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Estero
La Ue lancia un 'patto' per gli oceani
Oggi 06-06-25, 03:51
AGI - La Commissione europea ha adottato il Patto per gli oceani, un'iniziativa per riunire le politiche sugli oceani in unico quadro europeo per la protezione degli ecosistemi marini, per preservare e mantenere l'economia delle comunità costiere e per migliorare la sicurezza delle infrastrutture critiche sottomarine. "L'oceano è importante perché è alla base della vita sulla Terra. Fornisce gran parte dell'ossigeno che respiriamo, cibo per miliardi di persone e regola il clima. Detiene l'80% della biodiversità globale", si legge in una nota dell'esecutivo Ue. Secondo i dati della Commissione europea, sono circa 70 mila i chilometri di coste dell'Ue, con circa il 40% della popolazione che vive a 50 chilometri dal mare. Le rotte marittime, inoltre, trasportano circa il 74% del commercio estero dell'Ue e i cavi di comunicazione sottomarini convogliano il 99% del traffico internet intercontinentale. L'economia legata al mare sostiene direttamente quasi 5 milioni di posti di lavoro e contribuisce all'economia dell'Ue con oltre 250 miliardi di euro di valore aggiunto lordo all'anno. Il Patto prevede una serie di azioni faro per gli anni a venire, tra cui la proposta di un "Ocean Act" entro il 2027 e l'istituzione di un "Ocean Board", che riunirà le parti interessate. La strategia della Commissione europea si basa su sei priorità: ripristinare la salute e la produttività degli oceani; aumentare la competitività sostenibile dell'economia blu; sostenere le comunità costiere e insulari; promuovere la ricerca, la conoscenza e l'innovazione sugli oceani; migliorare la sicurezza e la resilienza marittima; rafforzare la diplomazia oceanica dell'Ue e la governance internazionale degli oceani. Per farlo, la Commissione intende sostenere e incoraggiare gli Stati membri a istituire e gestire aree marine protette e a rivedere la direttiva quadro sulla strategia marittima e la pianificazione dello spazio marittimo. Focus, inoltre, su una nuova strategia industriale marittima e per i porti dell'Ue, oltre che una possibile revisione della politica comune nei settori della pesca e l'acquacoltura, per i quali l'esecutivo Ue presenterà una visione a lungo termine nel corso del 2026. Spazio anche a una strategia specifica per lo sviluppo e la resilienza delle attività costiere, per le isole e per le regioni ultraperiferiche, consultando anche le parti interessate. Gli scenari L'iniziativa della Commissione europea prevede poi una maggiore attenzione allo studio e la ricerca delle aree marine, per promuovere l'osservazione e la conoscenza degli oceani, anche attraverso una strategia per la ricerca e l'innovazione. Fondamentale garantire una maggiore sicurezza, con il rafforzamento della cooperazione fra le guardie costiere e navali dell'Ue e una strategia coordinata per la rimozione degli ordigni inesplosi nelle aree marine europee. Investimenti anche in una flotta europea di droni, sfruttando l'intelligenza artificiale e sensori avanzati, per monitorare in tempo reale le attività marittime e rafforzare le capacità di sorveglianza dell'Ue. "La crescente complessità delle minacce marittime, tra cui gli attacchi alle infrastrutture sottomarine, le minacce informatiche, i rischi posti dalle flotte ombra e la competizione strategica sugli spazi marittimi, richiede una risposta coordinata", specifica l'esecutivo Ue in una nota. La Commissione, inoltre, intensifichera' la lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, attraverso l'attuazione obbligatoria di "It Catch", lo strumento informatico per le verifiche dei certificati di cattura per i prodotti della pesca che entrano nel mercato dell'Ue, entro gennaio 2026. Focus, infine, sul rafforzamento della diplomazia europea degli oceani, per promuovere gli obiettivi e gli interessi dell'Ue in materia di oceani sulla scena internazionale. Priorita', in questo senso, alla rapida ratifica e attuazione a livello mondiale dell'Accordo sulla biodiversità delle aree al di fuori della giurisdizione nazionale, adottato dall'Onu nel 2023, e la designazione di tre vaste aree marine protette nell'Oceano Antartico.
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