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Estero
Sì di Israele alla tregua. I termini dell'accordo con Hamas
18-01-2025, 09:16
AGI - Via libera del governo israeliano all'intesa per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi con Hamas. Lo ha dichiarato l'ufficio del primo ministro israeliano poco dopo la mezzanotte di venerdì 17 gennaio, dopo quasi sei ore di discussione. L'accordo entrerà in vigore il 19 gennaio, alle 8.30 (le 7.30 in Italia). Ben 33 ostaggi detenuti da Hamas a Gaza saranno rilasciati nella prima fase, mentre Israele libererà centinaia di prigionieri palestinesi a partire da domenica. Ecco i dettagli della prima fase, della durata di 42 giorni, come stabilito dai mediatori Qatar e Stati Uniti e da israeliani e palestinesi. Chi ha votato a favore e chi no Secondo quanto riportato dai media ebraici, 24 ministri hanno votato a favore e otto contro. Ora la parte che si opponeva all'intesa potrà presentare una petizione all'Alta Corte di Giustizia, anche se è improbabile che la stessa Corte intervenga. I ministri del Likud David Amsalem e Amichai Chikli erano tra gli otto membri del governo a votare contro l'accordo, insieme ai ministri dei partiti di estrema destra Otzma Yehudit e Religious Zionism. Il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi, anch'egli membro del partito Likud del primo ministro Netanyahu, non era presente. I ministri di Otzma Yehudit che si sono opposti all'accordo sono Itamar Ben Gvir, il leader del partito, Yitzhak Wasserlauf e Amichai Eliyahu. Il capo del Religious Zionism, Bezalel Smotrich, è stato raggiunto dai ministri del suo partito Orit Strock e Ofir Sofer nel votare contro. Otzma Yehudit ha minacciato di abbandonare la coalizione a causa dell'accordo. Scambio di prigionieri-ostaggi Hamas rilascerà 33 ostaggi israeliani nella prima fase dell'accordo, ha dichiarato il primo ministro qatariota Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani. Si tratta di "donne e reclute civili, bambini, anziani, malati e feriti civili", ha dichiarato. Il portavoce del governo, David Mencer, ha dichiarato che Israele è "pronto a pagare un prezzo pesante, nell'ordine delle centinaia", in cambio dei 33 ostaggi. Un funzionario israeliano ha detto che il numero finale dipenderà da quanti dei 33 ostaggi sono vivi. Due fonti vicine ad Hamas hanno dichiarato che tre donne soldato israeliane sarebbero state le prime ad essere rilasciate domenica sera, anche se il gruppo militante si riferisce a tutti gli israeliani in età militare come a soldati. Ieri il ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato un elenco di 95 prigionieri palestinesi, la maggior parte dei quali donne, destinati a essere rilasciati nel primo scambio. I 33 sono tra i 94 ostaggi rapiti a Gaza durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 contro Israele, che ha scatenato la guerra. Il totale include 34 prigionieri che l'esercito israeliano ha dichiarato morti. Un funzionario militare israeliano ha dichiarato che sono stati allestiti tre punti di accoglienza, uno ciascuno a Kerem Shalom ed Erez, entrambi i valichi di frontiera con Gaza, e uno a Reim, a est del territorio. Lì, gli ostaggi sarebbero stati raggiunti da medici e specialisti della salute mentale prima di essere "trasportati in elicottero o in veicolo" negli ospedali in Israele. Il terrorista di Fatah Zakaria Zubeidi, che nel 2021 era stato coinvolto in una fuga da un centro di detenzione di massima sicurezza nel nord di Israele prima che lui e gli altri evasi venissero nuovamente arrestati, è incluso nell'elenco del Ministero della Giustizia dei prigionieri di sicurezza palestinesi che Israele dovrebbe rilasciare nella prima fase dell'accordo di cessate il fuoco con Hamas". Lo riportano i media israeliani. Zubeidi non verrebbe inviato all'estero. Dopo il voto del governo, il Ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato infatti un altro elenco di prigionieri palestinesi destinati a essere rilasciati durante la prima fase dell'intesa sul cessate il fuoco con Gaza. Il nuovo elenco di oltre 700 persone, 737 secondo alcune fonti di informazione, comprenderebbe infatti diversi terroristi che stanno scontando condanne all'ergastolo per omicidio, tra cui membri di Hamas, della Jihad islamica palestinese e del movimento Fatah, al potere nell'Autorità Nazionale Palestinese. In una nota, il Ministero della Giustizia afferma che il primo gruppo di prigionieri destinati alla liberazione non verrà rilasciato prima delle 16 di domenica. Come parte della prima fase dell'accordo del cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza, "il governo approva il rilascio di 737 prigionieri e detenuti sotto la custodia dell'amministrazione carceraria", ha dichiarato il ministero in un comunicato. E tra i prigionieri da rilasciare c'è Zakaria Zubeidi, che sarebbe responsabile di diversi attacchi contro civili israeliani ed ex leader delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, l'ala armata del partito Fatah, evaso da una prigione israeliana nel 2021. Gli ostaggi stranieri Dei 98 ostaggi ancora detenuti da Hamas a Gaza, 10 sono cittadini stranieri rapiti dai kibbutz nel sud di Israele dove lavoravano o studiavano e che non rientrano nella lista dei 33 che verranno liberati nell'ambito della prima fase dell'accordo sul cessate il fuoco a Gaza. Otto sono lavoratori thailandesi, più due studenti, uno nepalese e uno tanzaniano. Finora, 23 ostaggi thailandesi sono stati liberati. In 49 sono stati uccisi durante l'attacco del 7 ottobre, 11 solo nel kibbutz Nir Oz, dove in cinque sono stati rapiti e due sono stati liberati in un accordo precedente. Tra i rapiti c'è Sattin Suwankham, 34 anni, che è stato gravemente ferito durante il sequestro, Surasak Lamnau, 30 anni, Pongsak Tanna, 35 anni, Bhanawat Saitieo, colpito alla gamba il 7 ottobre, Pinta Natthaphong, 35 anni, e Watchara Sriaoun, 32 anni. Altri due lavoratori thailandesi, Sontha Oakkharasri, 32 anni, e Rinthalak Sudthisak, 43 anni, sono stati assassinati nelle piantagioni del Kibbutz Be'eri il giorno del massacro e i loro corpi sono stati portati nella Striscia. Tra i rapiti anche lo studente nepalese Bipin Joshi, 23 anni, e lo studente tanzaniano Joshua Loitu Mollel, 22 anni, entrambi erano in Israele per studiare agricoltura. Posizioni israeliane a Gaza Durante i 42 giorni iniziali, le forze israeliane si ritireranno dalle aree densamente popolate di Gaza per "consentire lo scambio di prigionieri, così come lo scambio di resti e il ritorno degli sfollati (palestinesi)", ha dichiarato il primo ministro del Qatar. Il funzionario militare israeliano ha dichiarato che l'esercito ha elaborato "un piano difensivo rivisto" che prevede "il rafforzamento delle misure difensive lungo il confine con la Striscia di Gaza". Allo stesso tempo, le forze israeliane "si ritireranno da luoghi e percorsi specifici all'interno della Striscia di Gaza", ha detto l'ufficiale. "Ai residenti non sarà permesso di tornare nelle aree in cui sono presenti le truppe (israeliane) o vicino al confine tra Israele e Gaza". I negoziati per una seconda fase inizieranno il "16esimo giorno" dopo l'attuazione della prima fase, ha dichiarato un altro funzionario israeliano all'inizio della settimana. I media israeliani hanno riferito che, secondo l'accordo proposto, Israele avrebbe mantenuto una zona cuscinetto all'interno di Gaza durante la prima fase.Secondo una fonte vicina ad Hamas, le forze israeliane sarebbero rimaste fino a "800 metri all'interno di Gaza, da Rafah a sud fino a Beit Hanun a nord". Le forze israeliane non si ritireranno completamente da Gaza finché "tutti gli ostaggi non saranno restituiti", ha detto il secondo funzionario israeliano. La fonte vicina ad Hamas ha detto che le forze israeliane permetteranno ai palestinesi sfollati di tornare attraverso un checkpoint elettronico dotato di telecamere. "Nessuna forza israeliana sarà presente e ai militanti palestinesi sarà impedito di passare attraverso il checkpoint durante il ritorno degli sfollati", ha affermato. Fine della guerra I mediatori Qatar, Stati Uniti ed Egitto monitoreranno l'accordo di cessate il fuoco attraverso un organismo con sede al Cairo, ha dichiarato lo sceicco Mohammed, esortando alla calma a Gaza prima che l'accordo entri in vigore. Esiste "un meccanismo chiaro per negoziare la seconda e la terza fase", ha aggiunto. "Speriamo che questa sia l'ultima pagina della guerra e che tutte le parti si impegnino ad attuare tutti i termini di questo accordo", ha detto lo sceicco Mohammed quando ha presentato l'accordo. Secondo gli accordi delineati dal Qatar, i dettagli delle fasi due e tre saranno "finalizzati" durante l'attuazione della fase uno. Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato che la seconda fase porrà "fine alla guerra in modo permanente". Ha detto che comprenderà uno scambio per il rilascio degli ostaggi ancora vivi, compresi i soldati maschi. Poi tutte le forze israeliane rimanenti si ritireranno da Gaza. Sondaggio, il 73% degli israeliani è per l'accordo Il 73% degli israeliani sostiene l'accordo di cessate il fuoco a Gaza, mentre solo il 19% e' contrario. E' quanto riporta un sondaggio pubblicato dal quotidiano Maariv, secondo il quale l'intesa gode di grande supporto tra gli elettori dei partiti di opposizione (91%), molto meno tra quelli della coalizione (52%) che per il 37% vi si oppongono. Un altro sondaggio, diffuso dall'emittente pubblica Kan, ha mostrato che il 55% degli israeliani sostiene la prosecuzione dell'accordo nella seconda fase, anche se ciò significa porre fine alla guerra a Gaza, il 27% ritiene che il conflitto dovrebbe riprendere dopo la prima fase, sacrificando gli ostaggi rimanenti, mentre il 18% non sa. Durante la prima fase, Israele e Hamas dovrebbero riprendere i negoziati per definire i termini della seconda fase durante la quale verranno rilasciati gli ostaggi ancora in vita in cambio di un cessate il fuoco permanente. Il sondaggio di Kan mostra anche che il 62% del pubblico sostiene l'accordo rispetto al 18% che è contrario e al 20% che è indeciso. Tra gli elettori della coalizione, il 45% è favorevole all'intesa mentre il 30% vi si oppone. Tuttavia, il 46% degli elettori della coalizione ritiene che Israele dovrebbe riprendere a combattere nella seconda fase, a spese degli ostaggi che dovrebbero essere rilasciati in quel momento, e il 35% vuole invece che l'accordo prosegui nella seconda fase. Alla domanda su quale parte fosse responsabile del fatto che ci sono voluti quasi 470 giorni per raggiungere l'accordo, il 36% ha indicato Hamas, il 25% Israele e il 22% ha detto entrambe le parti in egual modo.
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