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Estero
Pandemie, c'è l'Accordo Oms. L'Italia ed altri 10 Paesi si astengono. Che cosa succede adesso?
Oggi 20-05-25, 15:49
AGI - Cinque anni dopo il dramma del Covid, gli Stati membri dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) hanno approvato a Ginevra l'atteso Accordo globale per la prevenzione e il controllo delle pandemie. I Paesi lavoreranno insieme per prevenire e gestire possibili contagi di massa, condividere informazioni tempestive su nuovi agenti patogeni e collaborare su nuovi farmaci, senza alcuna imposizione di vaccinazioni obbligatorie. Voto favorevole nonostante le astensioni Il via libera formale è arrivato questa mattina all'unanimità nel corso della 78esima Assemblea Mondiale della Sanità. Ma ieri, in commissione, c'erano stati distinguo. Centoventiquattro Paesi avevano votato a favore, nessuno contro e 11 si erano astenuti, tra cui Italia, Russia, Iran, Israele, Slovacchia e Polonia. Grandi assenti gli Stati Uniti, usciti dall'Oms subito dopo l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Gli astenuti hanno messo nero su bianco le loro riserve, soprattutto a tutela dell'autonomia di ciascuno Stato nel decidere come reagire in caso di necessità. "L'Italia intende ribadire la necessità di riaffermare la sovranità degli Stati nell'affrontare le questioni di salute pubblica", si legge in un documento che il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha depositato a Ginevra per spiegare la linea tenuta. Una risoluzione storica Le astensioni non hanno bloccato l'adozione dell'accordo. "L'Assemblea è pronta ad adottare questa risoluzione? Non vedo obiezioni. La risoluzione è adottata", ha dichiarato il presidente dell'Assemblea Mondiale della Sanità e ministro della Salute delle Filippine, Ted Herbosa. Il suo annuncio nell'emiciclo è stato accolto da un lungo applauso. Ha esultato il direttore generale dell'Oms, l'etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Oggi è un giorno storico", ha detto, "questo accordo è una vittoria per la salute pubblica, la scienza e l'azione multilaterale. Ci permetterà, collettivamente, di proteggere meglio il mondo dalle future minacce pandemiche". Tre anni di negoziati per un'intesa globale L'accordo è arrivato dopo tre anni di intensi negoziati, avviati per correre ai ripari viste le lacune nelle risposte nazionali e globali al Covid-19, e le evidenti disuguaglianze nell'accesso ai vaccini e alle terapie. Con il patto siglato oggi, i Paesi membri dell'Oms si impegnano a rafforzare la collaborazione globale per garantire una risposta più forte ed equa alle future pandemie. Nel testo si stabiliscono principi, approcci e strumenti per un migliore coordinamento internazionale in una serie di settori, al fine di rafforzare l'architettura sanitaria globale per la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie. Questo include l'accesso equo e tempestivo a vaccini, terapie e diagnostica. Meccanismo PABS e tempi di attuazione Il prossimo passo ora sarà un negoziato sull'accesso agli agenti patogeni, un punto chiave considerando la lentezza con cui nel 2020 arrivarono dalla Cina informazioni sul coronavirus scoperto a Wuhan. Il nuovo "meccanismo di accesso agli agenti patogeni e di condivisione dei benefici" (Pabs) dovrebbe consentire uno scambio molto rapido e sistematico delle informazioni su virus che possano potenzialmente scatenare pandemie. Le aziende farmaceutiche che vogliano partecipare al meccanismo dovranno impegnarsi a mettere a disposizione dell'Oms il 20% della loro produzione di vaccini, trattamenti e sistemi diagnostici, il 10% come minimo gratuitamente e il resto a prezzi accessibili. Serviranno uno-due anni ora per concordare i dettagli pratici del meccanismo, vero nucleo dell'accordo. Solo dopo si potrà procedere alle ratifiche nazionali del trattato che, per entrare in vigore, dovrà ottenere il via libera di almeno il 60 per cento dei Paesi. Sovranità nazionale garantita L'Accordo tocca anche il tema sovranità nazionale e chiarisce la primazia delle decisioni nazionali su quelle in sede di Oms. "Nessuna disposizione dell'Accordo deve essere interpretata nel senso di attribuire al segretariato dell'Oms, incluso il direttore generale, l'autorità di dirigere, ordinare, modificare o prescrivere la legge nazionale" o "le politiche di qualsiasi parte", si legge, e neppure "di imporre" ai Paesi "di intraprendere azioni specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre mandati di vaccinazione o misure terapeutiche o diagnostiche, o attuare blocchi".
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