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Economia e Finanza
Ponte sullo Stretto, nuovo stop della Corte dei Conti. Salvini: "Fiducioso"
Oggi 17-11-25, 20:08
AGI - La Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei conti, all'esito della Camera di consiglio seguita all'adunanza di oggi, non ha ammesso al visto e alla conseguente registrazione il decreto del 1 agosto 2025, n. 190, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze recante "Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria" approvazione III Atto aggiuntivo alla convenzione del 30 dicembre 2003, fra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la società Stretto di Messina spa. Le motivazioni, in corso di stesura, saranno rese note entro trenta giorni, con apposita Deliberazione. "Nessuna sorpresa: è l'inevitabile conseguenza del primo stop della Corte dei Conti. I nostri esperti sono già al lavoro per chiarire tutti i punti. Resto assolutamente determinato e fiducioso", ha commentato il vice premier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Le motivazioni del MIT e la fiducia nell'iter La mancata registrazione del decreto interministeriale relativo al III atto aggiuntivo del Ponte sullo Stretto "arriva alla fine di un'ampia discussione svoltasi oggi innanzi alla Corte dei conti nel corso della quale è emerso, innanzitutto, il tema preliminare dell'effetto di preclusione che la mancata registrazione della delibera Cipess ha sulla decisione odierna". Lo rende noto il Mit. Il Ministero "rimane fiducioso sulla prosecuzione dell'iter amministrativo in attesa delle motivazioni della Corte". Il percorso ordinario e la posizione di Stretto di Messina Prosegue il percorso ordinario della Corte dei conti per il controllo di legittimità sugli atti amministrativi relativi al progetto del Ponte sullo Stretto. In particolare, l'esame della Sezione centrale di controllo di legittimità, fissato per oggi, ha riguardato l'atto aggiuntivo alla convenzione di concessione stipulata dalla Stretto di Messina con il concedente Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il presidente della società Stretto di Messina Giuseppe Recchi, ha sottolineato che: "Non lo considero un atto nuovo, in quanto gli argomenti trattati sono strettamente collegati. Abbiamo deciso di convocare un Consiglio di Amministrazione per il 25 novembre per esaminare la situazione in attesa delle motivazioni della Corte dei conti previste nei prossimi giorni". La prevedibilità dello stop secondo Pietro Ciucci "Il mancato visto con la conseguente registrazione della Corte dei conti era prevedibile - ha dichiarato l'amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci - perché l'atto convenzionale è funzionalmente collegato alla delibera di approvazione del progetto definitivo del Ponte del Cipess del 6 agosto, per la quale la Corte ha ricusato il visto in data 29 ottobre. Attendiamo le motivazioni per entrambi i provvedimenti, nella convinzione che verranno forniti – da parte delle Istituzioni competenti – tutti i nuovi approfondimenti richiesti, con la piena collaborazione da parte della Stretto di Messina, al fine di proseguire nella realizzazione del Ponte, opera strategica di preminente interesse nazionale, come definita per legge." Schlein: "Progetto ingiusto e dannoso" "Oggi dalla Corte dei Conti è arrivato uno stop all'accordo tra ministero e concessionario, bloccando un progetto ingiusto, sbagliato, dannoso, vecchio come quello del Ponte sullo Stretto di Messina". Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, in collegamento con l'iniziativa Liberiamo la Sicilia dal malaffare, a Siracusa. Bonelli (Avs): "Gravità assoluta, pronto a denunciare" "La decisione della Corte dei conti di non ammettere al visto di legittimità il decreto Mit-Mef sul terzo atto aggiuntivo della convenzione del Ponte sullo Stretto è di una gravità assoluta. Significa che il governo Meloni stava impegnando fondi pubblici dentro un quadro ritenuto non legittimo, per un'opera da 14 miliardi di euro senza alcuna certezza tecnica, ambientale o giuridica: risorse sottratte a ferrovie, scuole, sanità e sicurezza del territorio. Sono pronto a denunciare il governo anche alla Procura europea se dovesse insistere". Lo afferma Angelo Bonelli, parlamentare Avs e co-portavoce di Europa Verde. "Ignorare il pronunciamento della Corte significherebbe assumersi responsabilità pesantissime, anche sul piano giuridico – sostiene –. La Corte renderà note le motivazioni entro trenta giorni, ma il messaggio è già inequivocabile: il Ponte sullo Stretto è un progetto portato avanti forzando procedure, fuori da un quadro di legalità e dentro una spirale propagandistica che sta già dissanguando le casse pubbliche. E la bocciatura odierna preclude di fatto la possibilità di sottoscrivere l'accordo di programma tra Mit, Mef e la società Stretto di Messina per definire gli impegni amministrativi e finanziari necessari alla progettazione e alla realizzazione del Ponte. Viene meno, dunque, l'intero impianto giuridico-amministrativo che regola il rapporto tra lo Stato e la concessionaria. Meloni e Salvini non possono far finta di nulla: se rispettano legalità e cittadini, fermino subito questa operazione opaca, costosissima e inutile."
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