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Economia e Finanza
Manovra, c'è l'accordo sugli affitti brevi. Un miliardo per le modifiche
Oggi 26-11-25, 20:34
AGI - Serve poco più di 1 miliardo per procedere alle modifiche della legge di bilancio chieste dalle forze politiche di maggioranza. Il governo lavora per trovare le coperture necessarie, che potrebbero arrivare da un parziale ritocco dell'Irap per banche e assicurazioni, passando l'imposta al +2,5%. Altri fondi sono attesi dalla rivalutazione dell'oro domestico. Ma le coperture andrebbero ancora individuate con certezza; a quanto filtra, sarà il cuore del lavoro delle prossime settimane. Verifiche sarebbero in corso anche sulla parte finanziaria della misura che prevede di applicare una tassa di 2 euro sui piccoli pacchi di valore sotto i 150 euro provenienti da extra UE. Il principio fissato dal Mef resta quello che le modifiche vanno fatte a saldi invariati. Alcune proposte andranno dunque in porto, altre potrebbero essere rimandate. Da lunedì ci sono tre settimane di tempo per approvare entro Natale le modifiche al testo in Commissione e in Aula al Senato. Dagli istituti di credito potrebbe arrivare un'aggiunta compresa tra 200 e 300 milioni, ma servirà prima un nuovo incontro tra le parti. Dopo due ore di vertice a Palazzo Chigi tra i leader di maggioranza per mettere a punto le possibili revisioni del testo, Palazzo Chigi parla di "clima di grande condivisione" e "intesa su alcune questioni ancora aperte" con un accordo sugli affitti brevi, sull'ampliamento dell'esenzione ISEE sulla prima casa, sull'articolo 18 riferito ai dividendi. Inoltre, è stata chiarita la possibilità di compensazione anche per i contributi previdenziali delle imprese, e si è discusso delle misure a favore delle forze dell'ordine. Dettagli sugli affitti brevi Sugli affitti brevi a finalità turistica, viene riferito, si sta discutendo: una delle proposte emerse al tavolo che troverebbe d'accordo tutti i partiti di maggioranza prevede che l'aliquota per la prima casa resti invariata al 21%, mentre dalla seconda si passerebbe al 26% fissato dal testo varato in Cdm e dalla terza il ricavato sarebbe considerato reddito di impresa. Sul numero di immobili però il dibattito resterebbe ancora aperto. Dichiarazioni dei capigruppo "Si sta facendo una valutazione sulle coperture. Serve poco più" di un miliardo di euro "per gli interventi che si vogliono fare a saldo zero complessivo", spiega il capogruppo di FdI al Senato Lucio Malan. "Per esempio, la questione degli affitti brevi - aggiunge - si copre da sola per un meccanismo interno". Mentre il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama Maurizio Gasparri specifica: "I problemi sono sempre gli stessi, però con un'apertura verso soluzioni positive sulle principali questioni che sono state affrontate, con varie ipotesi sulle coperture. Un lavoro dunque positivo". Emendamenti alla legge di bilancio Intanto in Commissione Bilancio in Senato 105 emendamenti sono stati giudicati inammissibili, in tutto o in parte, alla legge di bilancio. Diciotto testi sono stati valutati non ammissibili per estraneità di materia, mentre 87 per assenza delle adeguate coperture. Nelle prossime 24 ore potranno essere sostituiti con un rapporto di uno a uno con altrettanti emendamenti dai gruppi che li avevano presentati. Tra i testi esclusi l'emendamento della Lega sulla cessione delle quote del Mes per finanziare il fondo per la riduzione della pressione fiscale, quello sulla responsabilità civile dei medici, su cui si era registrata la contrarietà del Ministero della Salute e dei sindacati di categoria. Passano il vaglio dell'ammissibilità alla legge di bilancio invece tre dei quattro emendamenti presentati da FdI in materia di sanatoria edilizia. Riserve auree e posizione della BCE Via libera anche al testo di FdI, che chiede di riconoscere che "le riserve auree gestite dalla Banca d'Italia appartengono allo Stato, in nome del popolo italiano". La Banca centrale detiene infatti oltre 2.400 tonnellate di oro - distribuite in dei caveau tra Italia, Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera - come garanzia di solvibilità dei pagamenti pubblici. La BCE a riguardo fa sapere di non essere "stata consultata dalle autorità italiane in merito a tale progetto di modifica" e che "non ha commenti da formulare".
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