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Politica
Regionali, stop di Fdi e Forza Italia al pressing della Lega
Oggi 13-09-25, 01:06
AGI - Fratelli d’Italia e Forza Italia continuano a mettere un freno al pressing della Lega affinché si arrivi "immediatamente" all’indicazione dei candidati alle regionali in Puglia, Campania e Veneto. La data del voto per il rinnovo dei tre Consigli regionali dovrebbe essere fissata entro il 23 novembre, ma da giorni gli esponenti del partito di via Bellerio, da Matteo Salvini in giù, chiedono agli alleati di accelerare e chiudere la trattativa, ferma da mesi. Tra gli ultimi in ordine di tempo, il segretario della Lega pugliese Roberto Marti, "salviniano" di ferro, ha criticato Antonio Tajani, sostenendo che il segretario forzista "sbaglia" a prendere tempo, denunciando una "situazione politica del centrodestra" in regione "al limite dello psicodramma". "Voglio essere chiaro sotto questo punto di vista", è stata la pronta risposta di Tajani. "Per Forza Italia non ci sono problemi. Credo che la Lega debba risolvere alcuni problemi e appena vorrà siamo pronti a discutere e trovare i candidati unitari sia per quanto riguarda il Veneto, sia per la Campania e la Puglia. Quindi noi siamo pronti". "Io credo che per Puglia e Campania servano candidati civici e poi si vedrà in Veneto cosa fare", ha aggiunto. Il nodo resta quello dell’individuazione del candidato alla successione di Luca Zaia, impossibilitato a correre per il divieto di terzo mandato ai governatori. La Lega ha già prenotato il posto per il 32enne vice di Salvini, Alberto Stefani. Puglia e Campania Parlando di un candidato civico per la Puglia, Tajani sembra escludere per la prima volta la corsa del deputato forzista Mauro D’Attis in Regione. Ma a prendere tempo, a scapito delle pressioni della Lega, è anche Fratelli d’Italia. "Ci stiamo mettendo più tempo perché vogliamo trovare i candidati migliori", è il refrain che arriva dai vertici di FdI, per bocca di Arianna Meloni. "Bisogna trovare una persona di sintesi che sappia fare una bella campagna elettorale e dal giorno dopo governare una Regione", ha sottolineato la responsabile della segreteria politica di via della Scrofa. Dal canto suo, Giovanni Donzelli, che al dossier lavora da mesi, ha tenuto a precisare come non sarà il risultato delle elezioni nelle Marche (la riconferma o meno del meloniano Francesco Acquaroli) a influenzare la scelta dei candidati nelle altre Regioni. Il voto "non sarà un banco di prova per il governo", ha garantito il responsabile organizzativo di FdI. "Le partite sono tutte aperte", ha continuato. "In Veneto non è semplice trovare un governatore che abbia un consenso e sia amato quanto è stato Zaia. Nelle Regioni Puglia e Campania sarebbe semplice trovare qualcuno migliore degli uscenti, ma vogliamo anche trovare qualcuno che abbia la possibilità di vincere, di convincere e di essere un ottimo governatore. E quindi stiamo scegliendo e cercando i migliori in assoluto". "Certamente, il centrosinistra ha detto che avrebbe vinto sei a uno. Vedremo. Se faranno sei a uno, avranno ragione. Se non faranno sei a uno, dovranno ammettere di aver perso le elezioni regionali", ha concluso. La Lombardia Gli occhi dei partiti di centrodestra sono puntati anche su una Regione che andrà al voto molto più avanti, nella primavera del 2028: la Lombardia, attualmente governata dal leghista Attilio Fontana. Arianna Meloni ha trascorso tutta la giornata a Milano, intervistata nell’ambito del "Tempo delle donne" da Virginia Piccolillo del Corriere della Sera. In serata è stata impegnata nell’evento promosso dal capodelegazione di FdI a Strasburgo Carlo Fidanza, "Ripartiamo insieme, dai territori all’Europa una nuova stagione di impegno per l’Italia", che mira a raccogliere gli eletti e gli amministratori lombardi insieme a militanti e sostenitori. Secondo alcune interpretazioni, FdI si prepara così al lancio della campagna di Fidanza verso palazzo Lombardia. Ma l’interessato ha escluso come "prematura" questa ipotesi. D’altronde, se la Lega dovesse tenersi la candidatura in Veneto, sta nelle cose che a FdI spetterebbe quella in Lombardia. Nelle prossime ore FdI dovrebbe rilanciare la sua azione in giunta, procedendo alla sostituzione di un’assessora: Debora Massari, figlia del pasticcere-star Iginio, prenderà il posto di Barbara Mazzali al Turismo. In queste ore si parla anche dell’ipotesi di una fine anticipata della legislatura lombarda, in coincidenza con le politiche, a primavera del 2027. Ma si tratterebbe di una scelta che dovrebbe essere poi spiegata agli elettori e che potrebbe dipendere anche dalle scelte di Fontana, che non può ricandidarsi per il blocco del terzo mandato (ma potrebbe così trovare una "finestra" per correre per la Camera o il Senato). Intanto, anche i leghisti lombardi si muovono. Il segretario regionale Massimiliano Romeo ha convocato tutta la giunta e i ministri lombardi, compresi Salvini e Giancarlo Giorgetti, per un confronto programmatico in Valtellina. La due giorni di "ritiro" è servita a redigere "l’agenda del Nord" che Romeo vuol far sottoscrivere ai militanti al raduno di Pontida domenica 21 settembre.
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