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Estero
Nucleare: oggi l'Iran incontra Russia e Cina, poi gli Usa in Oman
08-04-2025, 12:16
AGI - Sono attese per oggi a Mosca consultazioni trilaterali a livello di esperti tra Cina, Russia e Iran sul programma nucleare della Repubblica islamica. I negoziati si tengono all'indomani dell'annuncio del presidente Usa, Donald Trump, di colloqui "quasi al massimo livello" tra Iran e Stati Uniti sabato 12 aprile in Oman. Il capo della Casa Bianca, sostenuto nell'iniziativa dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha avvertito che in caso il dialogo fallisse la Repubblica islamica finirebbe "nei guai". L'allusione è alla minaccia di un intervento militare, volto a cancellare il programma nucleare che l'Iran sostiene sia solo a uso civile ma che è ormai arrivato a livelli militari di arricchimento dell'uranio. Secondo quanto riportato dall'agenzia Isna, l'incontro di Mosca verterà su vari aspetti legati alla questione nucleare, alla rivitalizzazione dell'accordo Jcpoa e alla risoluzione 2231 del 2015. Il Jcpoa era stato firmato nel 2015 dall'Iran, dai cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dalla Germania e dalla Ue; la relativa risoluzione Onu stabiliva verifiche dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) in base alle quali valutare la rimozione delle sanzioni. La prima amministrazione Trump, nel 2018, ha ritirato in modo unilaterale gli Usa dall'accordo portando Teheran a un graduale disimpegno dai suoi obblighi. Da aprile 2021 Russia, Regno Unito, Germania, Cina, Stati Uniti e Francia sono in trattative con la Repubblica islamica per ripristinare l'accordo. Anche con la Ue, in questi anni, i contatti sono andati avanti e in questo momento Teheran ha bisogno più che mai di un attore moderato nelle negoziazioni. L'appuntamento a cui ora si guarda è quello di sabato a Muscat, dove si troveranno contemporaneamente l'invito americano per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi. Sebbene l'Iran continui a insistere sul fatto che i negoziati saranno "indiretti", funzionari iraniani hanno rivelato al sito Amwaj che la porta è aperta anche a colloqui diretti, a seconda degli sviluppi a Muscat. "La variabile più importante sono i parametri dei colloqui e quali linee rosse e strategia ha stabilito Trump", spiega Trita Parsi, vicepresidente esecutivo del Quincy Institute con sede a Washington. "Se (Trump) cerca di smantellare il programma nucleare iraniano in stile Libia, a chiudere il programma missilistico iraniano e le relazioni di Teheran con i suoi proxy regionali, allora la diplomazia molto probabilmente sarà morta prima di nascere", sottolinea l'analista, ricordando che questa è la strategia favorita di Israele. L'Iran ha infatti sempre segnalato che non negozierà su questioni non strettamente relative al programma nucleare. "Se l'approccio di Trump è, invece, incentrato sul raggiungimento di un accordo basato sulle verifiche e pone come unica linea rossa quella di impedire all'Iran di ottenere una bomba, allora c'è motivo di essere ottimisti sui prossimi colloqui".
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