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Estero
Siria, la Costituzione e il Parlamento sospesi per tre mesi
12-12-2024, 13:54
AGI - In Siria, le nuove autorità sospenderanno la Costituzione e il Parlamento durante il periodo di transizione di tre mesi. Lo ha detto il portavoce degli affari politici del nuovo governo, Obaida Arnaout. "Sarà formato un comitato legale e per i diritti umani per esaminare la Costituzione e poi apportare emendamenti", ha spiegato la stessa fonte. "Questo periodo transitorio durerà tre mesi. La nostra priorità è preservare le istituzioni e proteggerle", ha dichiarato il funzionario, assicurando che il nuovo potere vuole instaurare "uno stato di diritto". In un'intervista rilasciata nella sede della radio e della televisione siriana, dove si sono stabiliti i rappresentanti delle nuove autorità, insieme ai funzionari del potere deposto, Arnaout ha aggiunto che "tutti coloro che hanno commesso crimini contro il popolo siriano saranno giudicati secondo le leggi". Alla domanda sulle libertà religiose e personali, ha risposto che "rispettiamo la diversità religiosa e culturale in Siria, che rimarrà cosi' com'è". L'attuale Costituzione risale al 2012 e non specifica che l'Islam è la religione di stato. I ribelli guidati da islamici radicali che hanno preso il potere domenica in Siria hanno nominato un leader del governo di transizione, Mohammad al-Bashir, che resterà in carica fino al 1 marzo 2025. G7, sostegno a un governo credibile che rispetti i diritti I leader del G7 sono pronti a "sostenere un processo di transizione" in Siria che "conduca a un governo credibile, inclusivo e non settario, che garantisca il rispetto dello stato di diritto, dei diritti umani universali, compresi i diritti delle donne, la protezione di tutti i siriani, incluse le minoranze religiose ed etniche, nonché la trasparenza e la responsabilità". È quanto si legge nella dichiarazione del G7 sulla Siria. "Il G7 lavorerà e sosterrà pienamente un futuro governo siriano che rispetti questi standard e che emerga da tale processo". G7: Assad responsabile di crimini, distruggere le armi chimiche I leader del G7 "sottolineano l'importanza che il regime di Assad sia ritenuto responsabile dei suoi crimini", "continueremo a collaborare con l'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche e altri partner per mettere in sicurezza, dichiarare e distruggere le scorte rimanenti di armi chimiche in Siria". È quanto si legge nella dichiarazione. "Dopo decenni di atrocità commesse dal regime di Assad, siamo al fianco del popolo siriano. Condanniamo il terrorismo e l'estremismo violento in tutte le sue forme. Siamo fiduciosi che chiunque desideri un ruolo nel governo della Siria dimostrerà un impegno per i diritti di tutti i siriani, eviterà il collasso delle istituzioni statali, lavorerà alla ripresa e riabilitazione della Nazione e garantirà le condizioni per un ritorno sicuro e dignitoso, su base volontaria, di tutti coloro che sono stati costretti a fuggire dal Paese", aggiunge la dichiarazione.
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