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Estero
Nuovo incontro oggi tra Iran e Usa per il nucleare
Oggi 26-04-25, 01:51
AGI - Visto il successo dei primi due colloqui, Iran e Stati Uniti torneranno a parlarsi oggi in Oman per discutere di un possibile accordo su vincoli al programma nucleare di Teheran. Previsto, per la prima volta, un incontro delle due squadre di esperti. Arrivo delle delegazioni Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi è arrivato ieri a Muscat. In Oman c'è anche l'inviato americano Steve Witkoff che ieri era atterrato a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin sull'altro grande dossier nelle sue mani: l'Ucraina. I risultati non sono scontati, ma le premesse sono buone. Contatti costruttivi e continuità Sia due settimane fa a Muscat sia sabato scorso a Roma le delegazioni avevano mostrato ottimismo, parlando di contatti costruttivi. Il fatto stesso che si sia arrivati a una terza riunione, e che oltre a diplomatici siano stati coinvolti team di esperti, dimostra quantomeno la volontà di andare avanti. Colloqui tecnici con mediazione omanita I colloqui saranno sempre "indiretti", con la mediazione dell'Oman, ha chiarito il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmaeil Baqaei. E questa volta a prevalere sembrano gli aspetti tecnici. Tanto che il Dipartimento di Stato ha riferito che a guidare i lavori non sarà Witkoff, ma il direttore politico, Michael Anton. Squadre diplomatiche in campo Proprio Anton è a capo di una squadra di una decina di funzionari, in gran parte di carriera, incaricata di studiare e definire i dettagli di un accordo per mettere paletti al programma nucleare iraniano, in cambio di un alleggerimento delle sanzioni. Per parte iraniana, saranno i vice ministri degli Esteri Kazem Gharibabadi e soprattutto Majid Takht-Ravanchi, che con Araghchi era stato in prima linea nelle trattative per l'accordo Jcpoa del 2015. La posta in gioco "Un progresso nei negoziati richiede la dimostrazione di buona volontà, serietà e realismo da parte dell'altra parte", ha sottolineato venerdì, 25 aprile, Baqaei. Lo stesso ministro Araghchi aveva detto pochi giorni fa che se gli Stati Uniti "entreranno seriamente" ai colloqui di oggi "c'è il potenziale per un progresso".
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