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Economia e Finanza
Meno auto elettriche del previsto ma cresce l'uso di biocarburanti
14-08-2024, 02:20
AGI - Potrebbero essere più di 80mila le nuove vetture elettriche sulle strade italiane a fine 2024, che porterebbero a 300mila le auto circolanti senza motore a scoppio: con questi numeri, però, l'Italia sarebbe ancora molto lontana dal traguardo delle 4,3 milioni per il 2030 indicato nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec) per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica. È quanto emerge dai dati elaborati dal Professore Antonio Sileo, Programme Director presso Fondazione Eni Enrico Mattei e Direttore Area Sostenibilità presso I-Com, Istituto per la Competitività, in vista del primo appuntamento con Fueling Tomorrow, manifestazione in programma dal 9 all'11 ottobre a BolognaFiere. "Si stima - afferma Antonio Sileo - che nel 2030 i biocarburanti di prima generazione potranno rappresentare il 2,3% del consumo complessivo dei trasporti e i biocarburanti avanzati potranno addirittura superare l'obiettivo del 5,5% fissato dalla direttiva Europea "RED III" sempre per il 2030, con una previsione di raggiungere il traguardo dell'11,6% grazie ai meccanismi di incentivazione per il biometano avanzato e gli altri biocarburanti avanzati". I dati elaborati per Fueling Tomorrow, dedicata alle nuove tendenze nel campo della trasformazione dei carburanti tradizionali e dei nuovi vettori energetici alternativi e sostenibili, sottolineano dunque la lentezza con cui procede la sostituzione dell'attuale parco auto. "Nonostante le politiche a favore dell'elettrificazione e dei biocarburanti" - continua Sileo - "sono ancora i combustibili fossili a soddisfare il 95% del fabbisogno energetico complessivo del settore dei trasporti che, purtroppo, sono responsabili del 21,3% delle emissioni globali di anidride carbonica". "A livello mondiale - dichiara Paolo Angelini, amministratore delegato di BolognaFiere Water&Energy (società partecipata da BolognaFiere e Mirumir) - il settore dei trasporti assorbe da solo il 26,2% del consumo finale di energia e nell'Unione Europea il 28%. Gli obiettivi di sostenibilità hanno reso l'industria automobilistica mondiale sempre più innovativa e hanno spinto la ricerca nel settore di nuovi carburanti sempre più ecologici. Ne parleremo ampiamente nel corso di Fueling Tomorrow, con dibattiti e approfondimenti sui biocarburanti, sull'idrogeno e sul futuro della mobilita' e dell'industria". Nell'ottica di andare verso una vera "neutralità tecnologica", iniziano a prendere piede altri vettori green fondamentali per contribuire all'indipendenza energetica e alla sostenibilità ambientale della mobilita', che siano prodotti tradizionali decarbonizzati grazie a processi di raffinazione sempre più sofisticati oppure i nuovi "green gas". Effetto biocarburanti, -5,5% delle emissioni in UE I biocarburanti (prodotti a partire da biomasse, oli vegetali, scarti alimentari o grassi animali) rappresentano oggi una quota del 4,4% nel settore dei trasporti con già una riduzione del 5,5% delle emissioni di gas serra dei carburanti per il trasporto su strada nell'UE (fonte European Alternative Fuels Observatory (EAFO)). 30 milioni di auto in più in 50 anni, meno del 5% elettriche e ibride A fine 2023 erano quasi 41 milioni le vetture circolanti in Italia (nel 1970 erano poco più di 11 milioni), un sesto di tutte le automobili presenti nell'Ue. Il processo di sostituzione procede lentamente, ancor di più dopo la pandemia: le auto elettriche rappresentano meno del 5 per mille del totale circolante e le ibride non arrivano al 5%. Anche nell'Unione Europea, tra il 2013 e il 2022 a crescere sono state sempre le vetture endotermiche (+27 milioni) rispetto alle elettriche (+3 milioni). È difficile - conclude Angelini - che la strategia di decarbonizzazione dell'UE consenta all'Italia di ottemperare agli impegni di neutralità entro il 2050, come da accordo di Parigi. Le soluzioni per la transizione green non possono dunque essere l'idrogeno o l'elettrico, ma devono contemplare un mix energetico con i carburanti tradizionali, che attraverso la ricerca diventeranno sempre più ecologici. Quello della neutralità tecnologica è un obiettivo non più procrastinabile".
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