s

Cronaca
La procura di Torino ha impugnato la sentenza che ha assolto l'uomo per i maltrattamenti a...
Ieri 12-09-25, 20:23
AGI - La procura di Torino ha impugnato la sentenza di primo grado del Tribunale che aveva suscitato scalpore per l'assoluzione di un uomo dall'accusa di maltrattamenti all'ex moglie, condannato invece a un anno e mezzo per lesioni. Nel 2022 la donna era stata massacrata di botte e sfigurata ma nelle motivazioni i giudici hanno scritto che l'uomo andava "compreso" per la brutalità con cui gli era stata comunicata la decisione di separarsi dopo vent'anni di matrimonio. La sentenza del giugno scorso "l'abbiamo impugnata e ci sarà poi un giudice che deciderà", ha riferito Cesare Parodi, presidente Anm e procuratore aggiunto di Torino, intervistato da Tagadà su La7. "Purtroppo, spesso ci sono delle assoluzioni perché il reato di maltrattamenti ha una fattispecie estremamente indefinita", ha osservato Parodi. "Il tema è il mio lavoro da cinque anni", ha ricordato Parodi, "la Procura di Torino, il gruppo che opera su questi reati, è coordinato da me. Questa è una vicenda seguita dal mio gruppo. La collega che ha chiesto la condanna per il reato di maltrattamenti ha chiesto una pena severa. Che cosa è accaduto? Abbiamo contestato il reato di maltrattamenti e lesioni. Sulle lesioni viene riconosciuta la responsabilità, l'imputato viene invece assolto dal reato di maltrattamenti. Quello che purtroppo ci ha molto colpito, e lo posso dire perché è un oggetto delle impugnazioni, è il linguaggio che è stato utilizzato. Noi chiederemo alla Corte d'Appello, se al caso la Cassazione, se la Procura Generale la riterrà, se questo genere di argomentazione, che a me pare non in linea a quei principi espressi anche dalla Corte Europea, proprio sui criteri di valutazione, sia o meno condivisibile". Sul caso è intervenuta anche la Camera penale del Piemonte occidentale che ha espresso "preoccupazione di fronte alla campagna, mediatica e politica, montata in ordine alla sentenza del tribunale di Torino, campagna che, fondandosi su conoscenze imprecise ovvero volutamente distorte, attenta all'indipendenza del giudice". Dalla politica arrivano invece critiche bipartisan alla sentenza, almeno per la sua motivazione: "Le parole di comprensione e giustificazione nei confronti di un pestaggio che ha portato la vittima a dover far ricostruire il proprio volto con 21 placche di titanio, sono una vergogna", ha affermato la senatrice di Fratelli d'Italia, Domenica Spinelli, "un verdetto pericoloso che calpesta la dignità di quella donna e di tutte le donne ed esseri umani che subiscono violenze". La deputata M5S Stefania Ascari, capogruppo pentastellato in commissione bicamerale di inchiesta sul Femminicidio, ha presentato un'interrogazione al ministro della Giustizia, Carlo Nordio per chiedere che la formazione dei magistrati includa moduli sulla violenza di genere: "È osceno che, ancora oggi, una donna sopravvissuta alla violenza dell'ex marito venga considerata corresponsabile".
CONTINUA A LEGGERE
7
0
0
Guarda anche
Il Fatto Quotidiano

Sentenza su marito violento che “va compreso” impugnata dalla procura di Torino
Il Fatto Quotidiano
