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Estero
Ucraina: Vance, "vogliamo una pace duratura". Kiev chiede garanzie
15-02-2025, 02:00
AGI - Com'era previsto, la prima giornata della conferenza di Monaco è stata dominata dalla questione ucraina. E com'era prevedibile, di là dalle rassicurazioni di tutti che l'obbiettivo finale resta una pace giusta, l'approccio di Stati Uniti ed Europa verso la Russia e l'idea su quale sarà il compromesso finale divergono e non poco. Il vicepresidente americano J.D. Vence è arrivato in Baviera per chiarire a chi avesse finora sperato in un ripensamento che "c'è un nuovo sceriffo" a Washington. Si chiama Donald Trump e farà tutto il contrario di quello che aveva fatto il suo predecessore, Joe Biden. A cominciare dalla guerra in Ucraina. Dal palco della conferenza, Vance ha ribadito l'approccio 'bastone e carota' americano. "Confidiamo in un accordo ragionevole tra Ucraina e Russia", ha detto, "ci sono leve di pressione economiche e, naturalmente, leve di pressione militare". L'opzione di inviare truppe statunitensi in Ucraina l'America "resta all'ordine del giorno" se Mosca rifiutasse il negoziato. Ma l'apertura al compromesso di Washington è tale che l'ipotesi è considerata remota. "Vogliamo che la guerra finisca, vogliamo che la gente smetta di essere uccisa, ma vogliamo raggiungere una pace duratura, non una pace che porti l'Europa orientale di nuovo in conflitto dopo un paio d'anni", ha assicurato. Evidente il riferimento alle parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ancora prima del suo intervento alla Conferenza aveva lanciato l'allarme sul rischio che la Russia attacchi paesi della Nato l'anno prossimo. Ma Zelensky non sembra fidarsi delle rassicurazioni americane. Solo se Donald Trump "sceglierà il nostro lato e non una posizione di mezzo, potrà spingere Putin a mettere fine alla guerra", ha avvertito. Di certo, nessun passo è possibile dal lato ucraino prima di un accordo con l'America. Il leader ucraino è disposto a vedere il presidente Vladimir Putin, e nessun altro dal lato russo, e "solo dopo che avremo un piano comune con Trump. Non voglio passare alla Storia per aver permesso a Vladimir Putin di occupare il mio Paese". Detto questo, "siamo pronti a muoverci il più rapidamente possibile verso una pace reale e garantita". E la garanzia più forte si chiama Nato. "Sono pragmatico, la Nato rimane l'opzione più economica", ha avvertito il presidente ucraino, spiegando che in assenza di un ingresso di Kiev nell'alleanza, l'Europa dovrebbe spendere risorse ingentissime per poterla difendere. Ma che vi sia su questo poco entusiasmo da diverse parti è evidente, tanto che lo stesso segretario generale dell'Alleanza, Martk Rutte, ha frenato. "So che molti pensano che parte dell'accordo di pace dovrebbe essere l'adesione alla Nato, ma non è mai stato promesso all'Ucraina che l'adesione sarebbe stata parte dell'accordo", ha chiarito. Delle possibili ripercussioni sugli Stati Uniti di un accordo debole ha parlato anche la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen. "Un'Ucraina fallita indebolirebbe l'Europa, ma indebolirebbe anche gli Stati Uniti", ha ammonito da Monaco "ecco perchè è cosi' importante che facciamo le cose per bene". Scettica sulle intenzioni di Mosca resta anche l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Kaja Kallas, dopo l'attacco russo nella notte a Chernobyl. "Sono attacchi inaccettabili", ha detto, "e dimostrano ancora una volta che la Russia non cerca la pace". Ma l'Ue, almeno per ora, sembra guardare la partita nemmeno dalla panchina, ma dagli spalti. Per placare gli animi degli europei, indignati per l'esclusione da qualsiasi tavolo, Vance ha assicurato oggi che L'Europa avrà "certamente" un ruolo. Su questo i Ventisette hanno trovato la sponda della Cina: "L'Europa deve essere coinvolta" nel negoziato di pace, ha detto il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi. Se, come e quando resta tutto da vedere.
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