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Estero
Negli Usa più di 170mila donne hanno varcato un confine per abortire
14-06-2024, 01:07
AGI - Più di 170 mila donne negli Stati Uniti hanno attraversato il confine del proprio Stato, nel 2023, per abortire. È quanto emerge in uno studio pubblicato dal New York Times, che ha utilizzato i dati del Guttmacher Institute, noprofit newyorkese che si occupa di tutelare i diritti delle donne. Più di 14 mila pazienti hanno lasciato il Texas, uno degli Stati più integralisti nel divieto di aborto, per sottoporsi a intervento in New Mexico. Sedicimila sono partite dal sud per andare nell'Illinois. Quasi dodicimila sono andate in North Carolina, partendo da South Carolina e Georgia. Da quando la Corte Suprema nel 2022 ha annullato il diritto federale all'interruzione di gravidanza, molti Stati a guida Repubblicana hanno approvato una serie di restrizioni per rendere l'aborto sempre più difficile, ma questo ha prodotto il fenomeno dell'emigrazione temporanea in cerca di un intervento là dove, invece, l'interruzione di gravidanza è legale. Le 171 mila donne che si sono messe in viaggio rappresentano il doppio del numero registrato nel 2019. Una interruzione di gravidanza su cinque ha riguardato una persona che proveniva da un altro Stato. In gran parte e' bastato superare il confine per andare in quello vicino, ma per le donne che vivono al sud, dove tredici Stati hanno vietato o limitato l'aborto, è stato necessario affrontare un viaggio molto più lungo. La storia emerge nel giorno in cui la Corte Suprema ha respinto all'unanimità una richiesta presentata da medici conservatori che chiedevano di rendere illegale l'accesso al mifepristone, chiamato anche Ru-486, uno dei farmaci più comuni utilizzati dalle donne per interrompere una gravidanza. Ma anche il ricorso alla "pillola" resta vietato in più di una dozzina di Stati a guida Repubblicana. L'escamotage del 'viaggio' I viaggi restano il metodo preferito per aggirare i divieti. Il New York Times cita il caso di una ragazza di 24 anni, partita da Columbus, Georgia, per andare a New York e abortire. Aveva scoperto di essere incinta quando ormai erano passate sei settimane, termine dopo il quale la Georgia, come molti altri Stati, vieta di interrompere la gravidanza. La ragazza ha deciso di viaggiare nel weekend, invece di gestire l'aborto con le pillole e di fare tutto a casa e in gran segreto. "Dovevo tornare al lavoro il lunedì - ha raccontato - non avevo molto tempo a disposizione". In molti casi la procedura, oltre a rappresentare una ferita, comporta spese notevoli: le donne perdono ore di lavoro e, in alcuni casi, devono pagare qualcuno che si occupi dei figli piccoli lasciati a casa. In più vanno aggiunti i costi del viaggio. Possono andare via tra i mille e duemila dollari. "L'aborto - ha spiegato al Nyt Amy Hagstrom Miller, fondatrice di Whole Woman's Health, un gruppo che gestisce cliniche in Maryland, Minnesota, New Mexico e Virginia - è uno degli interventi più comuni in medicina". "Noi - ha aggiunto - abbiamo persone che si fanno centinaia di migliaia di chilometri per sottoporsi a interventi che in genere durano meno di dieci minuti, e che potrebbero essere fatti in uno studio medico". "Nessuno affronta una cosa simile per altri tipi di intervento", ha spiegato. La grande polarizzazione Per i gruppi anti-abortisti, che dopo la sentenza della Corte Suprema avevano celebrato una vittoria storica, i risultati pratici sono stati meno confortanti: sempre più persone aggirano i divieti statali per decidere del proprio corpo. Per questo hanno provato a dare l'assalto all'uso della pillola, ma la Corte Suprema ha respinto la loro richiesta. Nel frattempo, come abbiamo visto, negli ultimi cinque anni i "viaggi della speranza" o "del dolore" sono aumentati in modo esponenziale: +385 per cento di aborti in Wyoming, +369 per cento in New Mexico, +206 nel Kansas, 110 Virginia, 103 Colorado. Le donne non residenti che si sono sottoposte a intervento, e rientrano in queste percentuali, rappresentano una fetta che varia dal 18 per cento del Wyoming al 71 per cento del New Mexico. Se alcuni Stati hanno approvato restrizioni per rendere l'aborto impossibile, altri hanno investito per renderlo più accessibile. L'Illinois ha investito fino a 23 milioni di dollari per potenziare i servizi clinici: i medici lavorano più ore per poter affrontare la nuova ondata. La Chicago Abortion Fund garantisce, in media, circa 880 dollari a paziente che cerca un intervento nell'Illinois, più di 300 dollari rispetto a quanto versava nel 2019. La nuova disponibilità nasce grazie alle donazioni e ai finanziamenti statali e dell'amministrazione di Chicago, aumentati dopo la sentenza della Corte Suprema. A conferma che l'America liberal e conservatrice si muove su due strade opposte, mentre migliaia di donne devono scegliere il loro percorso per mettere fine a una gravidanza non voluta.
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