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Estero
Trump 'scarica' l'Europa e rilancia il patto con Mosca
Oggi 05-12-25, 20:04
AGI - L'America "gendarme del mondo" non esiste più e lo ha certificato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel documento di Strategia di difesa nazionale, in cui vengono tracciate le linee guida della politica americana interna ed estera. Il documento conferma quella che era una sensazione chiara: gli Stati Uniti intendono disimpegnarsi dall'Europa, puntano a riallocare la loro presenza militare e diplomatica nell'emisfero occidentale: "Ripristinare - si legge - la supremazia americana in America Latina" e affrontare da lì le minacce maggiori, considerate l'immigrazione, il traffico di droga e la criminalità transnazionale. Questo cambiamento di priorità include anche un ridimensionamento del peso attribuito al Medio Oriente: l'area non viene più considerata di "primaria importanza", non si parla più di nazioni da costruire come in passato. E riguardo all'Africa, Trump cambia il paradigma: non più aiuti, ma scambi commerciali. Il passaggio più duro, però, è riservato all'Europa, descritto come non più un partner affidabile ma in "declino", con il rischio che la "civiltà possa essere cancellata tra vent'anni o meno" a causa della incontrollata politica sull'immigrazione, l'eccesso di regolamentazioni, la "censura della libertà d'espressione" e la "repressione dell'opposizione politica". Il documento afferma che molti governi europei perseguono politiche con "aspettative irrealistiche" sulla guerra in Ucraina, facendo capire chiaramente che un accordo dovrà essere ottenuto con il sacrificio di Kiev. Washington tratta con freddezza anche la dimensione militare: l'espansione continua della NATO non solo non è nell'interesse degli Stati Uniti, ma sostiene che rischia di indebolire la struttura difensiva dell'alleanza atlantica. La nuova strategia segna un rovesciamento delle relazioni tradizionali. Washington suggerisce l'ipotesi che l'Europa si "difenda da sola" e considera alcuni alleati "non abbastanza forti da essere ritenuti affidabili". Il conflitto Russia-Ucraina e il nuovo pragmatismo americano Sul fronte del conflitto tra Russia e Ucraina, l'amministrazione americana sottolinea la necessità di arrivare presto alla pace per "stabilizzare le economie europee" e prevenire un "allargamento della guerra". "La guerra in Ucraina - continua il documento - ha avuto l'effetto perverso di aumentare le dipendenze esterne dell'Europa, in particolare della Germania. Oggi le aziende chimiche tedesche stanno costruendo alcuni dei più grandi impianti di lavorazione del mondo in Cina, utilizzando gas russo che non possono ottenere in patria". L'amministrazione Trump "si trova in contrasto con funzionari europei che esprimono aspettative irrealistiche sul conflitto e che sono arroccati in governi di minoranza instabili, molti dei quali calpestano principi basilari della democrazia per sopprimere l'opposizione". "Una larga maggioranza europea vuole la pace - sottolinea il presidente Usa - ma questo desiderio non si traduce in politiche, in larga parte a causa della sovversione dei processi democratici da parte di quei governi. Ciò è strategicamente rilevante per gli Stati Uniti proprio perché gli Stati europei non possono riformarsi se restano intrappolati in una crisi politica". L'amministrazione Trump lancia, invece, segnali positivi verso Mosca, ribadendo la necessità di rilanciare la "stabilità strategica con la Russia". Il governo americano non condanna il Cremlino per aver invaso l'Ucraina. Tutto sacrificato in nome del nuovo pragmatismo commerciale dell'America trumpiana, interessata agli affari, alla difesa dei propri confini e pronta ad accettare una divisione del mondo tra i grandi della Terra, Russia e Cina. L'Europa, in definitiva, da oggi sa ufficialmente cosa l'attende: camminare da sola.
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