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Economia e Finanza
Politiche, finanziamenti e IA, tutti gli strumenti per valorizzare il talento delle donne
Ieri 06-11-25, 21:36
AGI – Ostacoli e discriminazione, ma anche talento e opportunità, attraverso strumenti finanziari, esempi di successo, linguaggio appropriati e nuove tecnologie per plasmare una nuova realtà che valorizzi le donne. Questi i temi principali toccati nel corso della conferenza “La scintilla del talento e le opportunità delle donne nel mondo del lavoro”. Diritti e visioni future”, che si è tenuta nello spazio “Esperienza Europa – David Sassoli”, a piazza Venezia, Roma. All’evento hanno preso parte tra gli altri Antonella Sberna, vice presidente del Parlamento Europeo; Rita Lofano, direttrice di AGI; Ania Lopez, vice presidente della Federazione mondiale ingegneri; Maria Rosaria Covelli, presidente della Corte di Appello di Napoli e presidente dell’Osservatorio Permanente sull’efficacia delle norme in tema di violenza di genere e domestica instituito dal ministero della Giustizia. L’evento rientra nelle iniziative della "Settimana europea dell'uguaglianza di genere" (Gender Equality Week) in corso dal 3 al 7 novembre 2025, nata su iniziativa del Parlamento europeo per promuovere i diritti delle donne e la parità di genere. Quest'anno il tema centrale è stato il talento femminile, con discussioni su come valorizzarlo nel lavoro, nella politica e in altri ambiti attraverso misure giuridicamente vincolanti. “Sono stata eletta un anno fa e tra le mie deleghe ho avuto l’onore di condurre questa settimana”, ha spiegato Sberna, prendendo la parola. “Quest’anno abbiamo deciso di studiarla più approfonditamente in modo da renderla più inclusiva possibile”. E’ necessario “andare in giro, tra la società civile, nel mondo delle imprese, magistratura, nelle amministrazioni e capire cosa sta succedendo a tutti i livelli. E capire cosa è stato fatto e cosa possiamo fare rimbocchiamoci tutti le maniche”. Perché declinare questa settimana sul talento? “Non perché non vogliamo parlare degli ostacoli, ma perché il talento accomuna tutti. Noi come istituzioni abbiamo la responsabilità di mettere tutti sullo stesso banco di partenza. E’ qui la sfida culturale”. Per la vice presidente del Parlamento europeo, “la sfida non è solo di diritti ma di cultura, dobbiamo invertire quello che c’è coinvolgendo la società la famiglia, i contesti lavorativi. Chi ha l’onere di fare le norme deve farlo, non si può chiudere nel palazzo e scrivere regole bellissime ma inapplicabili. Questo è quello che cerchiamo di fare ogni anno con questa settimana ma anche tutti i giorni”. Come? “Raccontiamo storie vere e storie positive, spiegando non quali sono gli ostacoli ma come si superano. Il nostro è un mondo complicato ma non impossibile. E questo è il messaggio che voglio mandare alle nuove generazioni. E l’Europa c’è”, ha assicurato Sberna. Educhiamo l'IA E la sfida del 2025 passa anche attraverso le nuove tecnologie, con l’Intelligenza artificiale come osservato speciale. “Grazie alle nuove tecnologie dobbiamo riuscire a costruire un orizzonte che consenta alle donne di cogliere tutte le opportunità e non solo sul lavoro, per competere a tutto campo con gli uomini e in tutti i campi. Ma quello che considero cruciale, la vera sfida che ci attende, e che può cambiare davvero il paradigma delle politiche di genere e il loro destino, riguarda l’intelligenza artificiale”, ha spiegato Rita Lofano. “Se ne parla sempre da un punto di vista scientifico, economico, politico, sociale, ma è anche un tema antropologico: al centro andrebbe messa un’altra questione, e cioè qual è l’effetto dell’IA sull’agognata parità di genere? Perché non è solo uno strumento che rivoluziona il modo di lavorare e la produttività ma è soprattutto uno specchio della nostra società, delle nostre convinzioni, dei nostri comportamenti che in quel mondo vengono decodificati”. L’Ue – ha continuato Lofano - ha messo al centro la persona, la tutela del cittadino. “E su questa strada che mette centro la persona, penso che sia necessario riempire l’IA di rispetto delle donne, valorizzazione della dignità femminile. Mi piacerebbe inserire nell’IA un algoritmo femminile. Perché se fate una prova è molto poco rappresentato: c’è una versione mainstream e patriarcale che imperversa anche nell’IA. Non deve essere un nuovo strumento per nascondere discriminazione e cultura patriarcale dietro la scusa dell’innovazione. Ed è qui che entra in gioco il talento, quel talento che serve per innervare l’IA di questa visione, di questo punto di vista femminile che possa davvero renderla libera e offrire un’occasione irripetibile sul fronte della parità di genere”. L'importanza del giusto linguaggio Secondo Covelli, la rivoluzione culturale passa anche per il linguaggio. “L’Osservatorio sulla differenza di genere ha elaborato un contributo efficace nel linguaggio sulla violenza di genere. Il linguaggio deve essere appropriato sui media, nelle consulenze tecniche, perché un uso non appropriato causa la vittimizzazione secondaria. Il linguaggio non solo racconta la realtà ma la condiziona. Così abbiamo elaborato un contributo un interessante sul linguaggio di genere analizzando gli atti e sentenze per un uso più consapevole”, ha detto Covelli, mettendo in guardia anche sul linguaggio suoi social che può dar vita a reati. “La sfida è creare nuovi modelli culturali che sostituiscano i vecchi”. La lettura positiva "Questo tema del talento, questa lettura positiva ci dà ancora più strumenti per andare avanti in quello che stiamo facendo", ha osservato in chiusura Sberna. "Le nuove generazioni dimostrano che ci ascoltano e che stanno beneficiando di questa comunicazione positiva, che tutti noi stiamo tentando di mettere in campo per far sì che chi viene dopo possa crescere con le spalle larghe, possa credere in un mondo inclusivo in cui il genere non fa la differenza. Il gap che ancora c’è e che ancora manca serve a dirci che siamo sulla strada giusta, questa è una traiettoria che deve proseguire in tutti i campi".
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