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Estero
Spari vicino alla Casa Bianca, feriti due soldati della Guardia Nazionale. Trump "E' terro...
Oggi 27-11-25, 12:18
AGI - Gli Stati Uniti hanno sospeso le procedure di immigrazione per tutti i cittadini afghani dopo l'attentato alla Guardia Nazionale avvenuto a Washington, dove un afghano ha ferito a colpi d'arma da fuoco due agenti dispiegati vicino alla Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha definito l'attacco un "atto di terrorismo" e ha promesso una linea ancora più dura. Il sospetto è stato identificato come il ventinovenne Rahmanullah Lakanwal, che aveva prestato servizio per 10 anni con le forze americane prima di essere evacuato negli Usa nell'agosto 2021, in seguito al ritorno dei talebani al potere. Lakanwal, secondo quanto confermato a Fox dal direttore della Cia, John Ratcliffe, ha collaborato con diverse agenzie governative, inclusi i servizi di segreti. L'Fbi ha invece riferito che l'uomo aveva presentato all'inizio del 2024 una domanda di asilo che è stata accolta all'inizio di quest'anno. La sparatoria è avvenuta nel pomeriggio nel cuore di Washington, dove centinaia di soldati della Guardia Nazionale pattugliano le strade da agosto su richiesta di Trump e contro il parere dei funzionari democratici locali. A ricostruire la dinamica è stato Jeffrey Carroll, vicecapo della polizia di Washington D.C., secondo il quale l'aggressore ha teso un'imboscata alle sue vittime. Lakanwal, ha spiegato Carroll, "ha svoltato l'angolo, ha impugnato un'arma da fuoco e ha aperto il fuoco contro i membri della Guardia Nazionale". La polizia di Washington D.C. ha dichiarato di "non essere a conoscenza di alcun movente" al momento. Si tratta dell'incidente più grave che ha coinvolto la Guardia Nazionale da quando Trump ha iniziato a schierare truppe nelle strade di diverse citta' a maggioranza democratica, poco dopo l'inizio del suo secondo mandato a gennaio. In un breve video, il magnate ha affermato che il sospetto è arrivato negli Stati Uniti nel 2021 "su quei famigerati voli", ovvero quelli utilizzati per evacuare gli afghani che, in seguito al ritiro statunitense, avrebbero rischiato rappresaglie dai talebani per aver collaborato con Washington. L'attentato, ha promesso il presidente degli Stati Uniti, darà rinnovato impulso all'attuale stretta dell'amministrazione sull'immigrazione clandestina. Trump ha sottolineato l'interconnessione di tre questioni politicamente critiche: il suo controverso utilizzo delle forze armate per mantenere l'ordine pubblico, l'immigrazione e l'eredità della guerra degli Stati Uniti in Afghanistan. L'attacco, in cui sono rimasti feriti sia i soldati che il presunto autore, è stato "un atto malvagio, un atto d'odio e un atto di terrore", ha detto Trump, "è stato un crimine contro l'intera nazione". Poco dopo il discorso del presidente, il Servizio Cittadinanza e Immigrazione degli Stati Uniti (Uscis), l'agenzia federale che sovrintende all'immigrazione legale, ha sospeso "con effetto immediato l'elaborazione di tutte le domande di immigrazione relative a cittadini afghani a tempo indeterminato in attesa di un'ulteriore revisione dei protocolli di sicurezza e di controllo". Shawn VanDriver, presidente di AfghanEvac, un gruppo che ha aiutato a reinsediare gli afghani negli Stati Uniti dopo il ritiro da Washington, ha sottolineato che "l'atto isolato e violento di questo individuo non dovrebbe essere usato come scusa per definire o denigrare un'intera comunità". Il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha annunciato l'invio di altri 500 soldati nella capitale degli Stati Uniti, portando il totale a 2.500. Giovedì scorso un giudice federale aveva stabilito che l'invio di truppe della Guardia Nazionale a Washington era illegale.
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