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Cronaca
L'Italia si ferma per Gaza. A Milano scontri in stazione, 60 feriti tra le forze dell'ordi...
Ieri 22-09-25, 22:30
AGI - Manifestazioni in almeno 75 città, decine di migliaia di persone in corteo, strade e porti bloccati. L'Italia scende in piazza per Gaza all'insegna del "blocchiamo tutto" e la protesta generalmente pacifica degenera in alcuni casi in momenti di tensione e in scontri con le forze dell'ordine. Situazioni critiche a Milano e Bologna Le situazioni più complicate per ora a Milano e Bologna. Alla Stazione centrale del capoluogo lombardo i pro Pal hanno tentato di accedere all'area interna dello scalo trovandosi di fronte lo sbarramento di polizia e carabinieri in assetto antisommossa: per disperderli sono stati usati i lacrimogeni. Stando a una prima stima, sono circa 60 i rappresentanti delle forze dell'ordine rimasti feriti negli scontri. In precedenza, in piazza della Repubblica, all'altezza del consolato generale americano, erano state bruciate bandiere di Israele, Usa, Unione Europea e Nato. Nel capoluogo felsineo, invece, i manifestanti hanno raggiunto la tangenziale e l'autostrada bloccandole nelle due direzioni: per sgomberare le carreggiate la polizia ha fatto ricorso agli idranti. Dopo qualche ora il traffico veicolare è lentamente tornando alla normalità sul nodo autostradale di Bologna. Concluse le operazione di pulizia, le carreggiate sono state riaperte e le code sono in via di smaltimento. Dopo lo sgombero di autostrada e tangenziale a Bologna da parte della polizia, il corteo pro Gaza si è riversato in via Stalingrado con attimi di forte tensione con le forze dell'ordine. Per contenere i manifestanti sono stati lanciati dei lacrimogeni quando si trovavano nei pressi della fiera. Tutta la zona ha vissuto momenti di guerriglia con la formazione anche di barriere di fortuna con legni, biciclette e inferriate. Otto i manifestanti fermati per lancio di bottiglie di vetro, mazze e pietre contro le forze dell'ordine. Disagi non sono mancati neppure a Rimini dove diverse centinaia di persone hanno manifestato in strada prendendo parte al corteo partito attorno alle 9.30 dall'Arco di Augusto e poi diretto verso la stazione ferroviaria. Qui è stato bloccato il traffico veicolare nelle strade circostanti ma non sono emersi problemi di ordine pubblico. Corteo a Roma e contestazioni a Valditara Tra i cortei più nutriti quello di Roma, partito da piazza dei Cinquecento e arrivato oltre quota 50mila: autorizzata dalla polizia ("in via eccezionale stante la straordinaria adesione alla manifestazione") una deviazione sulla Tangenziale Est, percorsa per un tratto. Tanti gli slogan contro il governo israeliano e tantissime le bandiere palestinesi (compresa quella sventolata dai vigili del fuoco in apertura): da segnalare anche un lancio di uova contro l'Ufficio scolastico regionale in via Frangipane, con gli studenti che accusano il ministro Valditara di impedire di parlare del "genocidio di Gaza" nelle scuole. Dopo aver transitato davanti al Verano, il corteo è giunto a piazzale Aldo Moro entrando all'interno dell'Università La Sapienza. Cori contro Israele e la rettrice Antonella Polimeni. I manifestanti sono arrivati fino allo scalone della Minerva al grido "Palestina libera" e "Siamo tutti palestinesi" e poi hanno fatto irruzione occupando la facoltà di Lettere e Filosofia. Imbrattata la sede del Municipio di Bolzano A Bolzano nella notte l'ingresso del Municipio di Bolzano era stato imbrattato con della vernice rossa e con la scritta "22 vermi", riferita ai consiglieri comunali che la scorsa settimana si erano astenuti dal voto sulla mozione anti Netanyahu. Manifestazioni a Torino e Venezia A Torino un gruppo di manifestanti pro Pal ha bruciato un manifesto di Giorgia Meloni e Benjamin Netanyahu davanti all'ingresso della Collin Aerospace, definita dai manifestanti "una fabbrica di morte"; un altro gruppo si è diretto verso la stazione centrale di Porta Nuova per bloccare i binari all'altezza di corso Sommeiller. Più di 20mila a Venezia, dove il corteo s'è concluso di fronte al casello del Porto commerciale di Marghera: "Le merci non partono, è giunto il momento di dire stop al genocidio. Qui inizia ufficialmente il blocco". Proteste e blocchi a Pisa, Livorno e Genova Circa cinquemila persone hanno partecipato a Pisa allo sciopero generale per chiedere il cessate il fuoco in Palestina e dato vita a un corteo che ha invaso il centro della città di Pisa ed è arrivato fino all'aeroporto Galilei: bloccata per diversi minuti la circolazione sulla Firenze-Pisa-Livorno. Al porto di Livorno bloccato il varco Valessini, con un presidio che ha rallentato i flussi in entrata e uscita dei mezzi. Più di 4 mila persone hanno riempito la zona del varco di San Benigno e Albertazzi, all'imbocco del porto di Genova, al grido di "Viva Palestina": tra di loro studenti di ogni età, docenti, genitori, lavoratori dei trasporti, della scuola, vigili del fuoco. A Ravenna simbolica occupazione (durata pochi minuti) del ponte mobile sul Candiano. Un gruppo di manifestanti, circa 6-7, si è staccato dal corteo e si è sdraiato in mezzo alla carreggiata, mostrando striscioni e bandiere al grido di "Palestina libera". Tensioni a Napoli e Palermo A Napoli, davanti alla sede centrale dell'Università Federico II, i manifestanti hanno acceso fumogeni e srotolato un lungo striscione chiedendo di "bruciare gli accordi con Israele". Nel pomeriggio è atteso un secondo corteo, organizzato da sindacati, collettivi e altri gruppi studenteschi, che si muoverà nei pressi dell'ex base Nato di Bagnoli, dove il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inaugurerà ufficialmente l'anno scolastico in una scuola della zona. Alta la tensione nell'area, dove le forze dell'ordine hanno predisposto un dispositivo di sicurezza straordinario. A Palermo, in centro, si sono ritrovati fianco a fianco in migliaia, giovanissimi soprattutto, anche bimbi con loro famiglie, associazioni, attivisti, centri sociali, la comunità palestinese: "Più scuole, mai più bombe", uno degli slogan più gettonati.
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