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Estero
Trump "non contento" del nuovo attacco russo contro l'Ucraina: "Presto parlerò con Putin"
Ieri 08-09-25, 13:32
AGI - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato domenica di essere pronto a imporre nuove sanzioni contro la Russia dopo un attacco aereo senza precedenti contro l'Ucraina, che ha colpito per la prima volta la sede del governo. Alla domanda di un giornalista alla Casa Bianca se fosse pronto a lanciare una nuova fase di sanzioni contro la Russia, il presidente americano ha risposto: "Sì, lo sono". "Non sono contento. Non sono contento di tutta la situazione", ha detto Trump in seguito ai giornalisti che gli avevano chiesto notizie dell'attacco di domenica mattina, aggiungendo: "Non sono contento di quello che sta succedendo lì". In giornata o martedì alcuni leader europei - senza che siano stati precisati quali - saranno ricevuti da Trump per discutere su come porre fine alla guerra. E lo stesso presidente Usa ha precisato che parlerà "presto" anche con Vladimir Putin. L'attacco aereo senza precedenti Secondo l'Aeronautica Militare ucraina, la Russia ha lanciato 810 droni e 13 missili contro l'Ucraina nella notte tra sabato e domenica. Si è trattato del più grande attacco aereo dall'inizio della guerra nel febbraio 2022. Diverse altre regioni del Paese sono state colpite. In totale, sei persone sono state uccise, di cui tre a Kiev. Almeno altre due persone sono state uccise in attacchi locali separati, secondo le autorità. L'attacco a Kiev ha causato i primi danni al palazzo del governo ucraino nel cuore della capitale. E l'ultimo attacco riguarda la centrale termoelettrica di Trypilska nella regione di Kiev, che sarebbe stata colpita dai russi. Si registrano massicce interruzioni di corrente in città e nell'area della capitale. Lo ha dichiarato a RIA Novosti Sergei Lebedev, coordinatore della resistenza filorussa di Nikolaev. La centrale elettrica di Trypilska è la più potente della regione di Kiev: entrata in funzione nel 1969, si trova sulle rive del fiume Dnipro, a 13 chilometri dalla capitale e genera, secondo l'agenzia russa, circa il 57% di tutta l'energia consumata dalle imprese della regione oltre a essere il principale fornitore di elettricità per le regioni di Cerkasy e Zhitomir. Obiettivi dichiarati dall'esercito russo L'esercito russo, come di consueto, ha assicurato di aver preso di mira solo "siti del complesso militare-industriale ucraino e infrastrutture di trasporto". L'attacco avrebbe colpito siti di produzione di droni e aeroporti militari nell'Ucraina orientale, meridionale e centrale, nonché due imprese industriali alla periferia di Kiev. La risposta degli Stati Uniti L'Ucraina conta su "una forte risposta da parte degli Stati Uniti", ha sottolineato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sui social media. "Uccisioni simili oggi, quando la vera diplomazia avrebbe potuto iniziare molto tempo fa, sono un crimine deliberato e un prolungamento della guerra", aveva dichiarato in precedenza. Il primo ministro ucraino Yulia Svyrydenko ha affermato che "il mondo deve rispondere a questa distruzione non solo con le parole, ma con i fatti". "Dobbiamo aumentare la pressione delle sanzioni, soprattutto contro il petrolio e il gas russi", ha sostenuto, invocando anche "armi". Pressing sulla Russia Domenica, il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha dichiarato che gli Stati Uniti erano "pronti ad aumentare la pressione" sulla Russia, invitando gli europei a fare lo stesso. Donald Trump ha in particolare minacciato di attaccare i paesi che acquistano idrocarburi dalla Russia per indebolire i finanziamenti destinati al suo sforzo bellico e, per questo motivo, ha già colpito l'India con ingenti sovrapprezzi doganali. Il presidente degli Stati Uniti è "molto scontento" degli acquisti di petrolio russo da parte dei paesi dell'UE, ha affermato giovedì anche Volodymyr Zelensky. "Se gli Stati Uniti e l'Unione Europea riuscissero a concordare ulteriori sanzioni e tariffe sui paesi che acquistano petrolio russo, l'economia russa crollerebbe. E questo porterebbe il presidente Putin al tavolo dei negoziati", ha insistito domenica Scott Bessent. Mosca, "le sanzioni non ci faranno cambiare posizione" Le sanzioni imposte alla Russia non hanno avuto alcun effetto e nessuna nuova misura simile potrà costringere la Federazione Russa a cambiare la sua posizione riguardo la guerra in Ucraina. Lo ha affermato il portavoce del presidente russo, Dmitri Peskov, come riporta l'agenzia Ria Novosti. "Questo numero senza precedenti di sanzioni introdotte contro il nostro Paese negli ultimi quattro anni non ha avuto alcun effetto", ha affermato il portavoce. "Nessuna sanzione potrà costringere la Federazione Russa a cambiare la sua posizione coerente, che il nostro presidente ha ripetutamente affermato", ha aggiunto Peskov ricordando che Mosca è disposta a trovare una soluzione diplomatica al conflitto.
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Agi
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