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Politica
Perché Paragon ha rescisso il contratto con l'Italia
Ieri 10-06-25, 07:59
AGI - "Paragon si dice pronto ad aiutare l'Italia a capire chi ha spiato. Come risponderà il governo italiano? È pronto a scoprire chi ha spiato i suoi giornalisti? La società israeliana conferma: dopo il caso Cancellato ha scollegato i sistemi e interrotto i contratti, perché il governo e il Parlamento non hanno accettato di verificare se il suo spyware fosse stato usato illegalmente contro un giornalista. E oggi aggiunge: siamo pronti a collaborare con un'indagine. Ma da Roma, ancora silenzio". A fare così il punto della situazione sulla vicenda è Sandro Ruotolo, europarlamentare e componente della Segreteria Pd. "Il Copasir, nella relazione del 5 giugno, dice che non sono stati i nostri servizi segreti e che forse la notifica ricevuta da Meta era un errore. Ma le intercettazioni ci sono state. Fanpage ne ha subite più di una. E se non è stato lo Stato italiano, è stato uno Stato estero, o peggio, un attore privato, a spiare giornalisti italiani. Sarebbe ancora più grave. Chi mente, Paragon o il governo italiano?", incalza. "Nel frattempo, resta aperta anche la posizione di Ciro Pellegrino, altro giornalista di Fanpage spiato. Aspettiamo aggiornamenti. Ma al Copasir diciamo subito una cosa chiara: il caso va riaperto, e questa volta le vittime vanno ascoltate. Il 30 maggio, come delegazione Socialista e Verdi del Parlamento europeo, siamo stati a Roma. Abbiamo incontrato giornalisti, attivisti, autorità, società civile. Chi è stato spiato ci ha messo la faccia. Le istituzioni italiane no. E c'è un'altra questione di fondo: non possiamo affidare la privacy, i dati sensibili e i segreti dei cittadini italiani a società estere, come Paragon che è israeliana, con fondi americani. Serve sovranità democratica, non esternalizzazione della sorveglianza. Infine, 'sicurezza nazionale' non può essere una formula magica per giustificare tutto. Intercettare chi salva vite in mare? Spiare giornalisti scomodi? No. Serve chiarezza. Non una copertura opaca per pratiche abusive. È questo il modello di democrazia che vogliamo? Noi continueremo a chiederlo in tutte le sedi: chi ha spiato? chi ha coperto? perché nessuno risponde? La stampa non si spia. Si difende"", conclude l'esponente dem. La risposta del Copasir "Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica prende atto, con stupore, del contenuto delle dichiarazioni attribuite alla società Paragon Solutions dal giornale israeliano Haaretz secondo le quali la società avrebbe deciso di rescindere i propri rapporti contrattuali con le Agenzie di intelligence italiane in quanto il Governo e il Parlamento, a loro dire, avrebbero rifiutato di utilizzare i servizi dalla stessa offerti per verificare se il giornalista Francesco Cancellato fosse stato sottoposto ad attività di captazione attraverso lo spyware Graphite". Lo dichiarano all'unanimita' i componenti del Copasir. "Nel corso dell'audizione, svoltasi il 9 aprile 2025 - si legge in una nota - i rappresentanti della società Paragon hanno affermato, anche in risposta a vari quesiti posti dai componenti del Comitato, che, per acquisire la certezza della sottoposizione o meno di un'utenza a captazione attraverso lo spyware Graphite, sarebbe stato necessario procedere attraverso una interrogazione diretta del database e del registro di audit presso la sede dei clienti, cioè i Servizi, oppure, in alternativa, utilizzare, di concerto con le Agenzie di intelligence, il servizio offerto dalla stessa società Paragon". "Tali opzioni, in risposta a domanda precisa posta da componenti del Comitato, sono state definite come assolutamente equivalenti da parte degli auditi. In questo senso, come ampiamente descritto nella relazione pubblicata lo scorso 5 giugno, il Comitato ha interrogato direttamente, nel corso dei sopralluoghi effettuati presso le sedi di AISI e AISE il 7 maggio 2025 nell'esercizio dei poteri conferiti dalla legge, sia i database che i registri di audit, non cancellabili unilateralmente da parte del cliente-utilizzatore, con gli esiti noti già riportati nella stessa relazione". "Il Comitato si riserva di desecretare, in via straordinaria, il resoconto stenografico della citata audizione anche a tutela della serieta' del lavoro svolto la cui ampiezza e livello di approfondimento, senza precedenti, si sono spinti ben oltre le consuete attivita' di verifica e hanno visto, per la prima volta, un riscontro personale diretto da parte dei componenti del Copasir che hanno potuto interrogare, peraltro, il sistema usato per le captazioni", conclude la nota. La posizione della Fnsi La Federazione nazionale della Stampa italiana ha chiesto di essere ricevuta dalla Procura di Roma dopo "il nuovo colpo di scena sul caso Paragon" di cui ha dato notizia Fanpage, secondo cui l'azienda israeliana di sicurezza informatica ha dichiarato di aver "offerto al governo e al Parlamento italiano un modo per determinare" se il suo sistema fosse stato usato contro il direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato. "Come riporta oggi Fanpage, l'azienda che produce e vende lo spyware Graphite ha dichiarato di aver rescisso tutti i suoi contratti con il governo italiano dopo il rifiuto di quest'ultimo di collaborare a verifiche e controlli per appurare chi avesse spiato il direttore del giornale online, Francesco Cancellato, e come", riferisce la Fnsi. "L'azienda - si legge in una nota di Paragon Solutions ripresa da Fanpage e citata dalla Fnsi - ha offerto al governo e al Parlamento italiano un modo per determinare se il suo sistema fosse stato usato contro il giornalista in violazione della legge italiana e dei termini contrattuali", ma "poiché le autorità italiane hanno scelto di non procedere con questa soluzione, Paragon ha rescisso i suoi contratti in Italia". "Una situazione inquietante - rileva la Federazione nazionale della Stampa italiana - confidiamo in un'indagine estremamente rigorosa e senza sconti per accertare la verita' e torniamo a chiedere alla procura della Repubblica di Roma, alla quale abbiamo presentato esposto-denuncia con il supporto legale dell'avvocato Giulio Vasaturo, di essere ricevuti al più presto, a conferma della nostra fiducia nei confronti della magistratura, che ora è chiamata a fare chiarezza, alla luce di queste gravi rivelazioni, anche sui rapporti fra Paragon e le autorita' di governo e sulle reali circostanze che hanno provocato la risoluzione del contratto di utilizzo dello spyware".
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