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Estero
Zelensky riceve la bozza del piano Usa per la pace: pronti a lavorare in modo "costruttivo"
Oggi 20-11-25, 18:12
AGI - L'Ucraina ha detto di aver ricevuto una "bozza" del piano Usa per porre fine alla guerra con la Russia, affermando di essere pronta a lavorare in modo "costruttivo" con Washington al riguardo. "Il Presidente ucraino ha ufficialmente ricevuto una bozza di piano dagli Stati Uniti che, secondo la valutazione americana, potrebbe rivitalizzare la diplomazia", ha detto la presidenza su Telegram. Si precisa che il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, prevede di discutere "nei prossimi giorni" con il suo omologo americano Donald Trump delle "possibilità diplomatiche disponibili e dei principali punti necessari per la pace". "Siamo pronti a lavorare in modo costruttivo con la parte americana e i nostri partner in Europa e nel mondo per raggiungere la pace", ha aggiunto. Un alto funzionario, contatto dall'AFP sotto copertura dell'anonimato, ha riferito che l'Ucraina ha ricevuto una proposta americana per porre fine a più di tre anni di conflitto. Questo piano comprende in particolare il riconoscimento delle conquiste della Russia in Ucraina, di cui occupa circa il 20% del territorio. Prevede anche una riduzione delle dimensioni dell'esercito ucraino della metà e l'abbandono delle sue armi a lungo raggio. Piano di pace, scandali e futuro incerto Fonti vicine al presidente hanno chiarito che l'idea ha suscitato "ben poco entusiasmo", un eufemismo per raccontare lo sconcerto di fronte al fatto che "Washington sembra orientarsi verso un allineamento sulle richieste di Mosca". Inevitabile che il tema sia stato discusso oggi da Zelensky con la delegazione di alto livello del Pentagono che ha ricevuto: il segretario per l'Esercito, Dan Driscoll, e il capo di Stato maggiore, Randy George. Le pressioni di Washington e le concessioni richieste Secondo Bloomberg e diversi altri media, Washington sta mettendo pesantemente sotto pressione Zelensky affinché ceda. Lo ha fatto pubblicamente durante la visita di febbraio alla Casa Bianca e a corrente alternata in tutti questi mesi. E lo ha detto in chiaro anche il segretario di Stato, Marco Rubio: "Qualsiasi pace duratura richiederà a entrambe le parti di accettare concessioni difficili ma necessarie", ha scritto ieri su X. Quali siano le concessioni richieste alla Russia non è chiaro perché il piano ricalcherebbe la posizione dura che a lungo Mosca ha tenuto dall'invasione del febbraio 2022. Richieste che di recente sembrava avere un poco ammorbidito. La posizione di Mosca e i contatti con Washington Non è un caso che Mosca osservi sorniona ed eviti di commentare. Anzi. Tra ieri e oggi più volte sia il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sia la capo ufficio stampa del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, hanno assicurato di non aver ricevuto nulla da Washington. "Al momento, non ci sono consultazioni in senso stretto. Certo, ci sono i contatti", ha spiegato Peskov. Il piano Trump-Witkoff sarebbe stato elaborato in contatto diretto con Kirill Dmitriev, negoziatore economico russo. Ma non ci sono segnali che sia stato sottoposto a Kiev. Per Zelensky un duro colpo. Tanto più che le notizie che arrivano dal terreno sono tutt'altro che positive. Gli ultimi attacchi russi hanno provocato blackout in quasi tutti il Paese e 4 reattori su 9 operano a scartamento ridotto. Senza contare che si cercano ancora una ventina di dispersi nel bombardamento di Ternopil. Il ruolo dell'UE e le sanzioni contro Mosca Al fianco dell'Ucraina continua a schierarsi l'Unione europea, sempre di più con qualche se e qualche ma. L'UE non è stata coinvolta nella stesura del piano, è stata costretta ad ammettere l'Alta rappresentante Kaja Kallas al suo arrivo al consiglio Affari esteri dedicato in gran parte proprio all'Ucraina. E "per porre fine a questa guerra, è necessario che anche gli ucraini e gli europei siano d'accordo", ha avvertito. Intanto Bruxelles usa contro Mosca le armi a sua disposizione, a cominciare dalle sanzioni che, ha assicurato Kallas, "colpiscono duramente Mosca". Presto arriveranno altre misure, compreso contro la flotta fantasma. Scandali di corruzione e pressioni su Zelensky Ma la già tradizionalmente scricchiolante unità europea sull'Ucraina è messa ulteriormente a dura prova dallo scandalo tangenti che ha travolto l'azienda di stato per l'energia nucleare Energoatom e ha toccato da vicino anche il governo Zelensky. L'UE dovrebbe bloccare i fondi alla "mafia della guerra, al sistema corrotto che opera in Ucraina", ha attaccato ancora una volta il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto. Budapest però dice ad alta voce ciò che altri sussurrano, e cioè che potrebbe diventare via via più complicato rassicurare i contribuenti sull'uso che si fa del loro denaro. Dopo le dimissioni forzate dei ministri dell'Energia e della Giustizia, si fa sempre più forte la pressione su Zelensky perché siluri sia Rustem Umerov, potente segretario del consiglio per la Sicurezza e la difesa ucraina, sia Andriy Yermak, capo di gabinetto del Presidente. Umerov stesso ha smentito le voci di una sua fuga all'estero tornando in patria dopo le missioni a Washington e in Turchia. Quanto a Yermak, la cui cacciata è stata chiesta a gran voce anche dal partito del presidente, sarebbe almeno temporaneamente in salvo: a quanto scrive la stampa di Kiev, Zelensky ha deciso di non sostituirlo per ora. Quanto durerà quel 'per ora', nessuno può dirlo.
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