana o Madonna della Neve. Ma Santa Maria Maggiore è pure chiesa dei record mondani. È il più antico santuario d'Occidente, conserva quasi intatta la sua struttura paleocristiana e custodisce opere d'arte e reliquie preziose. Per esempio, nella Cappella paolina ci sono il ritratto acheropìta della celebre Madonna con Bambino (la Salus Populi Romani) e, accanto al presepe di Arnolfo di Cambio, i frammenti della sacra culla di Gesù. Il soffitto della navata centrale è a cassettoni in legno decorato con l'oro proveniente dall'America. Inoltre, sotto al pavimento, ai piedi del presbiterio si trova la tomba del grande artista barocco Gian Lorenzo Bernini. Il complesso architettonico comprende anche il campanile (1375-1376) più alto della Capitale: 75 metri. Il pezzo forte della basilica, però, resta sempre l'amore materno.
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