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Politica
Salvini boccia la legge sul consenso. "Lascia spazio alle vendette". Ed esplode la polemica
Oggi 26-11-25, 20:49
AGI - Dopo la frenata di ieri al Senato, proprio nel giorno in cui si attendeva il via libera definitivo, la proposta di legge sul consenso libero e attuale in caso di violenza sessuale slitta a febbraio. A dare il nuovo timing è la stessa presidente della commissione Giustizia del Senato, la leghista Giulia Bongiorno, dopo aver disposto un breve ciclo di audizioni, come chiesto dalla maggioranza, per approfondire alcuni aspetti della norma. "La mia intenzione è non dilatare troppo i tempi, nessuno si deve permettere di dire che si vuole affossare una legge o che si è ritardata in commissione la legge sarà pronta a gennaio. A febbraio potrebbe già esserci l'approvazione in Senato", spiega. Ma a far riesplodere la polemica sono le parole pronunciate dal vicepremier Matteo Salvini: la norma è "assolutamente condivisibile come principio, ma una legge che lascia troppo spazio alla libera interpretazione del singolo è una legge che rischia di intasare i tribunali e alimentare lo scontro invece di ridurre le violenze", sostiene. Le critiche di Salvini al ddl sul consenso "Questa sorta di consenso preliminare, informato e attuale, così come è scritto, lascia lo spazio a vendette personali, da parte di donne e uomini, che senza nessun abuso userebbero una norma vaga per vendette personali che intaserebbero i tribunali da parte di donne e di uomini. Il reato deve essere circoscritto", insiste il leader leghista. La posizione di Roccella e Nordio La ministra Eugenia Roccella assicura che non c'è nessuna retromarcia, la legge si farà. Ma, osserva, c'è "il rischio del rovesciamento dell'onere della prova, questo è il dubbio". E il Guardasigilli Nordio precisa: "Quando si tocca una norma penale anche le virgole hanno una loro efficacia". Insomma, "la norma penale deve essere scritta in modo tecnicamente perfetto in modo che non dia adito a interpretazioni fantasiose" e "ritengo che la soluzione arriverà tra poco". La Russa tenta di placare le polemiche Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, tenta di gettare acqua sul fuoco delle polemiche e alle critiche delle opposizioni, che hanno puntato il dito contro la premier accusandola di venir meno ai patti, replica: "Meloni non fa alcun passo indietro" sul ddl sul consenso. "Su questo credo che Meloni e Schlein siano perfettamente d'accordo", assicura. La reazione delle opposizioni Ma le opposizioni tornano alla carica: "Parlare di 'vendetta' nel caso di donne che si rivolgono alla giustizia per aver subito violenza è l'ultima frontiera della volgarità di Salvini. Denunciare un reato è un diritto", incalza la capogruppo Pd Chiara Braga. "Da Salvini stereotipi maschilisti", rincara l'omologo al Senato Francesco Boccia. "Sul consenso attuale e libero è in corso un regolamento di conti tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni, un conflitto tutto interno alla maggioranza che dimostra tutto il cinismo di cui alcuni uomini del centrodestra sono capaci", afferma Elisabetta Piccolotti di Avs. Chiosa Angelo Bonelli: "Le parole di Matteo Salvini sono gravissime e riportano l'Italia indietro di decenni".
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