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Estero
Gaza, trattativa in Sardegna: oggi Witkoff incontra i ministri di Israele e Qatar
Ieri 24-07-25, 10:03
Secondo Axios, l'inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, il ministro degli Affari strategici israeliano, Ron Dermer, e il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman al Thani, dovrebbero incontrarsi oggi in Sardegna, per quelli che sono stati descritti come "negoziati critici" per porre fine alla guerra a Gaza. Lo scrive su X il giornalista Barak Ravid. La riunione è un passaggio cruciale nel percorso diplomatico che punta alla costruzione di una tregua di 60 giorni con il rilascio di ostaggi e l’apertura di corridoi umanitari nella Striscia. La scelta della Sardegna come sede non è casuale: un terreno neutrale in Europa consente a Washington di mantenere il controllo del processo senza esporre le parti direttamente sul fronte mediorientale e crea uno spazio in cui Israele e Qatar, mediatori chiave con Hamas, possano discutere in un clima più riservato. Nei giorni scorsi era circolata l’ipotesi che questo incontro potesse tenersi a Roma. La scelta dell'Italia resta significativa: segna l’avvio del percorso europeo di Witkoff e testimonia il tentativo di Washington di usare il vecchio continente come piattaforma diplomatica intermedia prima di un possibile approdo finale a Doha, dove si potrebbe tentare la chiusura del negoziato. La missione arriva in un momento di forte incertezza. Hamas, che ha consegnato la propria risposta alla proposta di cessate il fuoco tramite i mediatori qatarioti, mantiene una posizione prudente: valuta alcuni elementi positivi ma insiste su due condizioni considerate fondamentali — il ritiro completo delle truppe israeliane dalla Striscia e garanzie che la tregua non sia solo temporanea. Per il movimento islamista, senza un impegno concreto verso una pace duratura, la sospensione dei combattimenti rischia di trasformarsi in una semplice pausa prima della ripresa delle ostilità. Per gli Stati Uniti, l’obiettivo immediato è ridurre le distanze, consolidare un testo negoziale e presentarsi a Doha con basi solide per una firma. Se l’incontro di oggi in Sardegna produrrà progressi, potrebbe rappresentare la prima vera svolta dall’inizio dell’offensiva israeliana su Gaza. In caso contrario, il rischio è che il negoziato torni in stallo mentre la crisi umanitaria continua ad aggravarsi.
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